Si può licenziare una dipendente in maternità o è sempre vietato secondo CCNL e leggi 2022

Leggi e contratti nazionali vietano il licenziamento di una dipendente in maternità: cosa prevedono regole attuali e casi in cui è possibile licenziare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Si può licenziare una dipendente in mate

Si può licenziare una dipendente in maternità?

Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, non si può licenziare una lavoratrice dipendente in maternità perché è vietato dal momento in cui la donna scopre di aspettare un bambino e fino al compimento di un anno del bambino.
 

Si può licenziare una dipendente in maternità? I diversi Ccnl e le leggi 2022 tutelano il periodo della maternità, permettendo ad ogni donna di vivere il momento più importante e bello della sua vita in piena serenità e assicurano la piena garanzia di mantenere il proprio posto di lavoro senza correre alcun rischio di licenziamento o demansionamento. Esistono, però, anche casi in cui è possibile licenziare la dipendente in maternità. 

  • Si può licenziare una dipendente in maternità o è vietato
  • Licenziare dipendente in maternità quando è possibile

Si può licenziare una dipendente in maternità o è vietato

Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, la dipendente in maternità non si può licenziare, così come la lavoratrice neomamma, per tutto il periodo della gravidanza e fino al compimento del primo anno di vita del bambino.

La legge in vigore prevede il divieto di licenziare la dipendente in maternità e se pur il datore di lavoro dovesse intimare alla lavoratrice il licenziamento, questo è da considerarsi nullo e la donna che lo ha subito ha diritto all’immediato reintegro e alle eventuali retribuzioni dovute e non corrisposte. La dipendente licenziata durante la maternità deve contestualmente presentare all’Autorità giudiziaria il certificato medico che riporta in maniera esatta la data di inizio della gravidanza.

Al pari delle leggi che tutelano il lavoro delle donne in stato di gravidanza, anche i contratti nazionali di lavoro tutelano le donne in maternità, garantendo loro la conservazione del posto di lavoro, e per cui è previsto un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro (maternità obbligatoria) per dedicarsi alla cura del proprio figlio continuando a percepire la retribuzione tramite indennità di maternità, e a cui può anche aggiungersi un periodo di maternità facoltativa o di aspettativa, per avere più tempo a disposizione da dedicare al proprio figlio.

Stesso discorso vale per la dipendente che adotta un figlio: non può essere licenziata, pur non avendo partorito lei stessa il bambino, e ha diritto al periodo di maternità per sostenere e accompagnare l’inserimento del bambino in famiglia.

Licenziare dipendente in maternità quando è possibile 

La lavoratrice dipendente in maternità non può, dunque, essere licenziata, come regola generale, ma esistono anche casi in cui il licenziamento della lavoratrice in maternità è possibile, per esempio in presenza di grave giusta causa. 

In particolare, come previsto dalle leggi attuali, il licenziamento di una dipendente in maternità può sussistere in alcuni casi specifici che sono:

  • per naturale scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato;
  • per giusta causa, quando cioè è la stessa dipendente la lavoratrice ad assumere comportamenti gravi da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro, per esempio se si rende colpevole di furto in azienda o di sottrazione e divulgazione di dati sensibili aziendali;
  • per chiusura dell’azienda;
  • nel caso di esito negativo del periodo di prova, adeguatamente giustificato dal datore di lavoro e che deve prescindere dunque dallo stato di gravidanza.