Confermata l’aliquota di detrazione al 110% delle spese sostenute in ambito di efficienza energetica, di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Si tratta del cosiddetto bonus. Questa opportunità non riguarda solo gli interventi ai quali si applica il bonus ma anche quelli di recupero del patrimonio edilizio, di restauro della facciata degli edifici esistenti, per l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Ai fini della detrazione, gli interventi di efficientamento energetico - trainanti e gli eventuali trainati - devono assicurare nel loro complesso, anche congiuntamente agli interventi di installazione di impianti fotovoltaici con eventuali sistemi di accumulo, il miglioramento di almeno due classi energetiche ovvero, se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta. Cerchiamo di capire:
Bonus 110%, quanto riprendo con cessione del credito
Come utilizzare al meglio l'opportunità del 110%
Scegliere la formula della cessione del credito nell'ambito del bonus 110% consente di ottenere una liquidità immediata e dunque di non aspettare 10 anni per recuperare la detrazione in dichiarazione dei redditi.
Il credito può essere ceduto a fornitori di beni o servizi necessari alla realizzazione dell'intervento, banche e intermediari finanziari, soggetti privati come altri condomini, società, enti o professionisti. A rivelarsi decisiva è quindi la scelta della soggetto a cui cedere il credito. Poste Italiane applica il rimborso in una unica soluzione del 103%. Banca Intesa propone il 90,91% del valore nominale del credito per il bonus al 110%. Per fare qualche esempio concreto:
nel caso di lavori del valore di 20.000 euro con il bonus 110%, con Poste Italiane si recuperano 20.600 euro, con Banca Intesa 18.182 euro
nel caso di lavori del valore di 30.000 euro con il bonus 110%, con Poste Italiane si recuperano 30.900 euro, con Banca Intesa 27.573 euro
nel caso di lavori del valore di 40.000 euro con il bonus 110%, con Poste Italiane si recuperano 41.200 euro, con Banca Intesa 36.764 euro
nel caso di lavori del valore di 50.000 euro con il bonus 110%, con Poste Italiane si recuperano 51.100 euro, con Banca Intesa 45.455 euro
Nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa, il bonus spetta nei limiti stabiliti per i lavori di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti e per gli altri interventi di efficientamento energetico, eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali, realizzati sulle parti comuni degli edifici, sugli edifici familiari nonché sulle unità immobiliari indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari.
Quando si parla del bonus al 110% per il 2022 è indispensabile distinguere tra interventi principali o trainanti e interventi aggiuntivi o trainati. Almeno uno dei primi è infatti necessario per accedere all’agevolazione. I secondi possono invece essere solo agganciati a primi e non possono essere eseguiti in autonomia.
I contribuenti possono scegliere se utilizzare direttamente la detrazione al 110%, pagando meno tasse e recuperando in cinque anni più di quanto hanno speso o cedere il credito d’imposta a terzi, ottenendo subito liquidità. Le cessioni successive alla prima sono riservate a banche e assicurazioni fino a un massimo di 3 passaggi.
I contribuenti possono anche decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura, effettuando i lavori senza esborso monetario. Coloro che abitano in un condominio, o in un edificio composto da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate possedute da un unico proprietario o in comproprietà tra più persone fisiche, possono accedere al bonus per tutti gli interventi di efficientamento sulle parti comuni.