Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Dopo quanto le banche sbloccano i conti correnti bloccati per eredità e successioni? I tempi medi nel 2025

I tempi di sblocco conti correnti nel 2025 per successione dalle banche sono molto variabili e dipendono sia dalla consegna della documentazione corretta da parte degli eredi sia dalla banca dove il defunto aveva il conto

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Dopo quanto le banche sbloccano i conti

Quando si verifica un decesso, uno degli aspetti più delicati da gestire riguarda lo sblocco dei conti correnti per successione. Nonostante il dolore, le procedure bancarie e le disposizioni normative richiedono agli eredi di affrontare tempestivamente una serie di adempimenti precisi, spesso complessi, per poter disporre delle somme depositate dal defunto presso istituti di credito.  tempistiche.

Iter di blocco dei conti correnti alla morte del titolare

Alla morte di una persona, la banca procede tempestivamente al blocco cautelare di tutti i conti correnti intestati al defunto, in osservanza all'art. 48 del D.Lgs. 346/1990, sia per tutelare i legittimi eredi che per evitare operazioni non autorizzate o prelievi indebiti. Tale blocco riguarda sia i conti monointestati che quelli cointestati, anche se con firma disgiunta, per quanto la giurisprudenza più recente, come l'ordinanza della Cassazione n. 7862/2021, ritenga illegittimo il blocco integrale nel caso di cointestazione a firma disgiunta: in questi casi solo la parte afferente al deceduto dovrebbe essere temporaneamente congelata.

Il blocco dei conti è finalizzato a:

  • Prevenire il compimento di atti dispositivi da parte di delegati, cointestatari o soggetti vicini al defunto sfruttando finestre temporanee prima dell'avvenuta notifica del decesso;
  • Tutelare i diritti di tutti gli eredi e garantire una corretta attribuzione delle quote ereditarie in base a testamento o leggi di successione;
  • Permettere il tempo necessario per effettuare le dovute verifiche documentali e successorie.

Nel frattempo, tutti gli strumenti di pagamento (carte, assegni, telepass) collegati ai rapporti bancari vengono sospesi e devono essere restituiti o bloccati. È importante informare con urgenza la banca dell'evento, portando il certificato di morte e chiedendo il blocco per tutelare l'asse ereditario. Gli addebiti ricorrenti, le disposizioni permanenti e le autorizzazioni (es. domiciliazione di utenze) vengono momentaneamente sospese finché non si definisce la successione bancaria.

Procedura per lo sblocco dei conti correnti bloccati per successione

Lo sblocco avviene esclusivamente dopo che la banca ha ricevuto e verificato una serie di documenti, in conformità con le normative bancarie e civilistiche. Il corretto espletamento di questi passaggi è imprescindibile per evitare ritardi o contestazioni. I principali documenti richiesti sono:

  • Certificato di morte rilasciato dal Comune;
  • Atto notorio o dichiarazione sostitutiva di atto notorio, attestante il ruolo e l'identità di tutti gli eredi, con autenticazione della firma (no autocertificazioni prive di autentica);
  • Copia autentica del verbale di pubblicazione del testamento, qualora esista un testamento;
  • Dichiarazione di successione, presentata all'Agenzia delle Entrate, oppure dichiarazione di esonero per i casi previsti dalla legge (eredità di valore inferiore a 100.000 euro, solo in linea retta e senza immobili);
  • Documenti di identità e codici fiscali di tutti gli eredi e legatari coinvolti;
  • Ricevuta dell'avvenuto pagamento dell'imposta di successione.

Senza il completamento di questi adempimenti, la banca non è autorizzata allo sblocco: tale comportamento è legittimo e conforme alla normativa, come confermato dalla giurisprudenza (es. ABF e Corte di Cassazione). In presenza di testamento, sarà inoltre necessario presentare copia conforme dell'atto di pubblicazione.

Per i rapporti cointestati, la banca dovrà distinguere tra quota di spettanza del defunto (che entra in successione) e quota del cointestatario superstite, che può richiedere la liquidazione della sua parte (in genere il 50%, salvo diversa prova della reale proprietà delle somme).

Tempi medi di sblocco dei conti correnti dopo un decesso nel 2025

I tempi di sblocco dei conti correnti per successione non sono uniformi: dipendono sia dalla rapidità nella produzione della documentazione completa da parte degli eredi, sia dall'efficienza dell'istituto bancario coinvolto. In linea generale, la banca dispone di circa 30 giorni dal ricevimento della documentazione completa per eseguire le verifiche e autorizzare lo svincolo dei fondi ai beneficiari. In circostanze complesse, può occorrere un tempo massimo di 90 giorni per la liquidazione delle quote agli eredi.

Se vi sono conflitti tra eredi, contestazioni, omissioni di documentazione o casi particolari (eredi minori, incapaci, quote in favore di legatari, ecc.), i tempi si allungano anche diversi mesi. La mancata collaborazione di un erede può bloccare l'intera procedura: in tal caso si può ricorrere alla mediazione o alla divisione giudiziale.

  • Documentazione regolare e completa: sblocco generalmente in 30 giorni lavorativi;
  • Pratiche complesse o documenti incompleti: sblocco fino a 90 giorni, eventuali richieste ulteriori dalla banca;
  • Conflitti tra eredi o richieste giudiziali: sblocco posticipato fino al rilascio dei relativi provvedimenti.

La banca è obbligata ad agire con diligenza e senza ritardi ingiustificati (Arbitro Bancario Finanziario e Codice Civile art. 1175). Eventuali ritardi oltre i termini suddetti, senza valida motivazione, possono essere contestati da parte degli eredi attraverso il reclamo all'ufficio reclami interno, poi eventualmente all'Arbitro Bancario Finanziario o al giudice civile.

Successione e conti correnti cointestati: diritti e problematiche

Particolare attenzione merita la gestione dei conti correnti cointestati in fase successoria. Se il defunto era cointestatario, la banca di regola blocca inizialmente l’intero conto fino alla chiarificazione delle quote di spettanza, nonostante la giurisprudenza più recente ammetta il diritto del cointestatario superstite di prelevare la propria quota (Cassazione n. 7862/2021).

  • Cointestazione con firma congiunta: il blocco interessa l'intero saldo. Sono possibili operazioni solo con le firme congiunte di tutti gli aventi diritto (eredi e cointestatario superstite).
  • Cointestazione con firma disgiunta: la banca nella prassi può bloccare tutto il conto, ma il cointestatario superstite può rivendicare in via giudiziale la propria quota di saldo. L’altra metà (o altra proporzione) viene sbloccata solo a seguito delle pratiche di successione.

La quota di saldo appartenente al defunto entra nell’asse ereditario. In assenza di prova contraria, si presume che le somme siano dei cointestatari in parti uguali. La banca può richiedere ulteriori accertamenti nel caso di contestazioni sulla reale titolarità delle somme (ad esempio, se fossero frutto di entrate derivanti dall’attività del defunto e non realmente cointestate).

Eccezioni: rapporti esclusi dalla successione e polizze vita

Non tutti i rapporti bancari seguono le regole sopra indicate:

  • Polizze vita con beneficiario designato: le somme non transitano nei conti correnti ereditari e vengono liquidate direttamente al beneficiario, senza passare per la successione e senza imposta successoria.
  • Fondi pensione, TFR, buoni postali cointestati con clausola CPFR, trust validi: questi strumenti sono esclusi dall’asse ereditario e seguono una regolamentazione distinta.

E' fondamentale, per chi gestisce successioni complesse, esaminare caso per caso eventuali rapporti finanziari "speciali" che richiedano procedure distinte.

Tassazione e imposta di successione su conti correnti nel 2025

Nel 2025, l'imposizione fiscale per le successioni sui conti correnti segue le regole generali:

Grado di parentela Franchigia Aliquota sulla quota eccedente la franchigia
Coniuge, figli, nipoti in linea retta 1.000.000 € 4%
Fratelli e sorelle 100.000 € 6%
Altri parenti fino al 4° grado, affini fino al 3° nessuna 6%
Altri soggetti nessuna 8%
Eredi portatori di handicap 1.500.000 € Aliquota ridotta

La dichiarazione di successione deve essere presentata agli uffici dell'Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data del decesso. Il pagamento dell’imposta si effettua contestualmente o con F24. In presenza di polizze vita e alcuni titoli di Stato, questi non sono soggetti a imposta di successione.

Quando non è necessaria la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione può essere evitata, e le somme sbloccate con una semplice dichiarazione sostitutiva di esonero, se ricorrono tutte queste condizioni:

  • Titolarità del solo conto corrente, senza beni immobili o diritti reali;
  • Patrimonio inferiore a 100.000 euro;
  • Eredi limitati al coniuge e/o parenti in linea retta.

In questi casi, la banca può accettare la dichiarazione di esonero e procedere allo sblocco anche senza la successione registrata presso l’Agenzia delle Entrate.

Documentazione mancante, conflitti tra eredi e casi particolari

Uno dei principali ostacoli allo sblocco del conto è la presenza di documentazione incompleta, errori nella dichiarazione di successione (es. omissione di un erede o legatario), contenziosi tra coeredi o tra eredi e cointestatari superstiti. In simili circostanze, la banca è obbligata a sospendere ogni erogazione finché la situazione non sia chiarita o non intervenga un provvedimento giudiziale.

Nel caso in cui un erede si rifiuti di collaborare, è possibile tentare prima una mediazione; se fallita, occorre ricorrere al tribunale per la divisione ereditaria, ottenendo un decreto che autorizzi la banca a sbloccare e liquidare le somme ai beneficiari.

Tutela degli eredi: reclamo, ABF e azioni legali contro ritardi ingiustificati

Se la banca omette di liquidare il conto corrente dopo aver ricevuto tutta la documentazione necessaria, gli eredi possono:

  • Presentare un reclamo scritto all’ufficio reclami dell’istituto, che deve rispondere entro 60 giorni;
  • Rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), il cui ricorso costa 20 euro e prevede una soluzione rapida;
  • In ultima istanza, richiedere un decreto ingiuntivo al tribunale per ordinare lo sblocco e la liquidazione delle somme spettanti.

Le banche hanno l’obbligo (art. 1175 cc) di agire con buona fede, rispondendo tempestivamente a ogni richiesta documentata degli eredi.

Leggi anche