Straordinari sul lavoro, 2 nuove importanti regole in vigore da ora in favore dipendenti

La prima novità da segnalare in relazione agli straordinari sul lavoro nel 2022-2023 riguarda i quali si può fare causa al datore di lavoro per chiedere i crediti non pagati.

Autore: Chiara Compagnucci
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Straordinari sul lavoro, 2 nuove importa

Come lascia intendere il nome, quando si parla di straordinari sul lavoro nel 2022-2023 si fa riferimento a quelle ore supplementari rispetto a quelle ordinarie. Devono dunque eccedere il quotidiano orario di lavoro. La seconda e non meno importante condizione che regola gli straordinari sul lavoro è relativa alla retribuzione. Il dipendente ha diritto a un supplemento della paga che, specifichiamolo subito, non è lo stesso per tutti.

Punto di riferimento è infatti il Contratto collettivo nazionale di lavoro. In base al settore di appartenenza, sono applicate maggiorazione differenti che tengono conto degli orari diurni, notturni o festivi. Si tratta di uno strumento che aiuta il datore di lavoro a fronteggiare esigenze lavorative e al dipendente di arrotondare lo stipendio alla fine del mese. La normativa è però in aggiornamento:

  • Cosa cambia nel 2022-2023 sugli straordinari sul lavoro

  • Regole in vigore sul lavoro straordinario

Cosa cambia nel 2022-2023 sugli straordinari sul lavoro

La prima novità da segnalare in relazione agli straordinari sul lavoro nel 2022-2023 riguarda le nuove norme sulla trasparenza contratti, secondo cui ogni dettaglio va messo nero su bianco nell'accordo tra le parti. Nulla può essere più lasciato al caso.

Dopodiché l'attenzione è sui tempi per fare causa al datore di lavoro per chiedere i crediti rimasti in sospeso. Non si tratta di un cambiamento deciso dal legislatore, ma di una sentenza della Corte Cassazione che ha previsto l'estensione dei tempi per fare valere questo diritto. Di base, il termine di prescrizione per chiedere il pagamento degli straordinari non pagati è di 5 anni.

Tuttavia i giudici hanno fissato un principio importante che evidentemente è destinato a fare la differenza. Il conteggio scatta dalla fine del rapporto di lavoro e non dalla mensilità in cui le spettanze del dipendente non sono state pagate. Di conseguenza, il tempo a disposizione del lavoratore è ben più lungo.

Il ricorso allo straordinario deve avere in ogni caso un carattere di eccezionalità. Sono le esigenze tecnico-produttive che non possono essere fronteggiate attraverso l'assunzione di altri lavoratori a giustificare il ricorso al lavoro straordinario. Oppure i casi di forza maggiore o in cui la mancata esecuzione di prestazioni di lavoro straordinario può dare luogo a un danno alle persone o alla produzione. E poi ci sono gli eventi particolari e straordinari, come la partecipazione a mostre, fiere e manifestazioni collegate all'attività produttiva.

Da segnalare riguarda le modalità per dimostrare di aver svolto lavoro straordinario. Ebbene, secondo i giudici è adesso sufficiente la testimonianza di un solo collega per confermare le ragioni del lavoratore.

Regole in vigore sul lavoro straordinario

A norma di legge, le ore massime di lavoro sono 40 nell'arco di una settimana, quelle di straordinario non possono essere maggiori di 8 per un totale di 48 ore alla settimana. Ma anche se il lavoratore presta la propria attività per più di 40 ore in una settimana non necessariamente si parla di straordinario se nell'arco dei 6 mesi la media delle ore lavorate sia comunque pari a 40. Si applica il principio della compensazione e dunque dell'eccezionalità del caso.

Per il raggiungimento dei limiti dell'orario settimanale si calcolano i periodi di effettivo lavoro e non quelli non lavorati anche se pagati. Pensiamo alle festività, alla gravidanza, alle ferie, ai permessi, alla malattia, agli infortuni. Tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro prevedono che le ore di lavoro straordinario siano pagate con un bonus supplementare.

Ben sapendo che il datore di lavoro può chiedere gli straordinari senza il consenso del dipendente. Quest'ultimo può comunque rifiutarsi motivando la decisione. Lo stesso dipendente non può effettuare lavoro straordinario senza l'autorizzazione del datore o comunque del superiore che ha il potere di assegnarli.

In ogni caso, alcune categorie sono esentate dall'obbligo di prestare ore lavorative straordinarie. E non sono contemplati il personale direttivo con potere di decisione autonomo, i lavoratori a domicilio e i telelavoratori. Infine, nessun lavoro straordinario per i dipendenti il cui orario di lavoro non è predeterminato o misurato.