Se si danno soldi, beni o casa ad un solo figlio (donazione) quali rischi e conseguenze ci sono

Quali sono i casi in cui è possibile fare una donazione ad un solo figlio, cosa implica e regole da rispettare: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Se si danno soldi, beni o casa ad un sol

Si può fare donazione di una casa, soldi o beni ad un solo figlio?

Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022-2023, la donazione di casa, soldi o beni ad un solo figlio si può sempre fare, a discrezione del genitore che dispone la stessa donazione ma solo a condizione di rispettare comunque regole specifiche, altrimenti il rischio è che alla morte del genitore, la donazione fatta ad un solo figlio possa essere impugnata dagli altri eredi legittimi.
 

Si può fare donazione di una casa, soldi o beni ad un solo figlio e quali conseguenze vi sono nel 2023? Donazioni e successioni di eredità sono regolate dalle nostre leggi in maniera molto chiara e precisa e non possono esserci margini di errori o incertezze. Le leggi in vigore prevedono, infatti, specifici step e modalità per il trasferimento di propri beni a figli e non solo. Vediamo di seguito nel dettaglio come funziona il caso di una donazione in favore di un solo figlio. 

  • Donazione o vendita casa, soldi o beni ad un solo figlio quando si può fare
  • Quali sono leggi da rispettare per donazione casa, soldi, beni ad un solo figlio

Donazione o vendita casa, soldi o beni ad un solo figli quando si può fare

Secondo quanto stabilito dalle leggi 2023, la donazione di casa, soldi o beni ad un solo figlio si può sempre fare, a discrezione del genitore che dispone la stessa donazione ma solo a condizione di rispettare comunque regole specifiche, altrimenti il rischio è che alla morte del genitore, la donazione fatta ad un solo figlio possa essere impugnata dagli altri eredi legittimi.

Fare una donazione di casa, soldi o altri beni ad un solo figlio viene considerato un atto di anticipo di ereditò che si deve però effettuare secondo determinate regole. Il genitore, quando ancora è in vita può disporre dei suoi beni come meglio credere e fare tutte le donazioni che vuole per dare ad un solo figlio casa, soldi o altri beni ma, innanzitutto, è sempre meglio dare soldi con strumenti tracciabili, cioè tramite bonifico o assegno per evitare eventuali controlli e, seconda cosa, è sempre meglio trasferire una casa o altri beni con atto pubblico di un notaio o scrittura privata, meglio se autenticata da un notaio, e avendo comunque sempre cura di non violare le cosiddette quote legittime di eredità.

Queste quote legittime rappresentano percentuali del patrimonio del defunto spettanti a tutti gli eredi legittimi in misura differente a seconda del grado di parentela tra de cuius ed erede che, per legge, non possono mai essere violate, anche in presenza di testamento, anche in caso di donazione fatta in vita dal defunto. 

Se, infatti, la donazione di casa, soldi o altri beni ad un solo figlio lede le quote legittime di eredità spettanti agli altri eredi, questi ultimi hanno diritto ad impugnare la donazione perché i beni donati rientrino a far parte della intera eredità prevista da dividere secondo quanto previsto dalla legge tra tutti gli eredi legittimi. 

Altro sistema per fare una donazione di casa ad un solo figlio è quella della vendita che, però, per non avere alcuna conseguenza, deve risultare vendita reale e non fittizia, con reale trasferimento di soldi da figlio a genitori, non solo per motivi fiscali e di anti-riciclaggio ma anche per evitare future impugnazioni della donazione per simulazione una volta defunto il genitore.

Nessuna conseguenza, dunque, se la vendita della casa come donazione di casa ad un solo figlio avviene regolarmente, e neppure per una donazione per dare casa, soldi o altri beni ad un solo figlio se si rispettano leggi e regole in vigore. 

Quali sono leggi da rispettare per donazione casa, soldi, beni ad un solo figlio

Le leggi 2023 che un genitore deve rispettare quando decide di fare una donazione di casa, soldi o altri beni ad un solo figlio prevedono il solo rispetto delle quote legittime per la successione dell’eredità agli eredi, che sono così divise:

  • se il coniuge defunto lascia solo l’altro coniuge, spetta a lui la metà dell’eredità del coniuge defunto e la casa coniugale e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge defunto lascia marito o moglie e un figlio unico, un terzo dell’eredità e il diritto di abitazione sulla casa vanno al coniuge, un terzo dell’eredità va al figlio unico e un terzo dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge defunto lascia marito o moglie e due o più figli, un quarto dell’eredità spetta al coniuge più il diritto della casa coniugale, metà dell’eredità deve essere divisa tra i figli in parti uguali e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se manca il coniuge e in presenza di un figlio unico, al figlio spetta metà dell’eredità e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge scomparso lascia coniuge e genitori, l’eredità spetta per metà al coniuge più il diritto della casa coniugale, un quarto dell’eredità spetta a genitori e altri ascendenti e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge defunto lascia solo i genitori, spetta a loro un terzo dell’eredità e due terzi dell’eredità sono di quota del testamento liberamente disponibile;
  • in assenza di figli e coniuge superstite del defunto e altri eredi, tutto il patrimonio spetta a fratelli e sorelle in parti uguali;
  • in assenza di figli e coniuge e di ascendenti e collaterali, l’eredità spetta anche ai parenti indiretti fino al sesto grado in base ai legami di parentela più prossimi, partendo cioè dagli zii, per arrivare ai parenti in terzo grado, cugini, parenti di quarto grado, ecc;
  • se il defunto non ha alcun erede, allora la sua eredità viene devoluta interamente allo Stato.