Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, si possono riscattare tutti i periodi non lavorati e non coperti da contribuiti, a condizione che si tratti di periodi compresi tra il primo e l’ultimo contributo versato all’Inps e che il lavoratore non abbia contributi accreditati prima del 1996.
Si possono riscattare per la pensione i periodi dove non si è lavorato? La possibilità di riscatto dei contributi per determinati periodi individuati dalla legge permette di accumulare maggiore contribuzione ai fini pensionistici.
Come accennato, sono diversi i periodi per cui è possibile riscattare i contributi per la pensione. Vediamo se tra questi vi rientrano quelli in cui non si è lavorato.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, si possono riscattare tutti i periodi non lavorati e non coperti da contribuiti, a condizione che si tratti di periodi compresi tra il primo e l’ultimo contributo versato all’Inps e che il lavoratore non abbia contributi accreditati prima del 1996.
La legge 2022 permette, infatti, di riscattare per la pensione i seguenti periodi non coperti da contributi:
Le categorie di lavoratori che possono riscattare per la pensione i periodi dove non si è lavorato sono quelle dei lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’Inps (Ago) e alle forme esclusive e sostitutive (ad esempio ex Fondo elettrici e telefonici, la gestione dei dipendenti pubblici ex Inpdap).
Secondo le leggi 2022, i periodi dove non si è lavorato che si possono riscattare devono essere collocati dopo il 31 dicembre 199 e il relativo costo ai fini dell’accumulo contributivo per la pensione deve essere calcolato secondo regole specifiche.
In particolare, bisogna considerare la retribuzione pensionabile degli ultimi 12 mesi e poi moltiplicare la retribuzione per gli anni da ricongiungere e per l’aliquota contributiva fissata, che è per esempio 33% per l’Inps Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Se il soggetto che intende riscattare per la pensione i periodi dove non si è lavorato ha versato più di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, il costo del riscatto si calcola con sistema retributivo per periodi fino al 31 dicembre 2011.
Per il calcolo dell’onere di riscatto in questo caso bisogna fare un primo calcolo della pensione considerando i soli periodi presenti nella gestione dove si deve fare il riscatto, poi procedere al calcolo della pensione considerando anche i periodi da riscatto, come se fossero già accreditati nel fondo e quindi fare la differenza tra i due calcoli per avere l’importo del beneficio. Tale risultato deve, infine, essere moltiplicato per il cosiddetto coefficiente di riserva matematica, che varia in base ad età, sesso e anzianità contributiva del lavoratore.
Per riscattare per la pensione i periodi dove non si è lavorato bisogna presentare apposita domanda all’Inps accompagnata dalla documentazione richiesta e, una volta presentata la domanda, l’Inps stesso procedere al calcolo dell’onere di riscatto che il soggetto interessato deve pagare e notifica l’importo direttamente con provvedimento di accoglimento della domanda di riscatto.
Nel provvedimento di accoglimento della domanda di riscatto dei contributi per la pensione, notificato a mezzo raccomandata, vengono indicate, infatti, sia informazioni relative al costo da parte per il riscatto, sia le modalità di pagamento e sia i termini previsti per effettuare il versamento o i versamenti se si sceglie di pagare a rate.