La nuova edizione del Dow Jones Sustainability World Index premia Enel, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, Hera, Pirelli e Moncler.
Come ogni anno, anche la nuova edizione del Dow Jones Sustainability World Index ospita una notevole pattuglia di imprese italiane. Nella classifica rientrano infatti quelle aziende in grado di esibire convincenti indici di sostenibilità.
C'è Enel, ad esempio, che ha annunciato l'aumento dei target di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, ma soprattutto ha ottenuto la prima posizione nel Djsi Europe, nel settore Electric Utilities, e la seconda a livello mondiale nei Dow Jones Sustainability Indices nella medesima categoria.
C'è Intesa Sanpaolo nel settore finanza, inclusa negli indici finanziari Dow Jones Sustainability Index World e Dow Jones Sustainability Index Europe di S&P Global. All'interno del Dow Jones Sustainability World Index e del Dow Jones Sustainability Europe Index anche Poste Italiane.
Quando si parla di strategia climatica, opportunità di mercato e transizione verso un modello energetico a basse emissioni anche Hera rientra tra i player italiani da seguire con attenzione. Anch'essa è infatti presente nel Dow Jones Sustainability World Index.
L'indice di sostenibilità Dow Jones è una divisione di S&P Global. Si tratta di uno degli indici di sostenibilità più prestigiosi al mondo, lanciato nel 1999 come primo indice di sostenibilità globale. Le aziende sono valutate secondo parametri di performance economica, ambientale e sociale.
Enel è stata in grado di conquistare 90 punti su 100 in oltre il 70% degli indicatori. A detta del suo amministratore delegato il riconoscimento in sostenibilità da parte di Djsi World rappresenta un incentivo a continuare a migliorare le performance ambientali, sociali e di governance.
A suo dire, i risultati ottenuti nelle energie rinnovabili, nella digitalizzazione della rete e nelle soluzioni energetiche avanzate finalizzate alla decarbonizzazione di altri settori, come quello dei trasporti, rappresentano alcune delle principali best practice che hanno contribuito a questo riconoscimento.
Intesa Sanpaolo, con un punteggio pari a 81 su 100 rispetto a una media di settore di 39, è il solo istituto di credito presente negli indici di sostenibilità e anche in questo caso non sono mancate commenti di soddisfazione. Il riconoscimento - fa presente la banca attraverso il Chief financial officer - conferma Intesa Sanpaolo tra i gruppi più impegnati al mondo in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale, in linea con gli impegni indicati nel Piano d'impresa 2018-2022. E ancora: l'inclusione in questo indice riconosce l'impegno del Gruppo in campo Esg e la sua integrazione all'interno della strategia aziendale.
Poste Italiane considera la sua inclusione come un traguardo di prestigio per via dell'elevato numero di partecipanti da parte delle aziende e dell'adozione di criteri di valutazione economici, sociali e ambientali più severi e stringenti.
Hera è la prima multiutility italiana ad essere inclusa nel Dow Jones Sustainability Index. Ecoc perché parla di traguardo ancora più rilevante se si considera l'ingresso contestuale di Hera nell’indice mondiale (Dow Jones Sustainability World Index) ed europeo (Dow Jones Sustainability Europe Index) 3 il suo posizionamento come Industry leader sulle circa 3.500 imprese a maggiore capitalizzazione nel mondo valutate dal Djsi, di cui mediamente solo il 10% fa il suo ingresso nell'indice.
Da segnalare anche la presenza di Pirelli per il settore Automobiles & Components negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe, e di Moncler come Industry Leader del settore Textiles, Apparel & Luxury Goods negli indici Dow Jones Sustainability (Djsi) World.
Ricordiamo che gli indici di sostenibilità misurano le prestazioni delle principali società presenti nelle Borse mondiali e analizzano i sistemi di gestione dei rischi e delle opportunità collegate agli impatti ambientali e sociali.