Spese straordinarie per i figli di genitori divorziati chi deve pagare secondo leggi vigenti

Quando le spese straordinarie per i figli di genitori divorziati si dividono equamente a metà e quando no: cosa c’è da sapere e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Spese straordinarie per i figli di genit

Chi paga le spese straordinarie per i figli di genitori divorziati?

Le leggi vigenti prevedono che il pagamento delle spese straordinarie per i figli di genitori divorziati tocchi metà tra entrambe i genitori. Se la spesa straordinaria è, per esempio, di importo pari a 400 euro, il pagamento dovrebbe toccare per 200 euro alla madre e per 200 euro al padre. L’unico caso in cui questa regola generale può venire meno è se tra i due genitori vi è un forte squilibrio della condizione economica, per cui la legge prevede che il genitore più abbiente contribuisca alla spesa in maggior misura.

Chi paga le spese straordinarie per i figli di genitori divorziati? La separazione e il divorzio tra due genitori rappresenta sempre un fallimento, sentimentale e amoroso ma anche di progetti di vita e implica conseguenze economiche con una serie di spese da sostenere e dividere tra i genitori soprattutto per i figli.

Secondo quanto previsto dalla legge, al momento del divorzio, nel caso di coppie con figli, viene stabilita la corresponsione dell’assegno di mantenimento e insieme al mantenimento per spese ordinarie i genitori devono provvedere anche alle spese straordinarie. Vediamo allora chi deve pagare per le spese straordinarie dei figli.

  • Chi paga spese straordinarie per i figli di genitori divorziati
  • Quali sono le spese straordinarie per figli di genitori divorziati

Chi paga spese straordinarie per i figli di genitori divorziati

Stando a quanto previsto dalle leggi vigenti, quando una coppia si separa e divorzia, sia nel caso di una coppia sposata sia nel caso di una coppia di conviventi, in presenza di figli deve essere loro versato sempre e comunque un assegno di mantenimento da calcolare in proporzione ad esigenze del figlio o dei figli e condizioni economiche dei genitori.

Il mantenimento dei figli è, infatti, obbligo di entrambe i genitori che devono occuparsi di cura del figlio ed educazione. Per definire l’importo dell’assegno di mantenimento da versare o i due ormai ex coniugi raggiungono un accordo o tocca al giudice competente poi stabilire la cifra da versare ogni mese. Nell’assegno di mantenimento non rientrano, però, generalmente le spese straordinarie che possono esserci per i figli.

In tal caso, la legge prevede che il pagamento delle spese straordinarie per i figli di genitori divorziati sia diviso a metà tra entrambe i genitori. Se la spesa straordinaria è, per esempio, di importo pari a 400 euro, il pagamento dovrebbe toccare per 200 euro alla madre e per 200 euro al padre.

L’unico caso in cui questa regola generale può venire meno è se tra i due genitori vi è un forte squilibrio della condizione economica, per cui la legge prevede che il genitore più abbiente contribuisca alla spesa in maggior misura.

In ogni caso, la determinazione del pagamento delle spese straordinarie che segue la regola generale della divisione a metà della somma prevista avviene ogni qualvolta che si verifica la necessità della spesa straordinaria e se un genitore paga l’intera somma al momento stesso della spesa può chiedere poi il rimborso della metà o comunque della somma spettante all’altro genitore.  

Quali sono le spese straordinarie per figli di genitori divorziati

Non esiste un elenco preciso e puntuale che riporta quali sono le spese considerate straordinarie per i figli. Possiamo, in generale, dire che si tratta di tutte quelle spese che non sono ordinarie e consuete, per cui, per esempio, spese per l’istruzione, o per la spesa, ecc, che sono considerate spese ordinarie.

Le spese straordinarie sono quelle che non rientrano nell’assegno di mantenimento perché imprevedibili o eccezionali e possono essere calcolate in anticipo. Parliamo, per esempio, dell’acquisto di un motorino o di un’auto per il figlio, o spese per cure dentistiche, o per soggiorni di studio all’estero.