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Se mi licenzio e do io le dimissioni, ho diritto all'indennità di disoccupazione?

Ecco le eccezioni che permettono di ottenere l'indennità di disoccupazione anche in caso di dimissioni. Vediamo insieme quali sono.

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Se mi licenzio e do io le dimissioni, ho

Se mi licenzio ho diritto all'indennità di disoccupazione o no?

Uno dei requisiti principali per poter fare domanda di indennità di disoccupazione Naspi all’Inps è quello di essere rimasti involontariamente in totale stato di disoccupazione, cioè per licenziamento, causa indipendente dalla volontà del lavoratore, ma ci sono casi i cui la legge permette di chiedere l’indennità di disoccupazione anche senza licenziamento ma per dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.

L'indennità di disoccupazione è un supporto economico mensile destinato ai lavoratori che perdono il loro impiego in modo involontario. Tuttavia, esistono diverse situazioni in cui è possibile ottenere la NASpI anche in seguito a dimissioni. Diverse condizioni infatti possono rendere le dimissioni "giustificate" agli occhi della legge italiana.

Tipologie di dimissioni 

Attualmente, secondo le normative italiane, un lavoratore può dimettersi seguendo due modalità: attraverso dimissioni volontarie o dimissioni per giusta causa. Nel secondo caso, il lavoratore può terminare il rapporto di lavoro senza dover notificare preventivamente il datore di lavoro, ovvero senza rispettare il periodo di preavviso convenzionale. Ciò perché il motivo delle dimissioni non è attribuibile al lavoratore, ma è dovuto al comportamento del datore di lavoro. Quest'ultimo diventa responsabile delle dimissioni del dipendente poiché ha adottato comportamenti che impediscono di proseguire il rapporto di lavoro.

Quali sono le dimissioni per giusta causa?

L’Inps con la Circolare 94/2015 stabilisce i criteri e le modalità per la riconoscibilità delle dimissioni per giusta causa che possono consentire l'accesso all'indennità di disoccupazione in caso di dimissioni volontarie. Le casistiche più comuni includono:

  • Reiterato mancato pagamento della retribuzione
  • Molestie sessuali sul luogo di lavoro e pretesa di prestazioni illecite;
  • Modificazioni fortemente peggiorative delle mansioni, tali da pregiudicare la vita professionale del lavoratore;
  • Mobbing, consistente in condotte vessatorie e reiterate poste in essere da superiori gerarchici o colleghi, con la volontà di giungere ad una sorta di emarginazione del lavoratore;
  • Notevoli variazioni nelle condizioni di lavoro susseguenti alla cessione dell'azienda o ramo di essa;
  • Spostamento del lavoratore da una unità produttiva all'altra senza che siano sussistenti le "comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive";
  • Comportamento ingiurioso del superiore gerarchico nei confronti dell'interessato;
  • Omesso veramento dei contributi previdenziali

Eccezioni

Si ha diritto alla NASpI anche quando le dimissioni sono state presentate nel periodo di maternità, che va dai 300 giorni precedenti alla presunta data di nascita fino al primo compleanno del bambino. Questa è l'unica circostanza in cui un individuo può richiedere l'indennità di disoccupazione dopo aver dato le dimissioni senza giusta causa.

È importante notare che la valutazione delle giuste cause è effettuata caso per caso dalle autorità competenti, sulla base delle specifiche circostanze del lavoratore.
In questi scenari eccezionali, la complessità delle normative e le precise condizioni richieste per ottenere la NASpI possono generare incertezza e complessità aggiuntive per i lavoratori interessati. Pertanto, è consigliabile rivolgersi a un professionista legale o a un consulente del lavoro per esaminare attentamente i propri diritti e le possibili alternative.

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