Si può pagare meno della paga base prevista da un CCNL 2023 o leggi se c'è accordo tra dipendente-azienda?

La retribuzione è generalmente corrisposta sotto forma di stipendio mensile per le qualifiche impiegatizie e di salario a ore per gli operai.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Si può pagare meno della paga base previ

Paga base prevista dal Ccnl può essere ridotta?

La regola generale prevede l'impossibilità di andare al di sotto della paga base. Neanche in caso di demansionamento.

Se c'è un aspetto su cui la legislazione italiana pone da sempre molta attenzione è quella del giusto equilibrio tra le esigenze di produzione del datore di lavoro e il rispetto dei diritti dei dipendenti. Naturalmente la giusta retribuzione rientra tra le questioni più importanti, disciplinate sia dalle norme generali e sia dai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro.

Ogni aspetto dell'accordo tra le parti deve essere messo nero su bianco nel contratto di lavoro, da cui risulti chiaramente qual è lo stipendio corrisposto e con quale frequenza - generalmente mensile - viene pagato. Il tutto viene declinato nella buste paga che contiene tutti i dettagli, compresi quelli relativa alla paga base. Approfondiamo in questo articolo alcuni aspetti:

  • Paga base prevista dal Ccnl può essere ridotta o no

  • Leggi sui minimi salariali per il lavoratore

Paga base prevista dal Ccnl può essere ridotta o no

La questione della riduzione della paga base prevista dal Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato è da tempo oggetto di attenzione. Soprattutto da quando un numero crescente di imprese sta attraversando un periodo di crisi. La regola generale prevede l'impossibilità di andare al di sotto della paga base.

Neanche in caso di demansionamento, in quanto al dipendente spetta comunque la medesima retribuzione. Il modo per ridurre lo stipendio è ridurre il carico di lavoro, ad esempio cambiando il contratto da full time a part time. Per mutare la situazione in essere è comunque indispensabile che sia raggiunta una intesa tra le parti. Si ricorda che la retribuzione è composta da:

  • Paga base o minimo tabellare

  • Contingenza

  • Elemento distinto della retribuzione

  • Terzo elemento o elemento provinciale

  • Aumenti periodici o scatti di anzianità

  • Salario variabile o premio di risultato

  • Premio di produzione o salario aziendale

  • Indennità di funzione, mansione o disagio

  • Lavoro straordinario, notturno e festivo

  • Mensilità aggiuntive

  • Superminimi individuali o ad personam

Per l'ordinamento italiano, la retribuzione è la prestazione fondamentale cui è obbligato il datore di lavoro nei confronti del lavoratore. A tal punto che è la Costituzione a stabilire che il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Ecco dunque che la determinazione della retribuzione deve avvenire secondo criteri obiettivi come l'orario di lavoro e le mansioni svolte. Ecco quindi il principio dello stesso stipendio per lo stesso lavoro.

Tuttavia non viene applicato il principio generale di parità retributiva ovvero lo stesso stipendio per le medesime mansioni. Di conseguenza sono ammessi trattamenti retributivi più favorevoli accordati a uno o più prestatori. Purché siano rispettati i principi della sufficienza e della proporzionalità della retribuzione nei confronti di tutti i lavoratori e il divieto di trattamenti economici discriminatori. Dopodiché, trattamenti retributivi differenziati sono ammessi nei rapporti di lavoro particolari come l'apprendistato.

Leggi sui minimi salariali per il lavoratore

La necessità di individuare parametri obiettivi di riferimento per la determinazione dello stipendio ha comportato la creazione di minimi tabellari stabiliti nei Contratti collettivi nazionali di lavoro. Che non escludono l'introduzione di forme flessibili di retribuzione ovvero legate a indici di produttività e sia di meccanismi che consentono una gradualità temporale nell'osservanza di principi costituzionali, come i contratti di riallineamento.

La retribuzione è generalmente corrisposta sotto forma di stipendio mensile per le qualifiche impiegatizie e di salario a ore per gli operai, e può assumere diverse forme che costituiscono sistemi di determinazione della retribuzione, impiegati dai contratti collettivi nazionali di categoria per la fissazione dei minimi salariali che sono appunto inderogabili.