Stipendio marito o moglie fa parte della comunione dei beni o no

Stipendio del coniuge fuori dal regime della comunione dei beni almeno fino al suo scioglimento: cosa prevedono regole in vigore e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Stipendio marito o moglie fa parte della

Lo stipendio di marito o moglie fa parte della comunione dei beni?

Stipendio di marito o moglie fuori dalla comunione dei beni che si sceglie al momento del matrimonio e il marito o la moglie che non percepisce lo stipendio non ha alcun diritto su di esso e non può pretenderne la metà fino ad un eventuale scioglimento della comunione dei beni se si decide di procedere a separazione e divorzio.
 

Quando si contrae un matrimonio e si sceglie il regime della comunione dei beni significa scegliere che tutto cioè che appartiene ad un coniuge appartiene anche all’altro. Ciò che, in pratica, è della moglie è anche del marito e viceversa, ma, precisiamo, si tratta di una regola di comunione valida per i beni posseduti dal momento del matrimonio in poi. Ogni bene in tal caso entra in comunione ma ciò che ci si chiede è se anche lo stipendio di marito e moglie fa parte della comunione dei beni?

  • Stipendio di marito o moglie fa parte o no della comunione dei beni
  • Comunione dei beni tra marito e moglie elenco


Stipendio di marito o moglie fa parte o no della comunione dei beni

Stando a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, i beni che costituiscono oggetto di comunione sono quelli mobili e immobili che si acquisiscono successivamente al matrimonio. Ciò che marito e moglie singolarmente possedevano prima delle nozze, cioè, resta solo ed esclusivamente di loro esclusiva proprietà. Ciò che la moglie possedeva prima del matrimonio resta solo della moglie e non diventa anche del marito e viceversa.

Nel regime della comunione dei beni, discorso a parte merita lo stipendio percepito da marito o moglie. Nonostante la legge stabilisca che il coniuge economicamente più forte debba provvedere al sostentamento familiare in maniera più consistente rispetto al coniuge economicamente più debole che ha, dunque, minori possibilità, quando si è in comunione dei beni non significa che lo stipendio percepito da marito o moglie sia in comunione e debba essere diviso a metà.

Diciamo che lo stipendio di marito o moglie si condivide per quelle che sono le esigenze familiari da soddisfare. La questione, teoricamente, non si pone nemmeno quando si è in comunione dei beni e si decide di separarsi e divorziare.

In questo caso, lo stipendio di marito e moglie non fa parte della comunione dei beni e il marito o la moglie che non percepisce lo stipendio non ha alcun diritto su di esso e non può pretenderne la metà ma se l’accredito dello stipendio avviene su un conto corrente cointestato a firma disgiunta, metà della quota potrebbe diventare donazione al coniuge. 

Se marito e moglie in comunione dei beni decidono di divorziare, uno dei due coniugi può pretendere il 50% dello stipendio percepito come reddito di lavoro sia dipendente che autonomo dell’altro coniuge, per cui nel momento in cui la comunione dei beni si scioglie si può rivendicare anche la divisione dello stipendio.  

Comunione dei beni tra marito e moglie elenco

Se, come abbiamo visto, lo stipendio di marito o moglie merita un discorso a parte quando i coniugi optano per il regime della comunione dei beni ue una volta dopo il divorzio, secondo quanto stabilito dalla legge in vigore, i beni che entrano in comunione tra marito e moglie dopo il matrimonio sono:

Tra i beni che in sostanza fanno parte della comunione tra coniugi vi sono:  

  • acquisti fatti dai due coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, ad esclusione di quelli relativi ai beni personali;
  • proventi dell'attività separata di ognuno dei due coniugi se, allo scioglimento della comunione, non sono stati usati;
  • aziende costituite dopo il matrimonio e gestite da entrambi i coniugi.
  • In riferimento all’ultimo caso, precisiamo che se le aziende appartengono ad uno dei coniugi già prima del matrimonio ma dopo il matrimonio vengono gestite da entrambi i coniugi, la comunione dei beni interessa solo utili ed eventuali incrementi.