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Stipendi lordi e netti contratto industria alimentare CCNL 2025. Calcolo ed esempi

Come cambiano gli stipendi lordi e netti dei lavoratori con contratto alimentare 2025: minimi, eventuali indennitŕ, imposte, contributi e altre voci da considerare

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Stipendi lordi e netti contratto industr

Il contratto dell'industria alimentare 2025, recentemente rinnovato con significativi miglioramenti retributivi e nuove disposizioni relative a permessi e congedi familiari, prevede retribuzioni differenziate in base al livello di inquadramento e agli scatti di anzianità maturati dai lavoratori.

Le retribuzioni lorde, come di consueto, risultano sensibilmente più elevate rispetto ai compensi netti effettivamente percepiti dai dipendenti, a causa delle trattenute fiscali e previdenziali. 

Inquadramento e retribuzioni nel CCNL industria alimentare 2025

Il recente rinnovo del CCNL industria alimentare ha introdotto importanti novità economiche, con incrementi retributivi distribuiti in diverse tranche. Gli stipendi variano significativamente in base all'inquadramento professionale del lavoratore e tengono conto di diversi elementi retributivi.

La retribuzione mensile lorda nel settore alimentare include diverse componenti:

  • Minimo tabellare (paga base nazionale)
  • Indennità di funzione (solo per i Quadri)
  • Eventuali altre indennità previste dal contratto
  • Scatti di anzianità
  • Elemento aggiuntivo della retribuzione (IAR)

Ecco le retribuzioni lorde previste per i diversi livelli nel 2025:

  • Livello 1S Quadri (controllano e coadiuvano aree strategiche): 2.510,63 euro mensili, più 33,57 euro di scatti di anzianità
  • Livello 1 (amministrativi e tecnici con funzioni di responsabilità): 2.183,13 euro mensili, più 28,92 euro di scatti di anzianità
  • Livello 2 (lavoratori con funzioni di concetto e autonomia gestionale): 1.801,12 euro mensili, più 24,79 euro di scatti di anzianità
  • Livello 3A (amministrativi e tecnici che coadiuvano team di lavoro): 1.582,79 euro mensili, più 21,69 euro di scatti di anzianità
  • Livello 3 (amministrativi e tecnici con adeguata preparazione e autonomia): 1.419,08 euro mensili, più 19,11 euro di scatti di anzianità
  • Livello 4 (amministrativi e tecnici specializzati): 1.309,89 euro mensili, più 17,56 euro di scatti di anzianità
  • Livello 5 (addetti al processo produttivo): 1.200,76 euro mensili, più 16,01 euro di scatti di anzianità
  • Livello 6 (lavoratori semplici senza particolari competenze): 1.091,60 euro mensili, più 14,46 euro di scatti di anzianità

Questi importi rappresentano la base di partenza per il calcolo della retribuzione effettiva, alla quale vanno aggiunti elementi come la contingenza, l'EDR (Elemento Distinto della Retribuzione) e altre voci contrattuali.

Differenza tra stipendio lordo e netto nel CCNL alimentare

Il passaggio dallo stipendio lordo al netto comporta una serie di trattenute che riducono significativamente l'importo percepito in busta paga. Queste trattenute includono:

  • Contributi previdenziali INPS: circa il 9,19% della retribuzione lorda
  • IRPEF: calcolata per scaglioni di reddito (dal 23% al 43%)
  • Addizionali regionali e comunali: variano in base alla zona di residenza

È importante considerare anche l'effetto positivo di eventuali detrazioni fiscali, che possono ridurre l'imposta lorda, come quelle per lavoro dipendente o per familiari a carico.

Esempio di calcolo dello stipendio netto nel settore alimentare

Per comprendere meglio il rapporto tra retribuzione lorda e netta, facciamo un esempio concreto basato su un lavoratore del settore alimentare inquadrato nel livello 3A.

Consideriamo un dipendente che percepisce circa 1.582,79 euro lordi al mese (valore aggiornato al 2025). Per determinare il suo stipendio netto mensile, occorre sottrarre:

  • Contributi INPS a carico del lavoratore (9,19%): circa 145,45 euro
  • IRPEF calcolata sullo scaglione di reddito (considerando una RAL di circa 22.000 euro annui): circa 240 euro mensili
  • Eventuali addizionali regionali e comunali: variabili in base alla residenza, mediamente 20-30 euro

Al netto di queste trattenute, e considerando eventuali detrazioni per lavoro dipendente o per familiari a carico (coniuge o figli), il lavoratore percepirà uno stipendio di circa 1.170-1.200 euro netti al mese.

È importante notare che questo calcolo rappresenta una stima indicativa, poiché il netto effettivo può variare in base a numerosi fattori individuali, come la presenza di altri redditi, detrazioni specifiche o particolari agevolazioni fiscali.

Incrementi retributivi previsti dal rinnovo contrattuale

Il CCNL dell'industria alimentare 2025 prevede aumenti salariali significativi, distribuiti in diverse tranche durante il periodo di vigenza del contratto. L'accordo di rinnovo firmato il 1° marzo 2024 ha stabilito un incremento complessivo di 280 euro (parametrato sul livello 137) da distribuire su quattro anni.

Gli aumenti vengono erogati progressivamente, con le seguenti scadenze:

  • Prima tranche: dicembre 2023
  • Seconda tranche: settembre 2024
  • Terza tranche: settembre 2025
  • Quarta tranche: settembre 2026

Inoltre, il contratto ha introdotto un Incremento Aggiuntivo della Retribuzione (IAR), erogato in due tranche (dicembre 2023 e settembre 2027). Questo elemento non è assorbibile e rappresenta un'aggiunta permanente alla retribuzione, che incide su tredicesima, quattordicesima e TFR.

Elementi aggiuntivi della retribuzione nel CCNL alimentare

Oltre al minimo tabellare, il CCNL dell'industria alimentare prevede diversi elementi che compongono la retribuzione complessiva:

  • Contingenza: varia da 515,31 euro (livello 6) a 545,72 euro (livello 1S)
  • EDR confederale: 10,33 euro mensili per tutti i livelli
  • Indennità di funzione: 100 euro per i Quadri
  • Elemento retributivo: varia in base al livello, da 25,55 euro (livello 6) a 58,77 euro (livello 1S)
  • Mensilità aggiuntive: il CCNL prevede 14 mensilità, con tredicesima (dicembre) e quattordicesima (giugno)

A questi si aggiungono gli scatti di anzianità, che rappresentano incrementi periodici della retribuzione in base all'esperienza maturata in azienda.

 

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