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Si può rifiutare un pagamento con carta di credito o bancomat? Cosa dice la normativa attuale

È legale rifiutare pagamenti con carta o bancomat? Cosa prevede la normativa attuale, obblighi per gli esercenti e possibili sanzioni nel 2025

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Si può rifiutare un pagamento con carta

Pagare con carta di credito o bancomat è divenuta una pratica diffusa, richiesta da una clientela attenta alla praticità, alla sicurezza e alla tracciabilità delle transazioni. Tuttavia, permangono dubbi tra commercianti e consumatori sulla legittimità di rifiutare tali pagamenti e sugli obblighi normativi effettivi. Vediamo in maniera dettagliata cosa prevede la normativa attuale, le eventuali eccezioni e i dettagli operativi per chi deve accettare pagamenti elettronici in Italia.

Normativa vigente: obblighi e divieti per commercianti ed esercenti

La legge italiana impone l’obbligo, per chiunque effettui attività di vendita di prodotti o prestazione di servizi, anche professionali, di accettare il pagamento tramite sistemi elettronici, tra cui carte di debito (bancomat), carte di credito e, nei casi previsti, carte prepagate. Questo vincolo riguarda:

  • Commercianti e negozianti;
  • Artigiani;
  • Liberi professionisti (ad esempio avvocati, commercialisti, medici);
  • Tabaccai e rivendite di monopoli di Stato;
  • Ambulanti;
  • Strutture ricettive e attività di ristorazione;
  • Società sportive dilettantistiche e associazioni.
  • Associazioni sportive dilettantistiche
  • Tassisti

La detenzione e la disponibilità del POS riguarda quindi praticamente tutta la platea degli operatori a contatto con il pubblico.

L’obbligo è assolto mettendo a disposizione almeno un circuito di pagamento per una carta di debito e una carta di credito; non è richiesto l’accettare ogni circuito di pagamento esistente. La normativa vieta espressamente la possibilità di fissare una soglia minima per l’accettazione dei pagamenti elettronici: ogni cittadino ha diritto di pagare anche un importo minimo, come un caffè, tramite carta.

È altresì vietato imporre maggiorazioni di prezzo al cliente che paga con bancomat o carta di credito, pratica considerata illecita e sanzionabile.

Sanzioni per il rifiuto di pagamento elettronico

Nel caso in cui un esercente neghi il diritto al pagamento elettronico, la legge prevede una sanzione amministrativa composta da:

  • Importo fisso di 30 euro per ciascun rifiuto;
  • Maggiorazione pari al 4% dell’importo della transazione negata.

La segnalazione della violazione può essere effettuata dal cliente presso le autorità competenti, come Guardia di Finanza o Prefettura. L’erogazione della multa avviene esclusivamente su segnalazione a seguito di una concreta richiesta di pagamento con carta rifiutata dall’esercente. Quest'ultimo può essere sanzionato solo se effettivamente si rifiuta di accettare il pagamento, e non in caso di semplice assenza del POS a meno che la mancanza produca il rifiuto di una transazione.

Eccezioni e limiti all’obbligo di accettazione

La normativa ammette limitate eccezioni legate a impossibilità tecnica oggettiva e dimostrabile:

  • Malfunzionamento del terminale POS;
  • Assenza di connessione internet o problemi di rete accertati;
  • Non abilitazione del terminale ai circuiti specifici della carta presentata;
  • Importi inferiori al taglio minimo che il terminale, per limiti tecnici, può elaborare (solitamente un euro).

In tutti questi casi occorre che l’impossibilità sia oggettivamente riscontrabile e documentabile, anche dalle autorità in caso di controllo. Le casistiche soggettive come commissioni elevate o tempi di attesa più lunghi non sono considerate ragioni valide.

Domande frequenti (FAQ)

Il commerciante può imporre una soglia minima o un sovrapprezzo?

No, la normativa vieta sia la soglia minima, sia il sovrapprezzo per pagamenti con carta o bancomat.

Se il POS è guasto o manca la linea, cosa succede?

Non si applicano sanzioni solo se il guasto è documentabile o la connessione manca in modo oggettivo e riscontrabile, secondo controlli e criteri delle autorità competenti.

Quali sono i circuiti obbligatori?

Basta accettare almeno una tipologia di carta di debito e una di credito, non è obbligatorio aderire a tutti i circuiti.

Esiste una soglia minima?

No, è possibile pagare importi irrisori, come un caffè, con carta o bancomat.

Se il commerciante rifiuta, cosa posso fare?

È possibile segnalare la violazione alla Guardia di Finanza o al Prefetto.

L’importanza dei pagamenti elettronici per la sicurezza e la tracciabilità

L’incremento dell’uso di strumenti digitali di pagamento, come bancomat e carte di credito, contribuisce a rendere le transazioni più sicure, a ridurre i rischi associati a furti o rapine nei negozi e a combattere l’evasione grazie alla tracciabilità. In più, i sistemi evoluti di POS aiutano i titolari d’impresa a gestire operazioni, contabilità, personale e marketing in modo integrato e automatizzato. 

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