Siete contenti degli aumenti pensioni? Ecco le risposte di chi prende tra 500-2000 euro

I tanto agognati aumenti della pensioni sono finalmente arrivati, ma cosa ne pensano davvero i pensionati? Sono contenti e soddisfatti?

Autore: Marianna Quatraro
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Siete contenti degli aumenti pensioni? E

Quanto sono contenti degli aumenti delle pensioni i pensionati?

Stando a quanto riportano le ultime notizie, i pensionati non sono per nulla contenti degli aumenti delle pensioni, considerando le alte aspettative di chi non vedeva l’ora di vedere la propria pensione più alta sono state deluse e si tratta di una delusione generale, sia per chi percepisce pensioni più basse sui 500 euro al mese e sia per chi percepisce pensioni più alte sui 2mila euro al mese, viste le aspettative sugli aumenti delle pensioni per effetto di nuova rivalutazione, nuova Irpef e nuove detrazioni e la situazione reale all’indomani dei contestuali aumenti dell’Irpef locale stabilita dalle Regioni e dai Comuni. 

Annunci di aumenti delle pensioni mensili in questi ultimi mesi si sono susseguiti per una serie di novità approvate dal governo che avrebbero dovuto rendere gli importi mensili dei pensionati decisamente più alti, con variazioni differenti in base a entità delle pensioni percepite e scaglioni di reddito di appartenenza. Ma quanto sono contenti degli aumenti delle pensioni i pensionati?

  • Aumenti pensioni i motivi 
  • Pensionati contenti degli aumenti di pensione le risposte di chi prende tra 500 e 2mila euro

Aumenti pensioni i motivi 

I motivi per cui sono stati annunciati aumenti delle pensioni sono diversi, da nuova rivalutazione automatica delle pensioni a nuova riforma delle tasse. Partendo dalla rivalutazione automatica delle pensioni, sistema che ogni anno adegua l’importo pensionatico all’andamento del costo della vita Istat, quest’anno è avvenuta su tre nuove fasce (e non più sei) che sono:

  • rivalutazione al 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo (fino a 2.062 euro lordi);
  • rivalutazione del 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il minimo (fino a 2.577,90 euro);
  • rivalutazione del 75% per gli assegni oltre cinque volte il minimo (oltre i 2.577,90 euro).

Precisiamo che il trattamento minimo dal primo gennaio 2022 è di 523,83 euro e l’indice su cui è stata effettuata la rivalutazione è dell’1,7% come stabilito dal Mef, ma attuato solo dal mese di marzo, perché per i primi mesi del 2022 il calcolo della rivalutazione si è basato sul vecchio dell’indice dell’1,6%. 

Insieme alla rivalutazione delle pensioni, a contribuire al rialzo degli assegni anche la nuova riforma delle tasse, tra revisione delle aliquote Irpef, passate da cinque a quattro in base ai diversi scaglioni di reddito, e nuove detrazioni per redditi da pensione. 

Con particolare riferimento alle detrazioni per pensioni, è stata ampliata per i pensionati la no tax area fino alla soglia degli 8.500 euro dagli 8.125 euro fissati e le nuove detrazioni fissate sono le seguenti:

  • per chi percepisce pensioni fino a 8.500 euro la detrazione è pari a 1.955 euro e non può essere comunque inferiore a 713 euro;
  • per reddito complessivo tra 8.501 e 28.000 euro, si applica la formula 700 euro+1.255 x (28.000- reddito complessivo/19.500);
  • per reddito complessivo tra 28.001 e 50.000 euro la detrazione è pari a 700 x (50.000- reddito complessivo/22.000);
  • per redditi superiori a 25.000 euro e inferiori a 29.000, la detrazione spettante è aumentata di un importo fisso pari a 50 euro;
  • per reddito complessivo superiore a 50.000 euro non è prevista alcuna detrazione.

Tutte queste novità appena riportate hanno entusiasmato i pensionati, pronti a vedersi aumenti degli assegni pensionistici compresi tra qualche decina e qualche centinaia di euro. 

Pensionati contenti degli aumenti di pensione le risposte di chi prende tra 500 e 2mila euro

Stando a quanto riportano le ultime notizie, i pensionati in generale non sono per nulla contenti degli aumenti delle pensioni. C’è, in realtà, molta confusione nella maggior parte della gente che si aspettava aumenti concreti ed effettivi sulle pensioni, secondo quanto annunciato, aumenti che non sono però arrivati all’inizio dell’anno per effetto di una ritardata rivalutazione piena delle pensioni sul nuovo indice all’1,7% invece che all’1,6% e di una riforma delle tasse in vigore per i calcoli solo dal mese di marzo.

Contestualmente, però, al debutto di nuovo calcolo della rivalutazione delle pensioni e nuovi calcoli delle pensioni per revisione delle aliquote Irpef e delle detrazioni per redditi da pensione, regioni ed enti locali hanno rivisto le Irpef locali, decidendo nella maggior parte dei casi aumenti che hanno contribuito ad abbassare gli attesi aumenti sulle pensioni, fino quasi ad azzerarli in alcuni casi, senza considerare i conguagli attesi.

Ma le alte aspettative di chi non vedeva l’ora di vedere la propria pensione più alta sono state deluse e si tratta di una delusione generale, sia per chi percepisce pensioni più basse sui 500 euro al mese e sia per chi percepisce pensioni più alte sui 2mila euro al mese. 

E la situazione potrebbe anche peggiorare, considerando che altre regioni sono pronte ad aumentare l'Irpef locale, con incrementi complessivi anche fino a 200-300 euro, azzerando così gli aumenti sulle pensioni per nuova rivalutazione, nuova Irpef e nuove detrazioni.