Quali sono le tasse da pagare per le case in affitto nel 2022? La confusione che ha accompagnato l’iter dell’approvazione della Legge di Bilancio 2022 non ha certo aiutato a capire quali sono le tasse da pagare, ovvero la tassazione Irpef prevista sui canoni di locazione percepiti dal proprietario di casa senza applicazione della cedolare secca, e come fare per non incappare in more e sanzioni da questo punto di vista. Questa lista aggiornata potrebbe essere utile a raccogliere qualche informazione per orientarsi meglio in una giungla a volte davvero invalicabile.
Iniziamo la rassegna sulle tasse da pagare sugli immobili in affitto nel 2022 con quelle previste sulle abitazioni concesse in affitto a persone fisiche. Tralasciando per il momento la cedolare secca che è un regime agevolato utilizzabile in determinate occasioni. La tassazione ai fini Irpef della casa in affitto subisce una decurtazione derivante dal tentativo di allineare la tassazione sui beni immobili che svolgono la funzione di prima casa. Quali sono tutte le tipologie in modo dettagliato delle tasse sulle casa in affitto e quali potenzialmente conviene scegliere le abbiamo viste nel rpecedente articolo.
La lista aggiornata del 2022 contempla anche alcune agevolazioni sull'affitto di cui il proprietario degli immobili in questione potrà avvalersi. Come per esempio sugli immobili che non sono stati affittati con contratti a canone concordato oppure su quelli ubicati in centri urbani che presentano un’elevata densità abitativa. In questo caso il reddito tassato sugli immobili sarà pari al canone ridotto del 5%.
Se invece si tratta di contratti di locazione con canone concordato la riduzione del canone di affitto sarà del trenta per cento.
Quando l’immobile oggetto della locazione ha un valore storico o artistico oppure è ubicato a Venezia o ancora nelle isole della Giudecca, Murano e Burano il reddito percepito sui canoni di affitto sarà diminuito del 35 per cento. Bisogna tenere in considerazione anche che le addizionali regionale e comunale non sono dovute sui fabbricati su cui versate l’IMU tranne il caso di immobili concessi in locazione.
Per calcolare il reddito fondiario bisogna sommare il maggiore tra il canone risultante dal contratto di locazione, al quale viene applicata una riduzione forfettaria del cinque per cento e la rendita catastale iscritta nel catasto rivalutata del 5%. Se la somma è superiore al reddito medio ordinario, il reddito è determinato in misura pari a quella del canone di locazione al netto di tale riduzione. Per i fabbricati siti nella città di Venezia centro e nelle isole della Giudecca, di Murano e di Burano, la riduzione è elevata al 25 per cento. Per gli immobili di interesse storico o artistico la riduzione è del 35 per cento.
Avvalersi della cedolare secca, quindi, rappresenta di sicuro un vantaggio dal punto di vista economico rispetto a quella ordinaria Irpef. Ma per averne diritto devono sussistere particolari condizioni. Per quel che riguarda il 2022 esistono alcune novità anche se l’aliquota è stata confermata al dieci per cento per l’anno in corso. In seconda battuta la cedolare secca può essere utilizzata per locazioni brevi, quelle che durano cioè meno di trenta giorni, a patto che i beni immobili siano ubicati in Italia e affittati fuori dall'esercizio di impresa. E nel 2022 sarà possibile utilizzare l’aliquota al 10% anche per gli immobili commerciali di categoria C.
Quali sono le tasse previste nel 2022 per chi ha in affitto una casa e un immobile? Ecco la lista aggiornata di tutte le imposte da pagare e chi, come e quando deve saldare.