Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, sulle mance ricevute non si devono pagare le tasse. Titolari d'azienda e dipendenti che ricevono mance non devono pagarci le tasse perché gli importi ricevuti come mance non sono soggette a tassazione come previsto dal Codice Civile.
Si lavora in un ristorante, un circolo, un locale e non è raro ricevere mance dai clienti, a volte anche molto consistenti. Si tratta di somme di denaro date a titolari di ristoranti e locali o ai dipendenti che non rientrano, fiscalmente e per legge, in busta paga. Sono soldi generalmente dati in contanti ma in merito ai quali non si sa come comportarsi spesso. Ci si chiede spesso infatti se sulle mance ricevute si devono pagare le tasse o no?
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, sulle mance ricevute non si devono pagare le tasse. Titolari d'azienda e dipendenti che ricevono mance non devono pagarci le tasse perché gli importi ricevuti come mance non sono soggette a tassazione.
Secondo quanto previsto dal Codice Civile, le mance costituiscono donazioni di piccolo importo per cui non esiste alcun adempimento fiscale formale, si possono dare semplicemente in contanti, dell’importo che si desidera e senza necessità di alcun documento fiscale che ne testimoni la donazione. E proprio in virtù di tutta questa ‘libertà’, la Legislazione non prevede nulla in merito.
Del resto, in relazione a mance date in contanti da clienti a titolari di ristoranti o locali e dipendente di modesto valore, anche l’Agenzia delle Entrate ha confermato che le donazioni di soldi di modico valore non sono soggette a tassazione, per cui sulle mance non è previsto il pagamento di alcuna tassa.
Assodato che le leggi in vigore non prevedono alcuna tassazione ufficiale sulle mance, è bene sapere che una volta ricevute, il datore di lavoro può dividere le mance ricevute anche tra tutti i dipendenti, corrispondendo somme uguali per tutti e alcuni decidono di farlo in busta paga.
In questo caso, si potrebbe pensare, che inserendo ulteriori somme in busta paga si sia soggetti ad ulteriore tassazione sull’importo ricevuto per mancia. In realtà, per evitare che sulle mance si paghino tasse, anche se inserite in busta paga, l’importo in più della mancia può essere riportato in busta paga sotto la voce di ‘Erogazioni liberali’, che non sono soggette a tassazione per cui non ci sarebbe comunque alcuna tassa da pagare sulle mance ricevute.
In questo modo, dunque, anche le mance inserite in busta paga risultano esenti da qualsiasi tassazione. Ed esenti possono esserlo anche nel caso in cui, accumulata una somma in contanti alta derivante dalle mance, si decide di depositarla sul proprio conto corrente.
Considerando gli stringenti controlli ormai dell’Agenzia delle Entrate su ogni movimento di denaro e bancario tracciabile, un versamento di soldi in contanti sul conto corrente potrebbe far sorgere dubbi e se le somme non vengono riportate in dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate può far scattare controlli dubitando si tratti di evasione fiscale.
Per evitare tutto ciò basta fare un versamento sul proprio conto corrente giustificandolo come Regalia, per cui i soldi potrebbero derivare da regali fatti al soggetto che deposita i soldi in banca per compleanno, anniversario, matrimonio, ecc, senza creare così alcun problema dal punto di vista fiscale.