Se ho stipendio di 1500 euro come posso aumentarlo e di quanto. Calcoli e esempi

Anche un lavoratore dipendente può aumentare davvero lo stipendio che prende dalla sua azienda in modo diretto e indiretto con varie soluzioni

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Se ho stipendio di 1500 euro come posso

Come aumentare lo stipendio di 1500 euro circa?

Le prime due strade da prendere in considerazione per aumentare uno stipendio da 1500 euro è di fare straordinari e di lavorare, laddove possibile, nei turni di notte.

L'aumento dello stipendio rappresenta per tutti i lavoratori un obiettivo da raggiungere. Qualunque sia l'entità della retribuzione, ciascun dipendente accetterebbe ben volentieri uno scatto salariale.

Ma quali sono le strade percorribili sulla base dei vari contratti collettivi nazionali di lavoro Enti Pubblici, Istituzioni Private, Tessili, Meccanici, Dirigenti Settore Privato, Alimentari, Commercio Terziario e Servizi, Marittimi, Spettacolo, Agricoltura e Allevamento, Metalmeccanici, Credito e Assicurazioni, Chimica, Edilizia e Legno, Turismo, Trasporti, Scuola, Giornalisti? Approfondiamo i dettagli normativi e dunque:

  • Straordinari, turni di notte, lavori festivi di quanto posso aumentare uno stipendio da 1500 euro al mese?

  • Aumenti in base all'anzianità e al rinnovo del Ccnl applicato

  • Aumenti di stipendio in base ai fringe benefits e ai premi di produttività

  • Aumenti di stipendio con la nuova riforma fiscale

  • Guadagnare di più non si improvvisa, come fare

Straordinari, turni di notte, lavori festivi di quanto posso aumentare uno stipendio da 1500 euro al mese?

Le prime due strade da prendere in considerazione per aumentare uno stipendio da 1500 euro è di fare straordinari e di lavorare, laddove possibile, nei turni di notte. La legge fissa il limite di orario massimo di lavoro in una settimana, 40 ore, e lascia ai Ccnl fissare eventualmente un tetto giornaliero oppure una durata inferiore alle 40 ore settimanali.

In parallelo, le norme in vigore prevedono un limite massimo di orario settimanale compresi gli straordinari, di 48. Turno di notte vuol dire lavorare per almeno 7 ore consecutive tra la mezzanotte e le 5 del mattino. All'interno di questa fascia oraria, il lavoratore notturno presta servizio per almeno 3 ore per un minimo di 80 giorni all'anno in modo normale oppure per una parte dell'orario.

Non bisogna quindi perdere di vista le particolarità dei vari Ccnl. Come quelli relativi al contratto Tessile dalle 22 alle 6 agli effetti retributivi e dalle 23 alle 6 agli effetti legali, al contratto Gomma 9 ore da fissare tra le 20 e le 8 per impiegati e intermedi e dalle 22 alle 6 per gli operai, al contratto Calzature dalle 22 alle 6 agli effetti retributivi e dalle 23 alle 6 agli effetti legali, al contratto Grafica dalle 22 alle 5 e disciplina specifica per il lavoro compreso nel secondo e terzo turno, al contratto Carta dalle 22 alle 5 e l'orario coincidente con il terzo turno per i turnisti, al contratto Chimica 9 ore da fissare tra le 20 e le 8 per i non turnisti, al contratto Legno dalle 22 alle 6, al contratto Autotrasporto dalle 22 alle 6.

E ancora: nel contratto Terziario il turno di notte va dalle 22 alle 6; in quello Metalmeccanico dalle 12 ore successive all'inizio del turno del mattino, nel Turismo dalle 24 alle 6, nell'Alimentare dalle 22 alle 6 per le conseguenze retributive e dalle 22 alle 5 per quelle legali.

Se un lavoratore effettua 32 ore di straordinario (il massimo in un mese), i Ccnl prevedono in media un aumento del 25% in busta paga. Se un dipendente avesse una paga oraria di 9,375 euro (pari a uno stipendio mensile di 1500 euro con orario full time di 40 ore a settimana), la retribuzione aggiuntiva sarebbe di 75 euro al mese.

La normativa generale sul lavoro non fissa un numero massimo di turni di notte, ma sancisce il diritto al riposo minimo di almeno 11 di consecutive tra un turno e l'altro. Per i turni di notte, l'aumento è invece in genere del 50% e di conseguenza nel caso di 20 euro nella settimana, il surplus in busta paga sarebbe di 93,75 euro al mese.

Potremmo fare anche il caso del lavoro festivo, ad esempio riferito a 20 ore con aumento medio del 30%. Con uno stipendio di 1.500 euro circa al mese, il lavoratore potrebbe aumentarlo di 56,25 euro.

Aumenti in base all'anzianità e al rinnovo del Ccnl applicato

Lo stipendio può aumentare anche in base all'anzianità. Il riferimento è naturalmente il Ccnl applicato e lo stipendio di partenza. Nel caso di 1.5000 euro e del contratto del commercio, il passaggio da un livello all'altro porta con sé:

  • 24,84 euro dal I livello

  • 22,83 euro dal II livello

  • 21,95 euro dal III livello

  • 20,66 euro dal IV livello

  • 20,30 euro dal V livello

  • 19,73 euro dal VI livello

  • 19,47 euro dal VII livello

  • 25,46 euro dal livello quadri

Aumenti di valore, che riguardano tutti i lavoratori, possono quindi scattare al momento del rinnovo dello stesso Ccnl applicato. In genere si tratta di cifre variabili da 5-6 a 14-15 euro al mese.

Aumenti di stipendio in base ai fringe benefits e ai premi di produttività

C'è poi una strada indiretta ed è quella di intervenire sulla tassazione e dunque sulle detrazioni, i fringe benefits, la detassazione dei premi di produttività e i buoni pasto. Per fringe benifits si intendono ad esempio i buoni spesa, il buono carburante, il cellulare aziendale, i fabbricati concessi in locazione, in uso o in comodato. Se il bene o il servizio utilizzato come benefit ha un valore maggiore ai 516,46 euro annui contribusce alla formazione del reddito da lavoro dipendente ed è soggetto a tassazione in base alle aliquote Irpef.

Aumenti di stipendio con la nuova riforma fiscale

C'è poi un altro fondamentale aspetto da considerare ed è la variazione di stipendio con la nuova riforma fiscale. Nel caso di un importo medio mensile in busta paga di 1.500 euro, l'Irpef annuale a regime è di 336 euro mentre lo sgravio contributivo è di 132 euro.

Guadagnare di più non si improvvisa, come fare

Guadagnare di più non si improvvisa, anche nel caso di stipendio da 1500 al mese. Meglio affrontare la questione durante un colloquio annuale; durante una valutazione; in occasione di un nuovo lavoro; quando si accettano nuove responsabilità; dopo l'abilitazione alla formazione professionale; nel giorno della rivalutazione della griglia salariale nell'ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro.

Saper negoziare bene il proprio stipendio significa innanzitutto individuare i propri diritti e gli argomenti che colpiranno nel segno con il proprio datore di lavoro, per adattarli all'azienda e al contesto economico locale, nazionale o internazionale in cui opera la propria azienda.

Argomenti da utilizzare per chiedere uno stipendio maggiore sono l'aumento del carico di lavoro; la non sostituzione di alcune posizioni; il miglioramento della redditività dell'azienda; lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; la pressione gerarchica; lo stress sul lavoro, gli sforzi compiuti durante l'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

Quasi un dipendente su cinque dichiara di subire stress quotidiano sul lavoro e il 24% dei dipendenti si dichiarava in stato di iperstress sul lavoro. Questo può allora essere un valido argomento per negoziare un aumento della remunerazione.