Quando di mezzo ci sono i mutui sono poche le congetture da fare perché è sufficiente controllare i valori dei parametri di riferimento dei tassi fissi, confrontarli con quelli dei mesi precedenti e capire se questo è il momento migliore per comprare una casa. E la tendenza, come riveliamo negli esempi successivi, è adesso più favorevole rispetto al recente passato.
Ma è soprattutto dal confronto tra tasso fisso e tasso variabile emerge con chiarezza se sia arrivato il momento di procedere con una surroga ovvero trasferire il mutuo dalla banca originaria a una seconda con condizioni più vantaggiose. Naturalmente senza costi in questo passaggio. Il tasso di interesse può passare da fisso a variabile a scadenze fisse e a determinate condizioni.
Il primo esempio che proponiamo sui tassi fissi a confronto riguarda un mutuo da 120.000 euro per una casa da 200.000 e si basa sull'elaborazione del Corsera in base ai dati più recenti di mutuionline.it
La surroga è sempre possibile e naturalmente la scelta si basa sulla convenienza, ma l'entità del risparmio è legata all'ammontare del debito residuo. Per un computo preciso è necessario conoscere il piano di ammortamento del mutuo, ma è comunque possibile farsi un'idea di massima. La convenienza aumenta in proporzione se il debito residuo è più altro e aumenta la possibilità di scelta perché per finanziamento per "piccoli" importi ovvero non superiori a 50.000 euro, gli istituti di crediti oppongoo qualche resistenza a concedere la surroga del mutuo.
Accanto alla possibilità di rinegoziare tasso, spread e durata, c'è quindi la portabilità che consente di estinguere il mutuo utilizzando la stessa somma concessa da un nuovo intermediario. In questo contesto il secondo esempio riguarda i tassi variabili a confronto e riguardano un mutuo da 120.000 euro per una casa da 200.000 e si basa anche questo sulla medesima elaborazione del Corsera in base ai dati più recenti di mutuionline.it
Vale quindi la pena ricordare che in caso di estinzione anticipata o di surroga del mutuo, per tutti i contratti di assicurazione collegati per i quali sia stato corrisposto un premio unico, la compagnia è chiamata a restituire la parte di premio pagato relativa al periodo residuo rispetto alla scadenza originaria della polizza.