Mai come in questo periodo è importante fare scelte oculate in termini di investimento dei propri risparmi. Non ci riferiamo a cifre stratosferiche, ma anche a budget tra 2 e 10.000 euro in quanto le decisioni che prendiamo oggi avranno ripercussioni nell'immediato futuro.
Siamo infatti in una fase in cui l'inflazione punta verso l'alto, ma anche gli stessi tassi di interesse delle varie soluzioni presenti sul mercato sono in rialzo. Facciamo allora il punto della situazione e più precisamente:
Conto deposito, rendimento con investimento tra i 2mila-10mila
Btp, rendimento con investimento tra i 2mila-10mila
Buoni fruttiferi postali, rendimento con investimento tra i 2mila-10mila
Una delle soluzioni che sta prendendo quota in questo periodo è quella dei conti deposito. Spariti dai radar dei risparmiatori per via dei rendimenti praticamente inesistenti, stanno adesso diventando una soluzione più interessante. Si tratta di conti bancari che offrono un rendimento sulle somme depositate. Nella maggior parte dei casi sono vincolate per un minimo di 90 giorni e un massimo di 48 mesi.
Rispetto ai conti correnti propongono un rendimento maggiore sulle somme depositate grazie all'interesse maturato durante il periodo di vincolo. Andando alla ricerca di alcune delle offerte presenti sul mercato, c'è quella di Banca AideXa. Per chi vincola il denaro per almeno 3 mesi è prevista la maturazione di un tasso lordo allo 0,60% e un tasso netto allo 0,44%. Per chi vincola il denaro per 24 mesi, il tasso lordo è dell'1,40%, quello netto dell'1,04%. In termini pratici:
con 2.000 euro di investimento, il rendimento netto varia da 8,80 a 20,80 euro
con 10.000 euro di investimento, il rendimento netto varia da 102 a 104 euro
Si tratta naturalmente di un esempio, ma che dà l'idea di quanto il risparmiatore potrebbe in media ottenere al termine del periodo di vincolo della somma di denaro.
Nel caso dei Btp, le percentuali dei rendimenti sono superiori rispetto a quelle dei conti deposito. Possiamo prendere come riferimento le ultime 4 emissioni del Ministero dell'Economia. La prima va in scadenza nel mese di agosto 2025 e mostra una cedola annuale lorda è pari all'1,2% con importo dell'emissione che va da un minimo di 1,5 miliardi a un massimo di 2 miliardi di euro.
La seconda va in scadenza a giugno 2023 e ha una cedola annuale lorda è pari al 2,8% con importo dell'emissione che va da un minimo di 2 miliardi a un massimo di 2,5 miliardi di euro. La terza va in scadenza a settembre 2049 e ha una cedola annuale lorda pari al 3,85%. La quarta ha una cedola annuale lorda pari al 2,15%. Anche in questo caso possiamo fare alcuni esempi concreti:
con 2.000 euro di investimento, il rendimento lordo varia da 24 a 77 euro
con 10.000 euro di investimento, il rendimento lordo varia da 44 a 385 euro
Se c'è quindi un altro strumento finanziario che sta di nuovo prendendo quota è quello dei Buoni fruttiferi postali. Il motivo è molto semplice: il rendimento di quello ordinario è schizzato al 2% dallo 0,5% iniziale ovvero il quadruplo in un mese. Non sorprende il rialzo in quanto Cassa depositi e prestiti ha alzato i tassi di interesse per contrastare l'aumento dell'inflazione.
Il Buono fruttifero postale ordinario si caratterizza per la flessibilità del rimborso, concesso in qualsiasi momento. L'investitore può contare su rendimenti fissi crescenti con interessi riconosciuti dopo 1 anno dalla sottoscrizione e successivamente ogni bimestre, corrisposti al rimborso del Buono. Nel momento in cui scriviamo, il rendimento annuo lordo a scadenza è del 2,00%. Di conseguenza:
con 2.000 euro di investimento, il rendimento lordo è di 40 euro
con 10.000 euro di investimento, il rendimento lordo è di 200 euro
Ricordiamo quindi che i Buoni fruttiferi postali sono soggetti a una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi e sono sottoscrivibili con un importo a partire da 50 euro o multipli.