Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Si puņ avere la prima casa con i relativi benefici fiscali, se si ha la residenza altrove?

Il bonus prima casa e l'esenzione Imu non sono automaticamente preclusi a chi non risiede nell'immobile beneficiario.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Si puņ avere la prima casa con i relativ

Il bonus prima casa è accessibile anche ai contribuenti che non hanno la residenza nell'immobile acquistato, a condizione che questo si trovi nello stesso Comune dove si ha la residenza. Beneficiare dell'esenzione Imu senza essere residenti nell'immobile è fattibile, ma dipende dal rispetto di specifici criteri stabiliti dalla normativa.

Il bonus per chi compra la prima casa prevede agevolazioni fiscali per chi acquista la propria abitazione principale, come una riduzione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali. Per accedere a questi benefici è necessario trasferire la residenza nell'immobile entro 18 mesi dall'acquisto e mantenerla per almeno cinque anni. Esistono eccezioni che permettono di mantenere la residenza in un altro immobile dello stesso Comune senza perdere il diritto alle agevolazioni.

Per quanto riguarda l'Imu, l'esenzione si applica di norma all'abitazione principale. Anche chi non risiede nell'immobile ma soddisfa i requisiti richiesti può godere di questa esenzione. I criteri variano in base a numerosi fattori, come il tipo di immobile e la situazione personale e familiare del proprietario. Vediamo meglio:

  • La prima casa è legata alla residenza?

  • La questione dei benefici fiscali legati alla residenza

La prima casa è legata alla residenza?

La legge italiana richiede che la residenza sia registrata all'indirizzo in cui una persona vive abitualmente. Dichiarare una residenza diversa dalla propria dimora abituale può avere conseguenze legali, tra cui la contestazione di reato di falso in atto pubblico.

Le conseguenze sono non solo sulle notifiche legali, che verranno considerate valide anche se non ritirate direttamente, ma anche sulla possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali, come l'esenzione dall'Imu per l'abitazione principale. Quest'ultima deve essere sia il luogo di residenza sia di dimora abituale del contribuente, altrimenti il Comune potrebbe richiedere il pagamento dell'imposta evasa fino a cinque anni indietro.

Nell'acquisto di un immobile definito prima casa, l'acquirente può beneficiare di riduzioni fiscali. Per gli acquisti da aziende, l'Iva applicabile può scendere dal 10% al 4%, mentre per quelli da privati, l'imposta di registro può diminuire dal 9% al 2%. Per ottenere questi benefici, l'acquirente deve soddisfare alcuni criteri, come non possedere altre proprietà nel medesimo Comune o altre abitazioni acquistate con agevolazioni fiscali in Italia, salvo eccezioni per donazioni o successioni. La proprietà acquisita non deve rientrare nelle categorie di lusso.

Per beneficiare del bonus prima casa, l'acquirente deve trasferire la sua residenza nel Comune dove si trova l'immobile entro 18 mesi dall'acquisto, anche se non è obbligatorio che la residenza sia esattamente all'indirizzo dell'immobile acquistato. Questo consente di ottenere il bonus anche per una casa da affittare, purché il proprietario risieda nello stesso Comune.

La questione dei benefici fiscali legati alla residenza

A proposito di benefici fiscali sulla prima casa legati alla residenza, per ottenere l'esenzione Imu sono necessari due criteri: la residenza registrata nell'immobile e la dimora abituale dello stesso. Significa che l'immobile deve essere utilizzato come residenza effettiva e quotidiana.

In generale, chi stabilisce la residenza in un luogo diverso da quello in cui effettivamente vive non può godere dell'esenzione Imu e sarà tenuto a pagare l'imposta su entrambi gli immobili. Questa regola mira a garantire che l'esenzione venga concessa solo a chi utilizza l'immobile come propria residenza principale.

Esiste però una eccezione legata alle coppie sposate. Se entrambi i coniugi possiedono un immobile, la legge permette loro di scegliere quale delle due case considerare come abitazione principale ai fini dell'esenzione Imu. Questa scelta deve essere comunicata al Comune competente. In questo modo, anche se uno dei due coniugi ha la residenza ufficiale in un altro immobile, è possibile ottenere l'agevolazione fiscale sulla casa scelta come abitazione principale.

Leggi anche