C'è anche il lavoro straordinario tra le grandi questioni che datore e dipendente devono affrontare. La definiamo grande perché è ricca di sfaccettature e non sempre è così semplice riuscire ad arrivare a un compromesso che soddisfi entrambe le parti.
Non ci riferiamo a quando spettano e come vengono pagati poiché, anche nel caso del contratto collettivo nazionale di lavoro del commercio, ogni dettaglio economico è normato fino all'ultimo centesimo.
Lo vedremo con attenzione in questo articolo con tanto di esempi e calcoli. Il nodo principale è sull'opportunità di attivare questo strumento che, come lascia intuire il nome, fa riferimento alle ore di lavoro che vanno al di là di quelle ordinarie e sono appunto straordinarie.
Da una parte ci può infatti essere l'esigenza dell'azienda di ricorrere al lavoro extra e dall'altra c'è il dipendente che alcune volte accoglie con molto favore questa possibilità che gli permette evidentemente di ottenere un bonus in busta paga. Ma altre volte preferirebbe farne a meno e non sa se può rifiutare o meno. Vediamo quindi tutti i dettagli tra
Ci sono due regole generali che non vanno mai perse di vista quando si parla di lavoro straordinario. La prima è che le ore extra di impiego vanno retribuite con un trattamento maggiorato rispetto a quello applicato per le ore di lavoro ordinario.
Il secondo, non meno importante, è il limite massimo di strordinari a cui può ricorrere il datore e dunque che il dipendente può accettare. La legge non fissa un numero massimo al giorno ma fa riferimento all'arco di una settimana.
Non lo fa per la semplice ragione che nel caso dei calcoli delle ore di lavoro quotidiane entra in gioco la normativa del riposo tra una giornata lavorativa e la seguente.
Su base settimanale, se il numero massimo di ore di lavoro non può essere maggiore di 40, gli straordinari non possono eccedere le 8 ore per un totale di 48 ore settimanali. Al netto di possibili particolarità contenute nei vari contratti collettivi nazionali di lavoro, questa norma di base trova spazio per tutte le categorie, compresa quella del commercio.
Se in alcuni casi gli straordinari sono subordinati al consenso del lavoratore, in altri può essere imposto dal datore per esigenze produttive particolari, per la presenza a eventi come la partecipazione a una fiera o una mostra, o per quelle che la normativa in vigore definisce cause di forza maggiore.
Le ore di lavoro straordinarie sono pagate con la busta paga di riferimento del mese e se il contratto di lavoro preveda un orario inferiore alle 40 ore settimanali di un impegno a tempo pieno ovvero il massimo consentito, ma il tempo di impiego effettivo va oltre questa soglia, il datore è chiamato a riconoscere comunque una maggiorazione di stipendio.
A meno che le parti non abbiano raggiunta una intesa eccezionale e temporanea sul prolungamento dell'orario contrattuale. Da segnalare che alcuni contratti di lavoro prevedono l'alternativa dei riposi compensativi alla retribuzione in busta paga per il lavoro straordinario prestato.
Calcolo ed esempi straordinari con contratto commercio di lavoro
Andando allora a spulciare nel contratto di lavoro del comparto commercio, scopriamo come sia prevista l'applicazione di quattro differenti percentuali di calcolo degli straordinari. Dalla maggiore alla minore, le quote applicate sono le seguenti: