Quando si parla di partite Iva si pensa a maggiori possibilità di guadagno. A differenza di quanto accade con il lavoro di tipo dipendente in cui lo stipendio è fisso, un lavoratore autonomo o un professionista potrebbero guadagnare molto di più o anche molto di meno. Ma c'è anche un'altra variabile di cui tenere conto. La cifra indicata nella fattura non è mai quella reale.
Non c'è cioè il guadagno netto che può spendere come meglio crede o risparmiare per qualunque esigenza futura. Tutti i costi che sono normalmente coperti nel caso di un lavoro dipendente, non lo sono per i lavoratori con partita Iva. E per alcune voci non c'è alcuna differenza tra partita Iva con regime ordinario o forfettario. Approfondiamo allora questi aspetti tra:
Guadagno 2mila euro al mese con partita Iva, qual è il netto
Calcolo guadagno netto per la partita Iva nel 2023
Sono due i principali costi che una partita Iva deve considerare nel passaggio dal netto al lordo. Il primo è quello delle tasse, il secondo è quello dei contributi. Nel primo caso occorre distinguere tra regime forfettario e ordinario.
Il primo dei due è il regime agevolato che prevede l'applicazione di un'aliquota fissa del 15% sulla base del coefficiente di redditività che varia in base all'attività economica svolta. Per fare gli esempi più comuni, per gli artigiani è al 67%, per i commercianti al 40%, per i professionisti al 78%.
Nel caso del regime ordinario delle partite Iva, il quadro delle tassazione è invece il seguente:
fino a 15.000 euro (reddito imponibile), 23% (aliquota), 23% del reddito (imposta dovuta sui redditi intermedi compresi negli scaglioni)
da 15.001 fino a 28.000 euro (reddito imponibile), 27% (aliquota), 3.450 + 27% sulla parte oltre i 15.000 euro (imposta dovuta sui redditi intermedi compresi negli scaglioni)
da 28.001 fino a 55.000 euro (reddito imponibile), 38% (aliquota), 6.960 + 38% sulla parte oltre i 28.000 euro (imposta dovuta sui redditi intermedi compresi negli scaglioni)
da 55.001 fino a 75.000 euro (reddito imponibile), 41% (aliquota), 17.220 + 41% sulla parte oltre i 55.000 euro (imposta dovuta sui redditi intermedi compresi negli scaglioni)
oltre 75.000 euro (reddito imponibile), 43% (aliquota), 25.420 + 43% sulla parte oltre i 75.000 euro (imposta dovuta sui redditi intermedi compresi negli scaglioni)
Oltre al calcolo delle tasse, tutte le partita Iva deve procedere al versamento dei contributi previdenziali che variano a seconda dell’attività svolta. Nel caso di soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie, la quota è pari al 25,98%, per i soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria al 24%.
Per calcolare l'imposta, il lavoratore autonomo deve determinare il reddito complessivo, dato dalla somma dei redditi imponibili netti di reddito da lavoro dipendente e assimilati, reddito da lavoro autonomo ed esercenti arti o professioni; reddito di impresa, redditi fondiari, reddito di capitali, redditi diversi.
E poi, il reddito imponibile ovvero la differenza tra il reddito complessivo e gli oneri deducibili e le eventuali perdite di anni precedenti, l'imposta lorda ottenuta applicando al reddito imponibile le aliquote progressive corrispondenti ai diversi scaglioni di reddito, l'imposta netta, ottenuta sottraendo dall'imposta lorda precedentemente determinata, le detrazioni previste, gli eventuali crediti d'imposta spettanti.
Dall'imposta netta occorre togliere i crediti di imposta, i versamenti d'acconto e le ritenute alla fonte a titolo d'acconto. Solo a questo punto si ottiene l'imposta da versare.
per calcolare le tasse I lavoratori autonomi devono determinare il reddito totale. u00c8 calcolato come somma del reddito netto imponibile da lavoro dipendente e redditi assimilati.
Per calcolare l'imposta, il lavoratore autonomo deve determinare il reddito complessivo, dato dalla somma dei redditi imponibili netti di reddito da lavoro dipendente e assimilati.
Per calcolare l'imposta, il lavoratore autonomo deve determinare il reddito complessivo, dato dalla somma dei redditi imponibili netti di reddito da lavoro dipendente e assimilati.