Quanto costano le tasse sulle pensioni per chi si trasferisce all'estero? I pensionati che decidono di vivere all'estero, infatti, non sempre beneficiano della detassazione della pensione italiana. Molti lavoratori giunti al momento della pensione decidono di andare a vivere fuori dall’Italia per beneficiare di un regime fiscale agevolato sulla pensione e, come sopra accennato, in alcuni Paesi è prevista anche la totale detassazione delle pensioni, dando la possibilità di percepire la pensione nel suo importo lordo e non netto. Vediamo, dunque, quanto si paga all’estero di tasse sulla pensione.
Le pensioni italiane all’estero godono nella maggior parte dei casi di un regime fiscale decisamente agevolato rispetto a quello italiano mentre alcuni Paesi in cui i pensionati italiani decidono di andare a vivere per trascorrere la cosiddetta vecchiaia in piena serenità non prevedono alcuna tassazione sulle stesse pensioni italiane, permettendo pertanto a chi ha lavorato una vita intera di godere dell’intero importo lordo maturato. Quali sono i Paesi che permettono di non pagare tasse sulle pensioni italiane?
Tra i diversi Paesi in cui è prevista la detassazione per le pensioni italiane all’estero vi sono Portogallo, che riconosce l’esenzione di imposta per la pensione per un periodo consecutivo di 10 anni; e Canarie, che esenta le pensioni dalle imposte regionali, comunali e l’Irpef, per cui il trattamento finale mensile risulta più alto di circa il 15% rispetto a quanto percepito da un residente in Italia. Vi sono poi altri Paesi dove i pensionati pagano le tasse in base alle regole del Paese in cui vivono e considerando eventuali agevolazioni fiscali. Non sono, dunque, soggetti alla doppia tassazione italiana ed estera. Tra i Paesi appena citati vi sono: Brasile. Argentina, Russia, Stati Uniti, Tunisia, Giappone ma anche Marocco.
Se i pensionati Inps hanno la possibilità di scegliere di trasferirsi all'estero, andando a vivere in un Paese che prevede un regime fiscale agevolato per i pensionati e in alcuni casi proprio una detassazione della pensione mensile, i pensionati ex-Inpdap non hanno la stessa possibilità. Se, infatti, i pensionati Inps possono decidere di andare in un Paese dove certamente si godrebbero di più la pensione e gli anni di sacrifici a lavoro, nonostante Inps e ex Inpdap siano stati unificati, i pensionati di quest'ultima gestione non possono godere di benefici fiscali e detassazioni all'estero. Gli unici Stati dove i pensionati ex Inpdap possono ricevere la pensione detassata sono Senegal, Tunisia, Australia, Cile.
I pensionati ex Inpdap per ricevere la pensione all'estero devono effettuare il cambio di residenza e ottenere la residenza nel Paese di destinazione; iscriversi all'AIRE (Anagrafe Italiana Residenti all'Estero); comunicare il cambio di residenza all’Inps esclusivamente in via telematica; compilare e trasmettere la domanda per percepire la pensione all’estero.
Per sapere con certezza l’importo della pensione che si percepisce, solitamente bisogna calcolare le imposte cui la pensione in Italia è soggetta, da quelle comunali a quelle regionali, all’Irpef, e si ottiene il calcolo della pensione lorda. Considerando che all’estero si è esenti dal pagamento delle imposte locali, il calcolo della pensione lorda rispetto a quella netta all’estero sarà lo stesso. Quanto cioè il lavoratore in pensione percepisce complessivamente sarà l’importo del trattamento mensile senza sottrazione di alcuna imposta.
Quali sono le regole per fare domanda all’Inps di pensione all’estero? Chiunque abbia intenzione di chiedere all’Inps l’erogazione della pensione all’estero, deve innanzitutto presentare allo stesso Istituto di Previdenza il documento che attesta la residenza fiscale nel nuovo Paese, rilasciata dalla competente autorità estera, e l’attestazione di cancellazione dall’anagrafe comunale italiana. Sarà l’Inps stesso a valutare poi la richiesta di pensione all’estero, se sussistono i requisiti per beneficiare dell’agevolazione ed essere esonerati dalla doppia imposizione. E’ bene sapere che l’Inps non è obbligato ad accogliere richiesta di pensione all’estero e può anche rifiutare di applicare l’agevolazione continuando a tassare la pensione secondo i criteri del regime fiscale italiano.
Ricordiamo che per essere considerati residenti all’estero ed evitare la doppia tassazione della pensione italiana all’estero bisogna non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili); essere iscritti all’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero); non aver avuto domicilio e dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno. Per essere riconosciuti residenti all’estero bisogna soddisfare contestualmente tutti i requisiti appena riportati altrimenti si viene considerati residenti fiscalmente in Italia.