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Telelavoro nel 2025, le regole in vigore in base normative, contratti nazionali e giurisprudenza

Telelavoro, le regole in vigore secondo normative, contratti collettivi e giurisprudenza. Diritti, obblighi e novitŕ per lavoratori e aziende

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Telelavoro nel 2025, le regole in vigore

Il telelavoro è una delle modalità lavorative più consolidate nel panorama italiano, che ha subito importanti evoluzioni normative nel corso degli anni. Nel 2025, il quadro giuridico che disciplina il telelavoro è definito da una serie di normative nazionali, contratti collettivi e orientamenti giurisprudenziali che ne regolano l'applicazione sia nel settore pubblico che privato.

Cos'è il telelavoro, definizione e caratteristiche

Il telelavoro è una modalità di prestazione lavorativa che consente al dipendente di svolgere la propria attività professionale a distanza, utilizzando tecnologie informatiche e di comunicazione. A differenza dello smart working, il telelavoro presenta caratteristiche più rigide:

  • Postazione fissa predeterminata (solitamente l'abitazione del lavoratore)
  • Orari di lavoro definiti e generalmente coincidenti con quelli dell'ufficio
  • Strumentazione fornita dall'azienda (computer, connessione internet, stampante)
  • Controllo più diretto delle attività lavorative

La normativa italiana sul telelavoro nel 2025

La disciplina del telelavoro in Italia trova il suo fondamento principale nella Legge 191 del 1998, che all'articolo 4 stabilisce le linee guida per l'implementazione del lavoro a distanza. La legge 191 del 1998 fornisce delle linee guida su uso della postazione, modalità di connessione e applicabilità sia al settore pubblico che privato.

Il telelavoro è disciplinato anche da:

  • Accordo quadro europeo sul telelavoro del 16 luglio 2002
  • Accordo interconfederale italiano del 9 giugno 2004
  • Decreto legislativo 80/2015 per specifiche esclusioni e agevolazioni

Differenze con lo smart working

È importante distinguere il telelavoro dallo smart working, disciplinato dalla Legge 81/2017:

Telelavoro:

  • Postazione fissa predeterminata
  • Orari vincolati
  • Controllo diretto delle attività
  • Strumentazione fornita dall'azienda

Smart working:

  • Flessibilità di luogo e orario
  • Autonomia organizzativa
  • Risultati come parametro di valutazione
  • Maggiore responsabilizzazione del lavoratore

Regole specifiche per il settore pubblico

La Direttiva Ministeriale del 29 dicembre 2023 stabilisce le regole valide nel 2025 per il telelavoro nella pubblica amministrazione, introducendo modalità semplificate di accesso e nuove procedure di gestione.

I contratti collettivi nazionali del comparto pubblico prevedono specifiche disposizioni per il telelavoro:

  • Limiti numerici di accesso (generalmente non superiori al 15% del personale)
  • Criteri di priorità per l'assegnazione
  • Modalità di controllo e valutazione delle prestazioni
  • Formazione specifica per i telelavoratori

L'accesso al telelavoro nel settore pubblico avviene attraverso:

  1. Bando pubblico interno all'amministrazione
  2. Valutazione delle candidature secondo criteri predefiniti
  3. Sottoscrizione di un accordo individuale con il dipendente
  4. Periodo di prova generalmente di 6 mesi

Regole per il settore privato

Nel settore privato, il telelavoro è disciplinato principalmente da accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente, nel rispetto delle normative vigenti e dei contratti collettivi applicabili.

I CCNL di categoria contengono spesso specifiche disposizioni sul telelavoro:

  • Criteri di accesso e selezione del personale
  • Modalità di svolgimento della prestazione
  • Diritti e doveri delle parti
  • Sistemi di controllo e valutazione

Il D.Lgs. n. 80/2015 prevede l'esclusione dal computo dei limiti numerici per l'applicazione di particolari normative quando il datore di lavoro privato ricorre al telelavoro per motivi legati alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

Diritti e doveri nel telelavoro

I diritti fondamentali del telelavoratore includono:

  • Parità di trattamento rispetto ai colleghi in sede
  • Formazione specifica per l'utilizzo degli strumenti tecnologici
  • Tutela della salute e sicurezza sul lavoro
  • Protezione dei dati personali e aziendali
  • Diritto alla disconnessione al termine dell'orario lavorativo

I principali doveri comprendono:

  • Utilizzo corretto degli strumenti aziendali
  • Rispetto degli orari concordati
  • Riservatezza sui dati aziendali
  • Disponibilità durante l'orario lavorativo
  • Cura degli strumenti forniti dall'azienda

Il datore di lavoro deve:

  • Fornire la strumentazione necessaria
  • Garantire la formazione del personale
  • Assicurare la sicurezza informatica
  • Rispettare la privacy del lavoratore
  • Mantenere la parità di trattamento economico e normativo

Aspetti fiscali e contributivi

Dal punto di vista fiscale, il telelavoro non comporta particolari variazioni:

  • Il reddito da lavoro dipendente è tassato normalmente
  • Non sono previste deduzioni specifiche per le spese sostenute
  • I rimborsi spese dall'azienda non concorrono alla formazione del reddito

I contributi previdenziali vengono versati secondo le modalità ordinarie:

  • Stessa aliquota applicata ai lavoratori in sede
  • Stessa base contributiva di calcolo
  • Stessi diritti pensionistici e assistenziali

Domande frequenti sul telelavoro

Il telelavoro è un diritto del lavoratore?

No, il telelavoro è generalmente subordinato all'accordo con il datore di lavoro, salvo casi specifici come i lavoratori disabili.

Posso lavorare da qualsiasi luogo?

Nel telelavoro tradizionale no, la postazione deve essere predeterminata e autorizzata dall'azienda.

Chi paga le spese per connessione e strumentazione?

Generalmente è il datore di lavoro a fornire strumentazione e connessione, ma dipende dall'accordo sottoscritto.

Posso essere licenziato se rifiuto il telelavoro?

No, il rifiuto del telelavoro non può essere motivo di licenziamento, salvo specifiche clausole contrattuali.

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