Dal punto di vista fiscale, i buoni pasto elettronici e cartacei 2023 sono considerati fringe benefits e sono esentasse. Ma sono nel limite giornaliero previsto dalle attuali normative. Sono tre le soglie da considerare.
Elettronici o cartacei che siano, i buoni pasto continuano anche nel 2023 a rappresentare uno dei benefit più utilizzato da datori e lavoratori. Utilizzati sia nel settore pubblico e sia in quello privato, si tratta di una soluzione strategica laddove è assente il servizio di mensa aziendale. Non solo, ma il loro utilizzo è piuttosto flessibile e, nell'ambito delle norme in vigore, permettono anche di fare la spesa al supermercato così come in altri esercizi pubblici.
Ma come metterla con la tassazione? Cosa prevedono le disposizioni in materia? Come vedremo in questo articolo, i buoni pasto elettronici e cartacei 2023 si caratterizzano per la presenza di alcune facilitazioni fiscali, ma solo a determinate condizioni. Vediamo quindi:
Disposizioni alla mano, i buoni pasto elettronici e cartacei 2023 danno diritto al lavoratore dipendente di ricevere un servizio sostitutivo di mensa per un importo pari al valore del buono stesso. Dal punto di vista fiscale, sono considerati fringe benefits e sono esentasse. Ma sono nel limite giornaliero previsto dalle attuali normative. Sono tre le soglie da considerare.
La prima è di 4 euro per i buoni pasto cartacei. La seconda è di 8 euro per i buoni pasto elettronici. La terza è di 5,29 euro per i buoni corrisposti agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o ad unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione.
Il tutto ricordando che, secondo quanto stabilito dal Ministero dello Sviluppo economico, i buoni pasto elettronici e cartacei 2023 possono essere utilizzati solo dai prestatori di lavoro subordinato, a tempo pieno o parziale, anche quando l’orario di lavoro non preveda una pausa per il pranzo, e dai soggetti che hanno instaurato con il cliente un rapporto di collaborazione anche non subordinato.
I buoni pasto elettronici e cartacei 2023 possono essere corrisposti dal datore di lavoro in favore dei dipendenti assunti sia a tempo pieno e sia a tempo parziale, anche se l'articolazione dell'orario di lavoro non preveda una pausa per il pranzo. Normativa aggiornata alla mano, i buoni pasto elettronici e cartacei 2023 consentono al titolare di ricevere un servizio sostitutivo di mensa di importo pari al valore facciale del buono pasto.
Allo stesso tempo permettono all'esercizio convenzionato di provare l'avvenuta prestazione nei confronti delle società di emissione. Dopodiché sono utilizzati esclusivamente dai prestatori di lavoro subordinato, a tempo pieno o parziale, anche se l'orario di lavoro non prevede una pausa per il pasto, nonché dai soggetti che hanno instaurato con il cliente un rapporto di collaborazione anche non subordinato.
Quindi non sono cedibili e né cumulabili oltre il limite di otto buoni, né commercializzabili o convertibili in denaro e sono utilizzabili solo dal titolare. Infine sono utilizzabili esclusivamente per l'intero valore facciale.
Come spiegato dall'Agenzia delle entrate, la volontà del legislatore di detassare le erogazioni ai dipendenti che si ricollegano alla necessità del datore di lavoro di provvedere alle esigenze alimentari del personale che durante l'orario di lavoro deve consumare il pasto.
Secondo il Testo unico delle imposte sui redditi, non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore dipendente le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi.
Ma anche le prestazioni sostitutive delle somministrazioni di vitto fino all'importo complessivo giornaliero di 4 euro, aumentato a 8 euro nel caso in cui siano rese in forma elettronica; le indennità sostitutive delle somministrazioni di vitto corrisposte agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o a unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione fino all'importo complessivo giornaliero di 5,29 euro.
I dipendenti a tempo pieno o part-time utilizzano solo i buoni pasto. Sebbene l'orario di lavoro non includa le pause pranzo.
I buoni pasto sono utilizzati esclusivamente dai prestatori di lavoro subordinato, a tempo pieno o parziale, anche se l'orario di lavoro non prevede una pausa per il pasto.