Tempi medi e costi per chiusura partita iva nel 2022. Tutti i casi

La partita Iva è un obbligo per coloro che svolgono attività in forma autonoma, come i liberi professionisti e le imprese di beni o servizi. Ma come fare a chiuderla?

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Tempi medi e costi per chiusura partita

La normativa in vigore prevede la chiusura d'ufficio delle partite Iva dei contribuenti che non esercitano per tre annualità attività di impresa, artistiche o professionali. Ma come fare a evitare questa circostanza drastica e chiudere in autonomia la propria partita Iva nel 2022?

Dal punto di vista pratico, la partita Iva è un obbligo per coloro che svolgono attività in forma autonoma. Pensiamo ad esempio i liberi professionisti o le imprese di beni o servizi chiamati ad adempiere ai propri obblighi fiscali attraverso l'imposizione fiscale indiretta.

Di fatto la partita Iva è un insieme di 11 numeri che identificano una società o una persona fisica. Se per aprire una partita Iva occorre presentare una richiesta all'Agenzia delle entrate che attribuisce al richiedente il suo identificativo numerico, bisogna fare lo stesso anche nel caso della chiusura?

Devono essere utilizzati i modelli AA9/12 in caso di persone fisiche e AA7/10 in caso di soggetti diversi ovvero le dichiarazioni da presentare entro 30 giorni dall'avvio dell'attività professionale autonoma? Vediamo tutto i dettagli

  • Partita Iva 2022: tutti i casi per la chiusura
  • Chiusura partita Iva, tempi medi e costi

Partita Iva 2022: tutti i casi per la chiusura

Per chiudere la partita Iva occorre utilizzare i modelli scaricabili sul sito web dell'Agenzia delle entrate o comunque disponibili negli uffici delle stesse Entrate.

Chi sceglie la presentazione allo sportello deve affiancare al modello di chiusura della partita Iva anche un documento di riconoscimento. E qui entrano in gioco i due casi: quello delle persone fisiche per cui è necessaria la compilazione del modulo persone fisiche e quello di tutti gli altri soggetti per cui serve compilare il modulo AA7/10.

Il modello si compone di più pagine in cui occorre indicare il numero di partita Iva e la data di cessazione. Il quadro Rappresentante va compilato solo se il rappresentante sia un soggetto diverso dal contribuente.

Pensiamo ad esempio alla circostanza in cui l'impresa sia in fallimento o in amministrazione controllata oppure nel caso in cui il titolare sia rappresentato da un'altra persona. La medesima procedura è applicata sia per il regime forfettario e sia per quello ordinario delle partite Iva.

Il primo è il regime fiscale per gli operatori economici di ridotte dimensioni. Più precisamente, può essere scelto dai contribuenti che non superano il limite di 65.000 euro di ricavi o compensi e in caso di esercizio di due attività con diversi codici Ateco bisogna fare la somma dei ricavi o dei compensi relativi alle diverse attività.

La permanenza al regime forfettario è condizionata dal volume di ricavi dell'anno precedente e cessa di avere applicazione dall'anno successivo a quello in cui viene meno uno dei requisito di accesso.

Sono esclusi i titolari di partita Iva che hanno partecipazioni in società di persone, associazioni o in imprese familiari oppure in srl o associazioni in partecipazione in cui si verifichi contemporaneamente il controllo diretto o indiretto e l'esercizio di attività economiche riconducibili alla sezione Ateco a quelle svolte individualmente.

Chiusura partita Iva, tempi medi e costi

A differenza di quanto avviene con l'apertura della partita Iva, nel caso della chiusura ci sono alcuni casi in cui sono previsti costi da sostenere. Più precisamente, solo se la ditta individuale è iscritta al registro delle imprese occorre acquistare una marca da bollo da 17,50 euro da presentare entro 30 giorni dalla cessazione dell'attività.

I tempi sono invece praticamente azzerati. Alle partita Iva in chiusura non viene chiesto l'obbligo di sospendere la posizione previdenziale all'Inps o ad un'altra cassa previdenziale per il pagamento dei contributi e all'Inail per l'assicurazione obbligatoria.

La normativa aggiornata prevede però la chiusura delle partite Iva dei contribuenti che non hanno esercitato per 3 anni attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali. Per quanto riguarda il consenso degli interessati per il trattamento dei dati personali, l'Agenzia delle entrate non lo deve acquisire.

Allo stesso tempo gli intermediari non devono acquisire il consenso per il trattamento dei dati in quanto il trattamento è previsto per legge.