Un professionista titolare di Partita Iva 2022 tradizionale all’anno può arrivare a pagare fino anche all’80% di quanto guadagnato tra tasse dovute e contributi previdenziali.
Aprire una Partita Iva 2022 non comporta alcun costo per il professionista, lavoratore autonomo che decide di averne una. L’attribuzione della Partita iva è, infatti, gratuita, non prevede costi e bolli e nemmeno lunghi tempi. Quello che però bisogna ben sapere di una Partita Iva, soprattutto prima di aprirla, sono i costi che si devono sostenere e che nella stragrande maggioranza dei casi di professionisti sono decisamente alti. Quali sono le tasse che si pagano su Partita Iva 2022 ordinaria?
Le tasse che si devono pagare su una Partita Iva 2022 tradizionale, cioè con regime ordinario e non forfettario, prevedono:
Le tasse sopra riportate sono quelle dovute ogni anno dai professionisti che sono titolari di Partita Iva normale i cui costi, come detto, non sono fissi ma dipendono dal reddito che si percepisce ma che, in proporzione a quanto si guadagna, pesano notevolmente sui lavoratori, arrivando a sottrarre dai soldi guadagnati con duro lavoro anche l’80% del guadagno.
I pagamenti annuali dei titolari di Partita Iva 2022 normale si possono ridurre con deduzione dei contributi. I lavoratori liberi professionisti che pagano i contributi alle singole Casse previdenziali di categoria possono dedurre le somme versate dalle tasse e sottrarli dal proprio reddito imponibile, cioè quello soggetto al pagamento di tasse.
Anche altri costi di spese che si sostengono si possono dedurre e, per esempio, se si guadagnano 20.000 euro e 3.000 euro sono di costi di gestione, le tasse si devono calcolare su 17.000 euro e non su 20.000.