Quando un inquilino non paga l’affitto bisogna rivolgersi al tribunale tradizionale che ha competenza in materia di locazioni di immobili urbani ed è l’organo che avvia eventuali provvedimenti di sfratto per i più morosi.
Se si ha un immobile in affitto e un inquilino che non paga ci si ritrova spesso a chiedersi a chi bisogna rivolgersi per recuperare le somme non pagate a titolo di locazione: bisogna rivolgersi al giudice di pace o al tribunale tradizionale? Vediamo cosa prevede la legge in merito.
Quando ci si ritrova ad aver a che fare con un inquilino con regolare contratto di affitto che non paga l’affitto, per il mancato pagamento del canone di affitto di importo inferiore a 5mila euro, senza richiesta di sfratto, ci si può rivolgere secondo alcuni al giudice di pace ma secondo i più le cause riguardanti l’inadempimento dell’inquilino per il pagamento del canone di afitto dovrebbero essere sempre di competenza del tribunale.
Del resto, la materia di locazione di immobili urbani è di esclusiva competenza del tribunale.
Per riassumere, dunque, quando un inquilino non paga l’affitto, indipendentemente dalla somma dovuta per gli affitti non pagati, bisogna rivolgersi al tribunale tradizionale che ha competenza specifica in materia di locazione degli immobili.
Se l’inquilino ritarda a pagare l’affitto di qualche giorno non sono previste conseguenze ma se il ritardo supera i 20 giorni dalla data di scadenza del pagamento dovuto, il padrone di casa può decidere depositare un atto di ricorso per lo sfratto per morosità e in tal caso bisogna rivolgersi necessariamente al tribunale tradizionale.
Se l’inquilino paga prima che il tribunale emetta il provvedimento, il provvedimento di sfratto si blocca, ma se l’inquilino continua a non pagare si arriva all’udienza davanti al giudice. Se, anche in tal caso, l’inquilino paga quanto dovuto, il provvedimento di sfratto si blocca ma se non paga può chiedere il cosiddetto termine di grazia, che prevede 90 giorni ulteriori di tempo per recuperare i soldi necessari per pagare gli affitti arretrati.
Se l’inquilino regolarizza così la sua posizione non si va avanti con il provvedimento di sfratto, se l’inquilino continua a non pagare, invece, il tribunale emette direttamente l’ordinanza di sfratto ordinando all’inquilino di lasciare l’appartamento.
Nulla cambia per quanto riguarda modalità e tempi cui si può ricorrere al tribunale perché il giudice intimi lo sfratto a famiglie che non pagano l’affitto nei casi di nuclei familiari con minorenni o con disabili. In questi casi, però, sono previste deroghe e agevolazioni.
Se, infatti, in famiglia sono presenti minorenni o disabili, prima che lo sfratto sia effettivamente esecutivo, la famiglia deve aver trovato una sistemazione alternativa che sia adatta alle esigenze dei bambini stessi e dei disabili, prevedendo in quest’ultimo caso la presenza di specifiche caratteristiche, come dispositivi di movimento lungo le scale, o maniglie e supporti di vario genere e altro.