Se le tasse che generalmente si pagano quando si apre una Partita Iva sono Irpef, Irap, Addizionali Regionali e Comunali, cui aggiungere i contributi previdenziali, il regime forfettario per Partite Iva prevede che tutte le tasse sopra riportate vengano sostituite da un’imposta unica, detta Imposta sostitutiva che prevede un’aliquota di pagamento del 15%, che scende al 5% per i primi cinque anni di attività, più il pagamento dei contributi per la pensione.
Quali sono le tasse che devono pagare i titolari di Partita Iva forfettaria 2021? I contribuenti titolari di Partita Iva che hanno la possibilità di aderire al regime fiscale forfettario 2021 godono di un pagamento di imposte decisamente ridotto rispetto alle tasse previste per i titolari di Partita Iva ordinaria. Vediamo quali sono le imposte che pesano sulle partite Iva Forfettarie 2021.
Le tasse che generalmente si pagano quando si apre una Partita Iva sono:
Il regime forfettario per Partite Iva 2021 prevede che tutte le tasse sopra riportate vengano sostituite da un’imposta unica, detta Imposta sostitutiva che prevede un’aliquota di pagamento del 15%, che scende al 5% per i primi cinque anni di attività, cui aggiungere i contributi di pensione.
A differenza dei titolari di Partita Iva ordinaria, chi ha una partita Iva forfettaria non può detrarre dal reddito imponibile tutte le spese sostenute ma è previsto il riconoscimento di un importo, appunto, forfettario stabilito in base al coefficiente di redditività che varia a seconda del Codice ATECO previsto per ogni tipologia di attività che si svolge.
Il coefficiente di redditività sarà applicato sulla somma dei ricavi che hai incassato in un determinato anno.
I contribuenti che decidono di aprire una Partita Iva possono aderire al regime forfettario 2021 solo se hanno un limite di reddito di 65.000 euro percepito nell’arco dell’intero anno e per loro è previsto il versamento di un’imposta sostitutiva pari al 15% del reddito imponibile annuo e relativi contributi per la pensione Inps o previsti dalle singole Casse previdenziali private di appartenenza regolate da un Ordine Professionale, come Cassa forense degli avvocati, Inpgi per i giornalisti, ecc.
Tra le tasse che devono pagare i titolari di Partita Iva forfettaria 2021 vi sono anche i contributi previdenziali per regime forfettario, sia che i professionisti li pagano alla Gestione Separata Inps sia che li paghino a Casse previdenziali privati dei diversi ordini professionali.
I titolari di Partita Iva forfettaria 2021 iscritti alla Gestione Separata Inps-sezione professionisti calcolano i contributi per la pensione da versare sulla base del reddito imponibile considerando un coefficiente di redditività del 78% e un’aliquota contributiva del 25,72%, mentre gli iscritti alla Gestione separata Inps artigiani e commercianti calcolano i contributi per la pensione sulla base del minimale contributivo ridotto del 35%.
Per capire quanto paga di tasse il titolare di una Partita Iva forfettaria, prendendo il caso di un professionista con coefficiente di redditività 78% che ha prodotto ricavi complessivi pari a 55.000 euro e che nell’anno precedente ha pagato 4.000 euro di contributi previdenziali, si applica il coefficiente di redditività (78%) ai ricavi complessivi di 55.000 euro e si ottiene il reddito imponibile lordo: 42.900 euro.
Dal reddito imponibile lordo di 42.900 euro bisogna poi sottrarre i contributi per la pensione versati l’anno precedente e si ottiene il reddito imponibile netto che risulta in questo caso di 38.900 euro (42.900 – 4.000) e su cui poi applicare l’aliquota dell’imposta sostitutiva al 15%.
Dunque, in tal caso il calcolo prevede il reddito imponibile 38.900 X 15%= 5.835 euro. Dopodicchè sul reddito imponibile lordo di 42.900 euro si applica l’aliquota al 25,72% prevista dalla Gestione Separata Inps per il versamento dei contributi previdenziali e il 25,72% di 42.900 euro è 11.033,88 euro. Il risultato è, dunque, che il professionista con un ricavato di 55mila euro ha un reddito netto di 38.131,12 euro pagando ben 17mila euro quasi di tasse.