Il focus dell'Agenzia delle entrate è sul versamento di contanti e sui bonifici in entrata con l'utilizzo del Registro dei rapporti finanziari.
Sarebbe un grave errore credere che i controlli dell'Agenzia delle entrate non riguardino lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati.
Non c'è dubbio che quasi per definizione nel mirino finiscano i lavoratori autonomi in quanto hanno più occasioni di aggirare le regole fiscali. Tuttavia l'attività di verifiche non trova limiti. Vediamo meglio in questo articolo:
Dipendenti, disoccupati e pensionati, quali verifiche fiscali
Come funzionano le nuove verifiche fiscali dell'Agenzia delle entrate
L'attività di verifica fiscale dell'Agenzia delle entrate nei confronti di lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati è facilitata dalla disponibilità di una serie di strumenti. A iniziare dall'anagrafe tributaria che aiuta a confrontare il tenore di vita dei contribuenti con i ricavi annualmente dichiarati.
Ecco poi il Registro dei rapporti finanziari che concentra l'attenzione sui conti correnti sia bancari e sia postali. Ecco allora che il focus dell'Agenzia delle entrate è sul versamento di contanti e sui bonifici in entrata. E i movimenti sotto osservazioni sono anche quelli di lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati.
Secondo le disposizioni vigenti, per l'adempimento dei loro compiti gli uomini dell'Agenzia delle entrate possono procedere all'esecuzione di accessi, ispezioni e verifiche ma anche invitare i contribuenti a comparire di persona o per mezzo di rappresentanti per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento nei loro confronti, anche relativamente ai rapporti e alle operazioni, i cui dati, notizie e documenti acquisiti.
Alle stesse condizioni sono posti come ricavi a base delle stesse rettifiche e accertamenti, se il contribuente non ne indica il soggetto beneficiario e sempreché non risultino dalle scritture contabili, i prelievi o gli importi riscossi nell'ambito dei predetti rapporti o operazioni per importi superiori a 1.000 euro giornalieri e comunque a 5.000 euro mensili.
Le richieste fatte e le risposte ricevute devono risultare da verbale sottoscritto anche dal contribuente o dal suo rappresentante. Il contribuente ha diritto ad avere copia del verbale.
Allo stesso tempo, l'Agenzia delle entrate può invitare i contribuenti a esibire o trasmettere atti e documenti rilevanti ai fini dell'accertamento nei loro confronti. Ai soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili può essere richiesta anche l'esibizione dei bilanci o rendiconti e dei libri o registri previsti dalle disposizioni tributarie.
L'ufficio può estrarne copia ovvero trattenerli, rilasciandone ricevuta, per un periodo non superiore a 60 giorni dalla ricezione. Non possono essere trattenute le scritture cronologiche in uso.
In materia di verifiche fiscali, via libera alla possibilità di inviare ai contribuenti questionari relativi a dati e notizie di carattere specifico rilevanti ai fini dell'accertamento nei loro confronti nonché nei confronti di altri contribuenti con i quali abbiano intrattenuto rapporti, con invito a restituirli compilati e firmati.
Così come di richiedere agli organi e alle amministrazioni dello Stato, agli enti pubblici non economici, alle società ed enti di assicurazione e alle società ed enti che effettuano riscossioni e pagamenti per conto di terzi, la comunicazione, anche in deroga a contrarie disposizioni legislative, statutarie o regolamentari, di dati e notizie relativi a soggetti indicati singolarmente o per categorie.
Alle società ed enti di assicurazione può richiedere dati e notizie attinenti alla durata del contratto di assicurazione, all'ammontare del premio e alla individuazione del soggetto tenuto a corrisponderlo. Le informazioni sulla categoria devono essere fornite per ogni soggetto che ne fa parte.
Dopodiché le Entrate conservano la facoltà di richiedere copie o estratti degli atti e dei documenti depositati presso i notai, i procuratori del registro, i conservatori dei registri immobiliari e gli altri pubblici ufficiali.