Titoli di stato: definizione, tipologie e rendimento

I Titoli di Stato sono la soluzione più indicata per quelli che vogliono investire senza correre rischi troppo elevati. Lo Stato che li emette difficilmente può fallire. Il guadagno non è elevato

Autore: Luigi Mannini
pubblicato il
Titoli di stato: definizione, tipologie

Cos’è il Titolo di Stato?

I titoli di Stato sono strumenti finanziari che vengono emessi dai governi nazionali al fine di soddisfare i fabbisogni del proprio Paese e far fronte alle diverse attività istituzionali. Ideali per persone che vogliono investire in maniera sicura, visto che sono emessi dagli Stati e quindi difficilmente si potranno non riscuotere, offrono guadagni direttamente proporzionale al rischio.

Che cosa sono i Titoli di Stato

I titoli di Stato sono strumenti finanziari che sono emessi dai governi nazionali al fine di soddisfare i fabbisogni del proprio Paese e far fronte alle diverse attività istituzionali. I titoli di Stato hanno diverse caratteristiche. La regolarità: le loro emissioni sono fatte secondo cadenze regolari, seguendo i programmi stabiliti dai singoli governi nazionali. La possibilità di effettuare trading seguendo diverse strategie: gli investitori più esperti, possono effettuare operazioni di trading valutando la curva dei rendimenti del paese.

La liquidità: strumenti caratterizzati da una struttura semplice e da elevati quantitativi emessi che consentono di raggiungere un’elevata liquidità. Per gli investitori è semplice negoziare un titolo che ha numerose proposte in acquisto e in vendita. I titoli di Stato italiani sono emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con la Banca d’Italia. I titoli sono disponibili sia per gli investitori privati che per quelli istituzionali; le principali differenze risiedono nella durata, nell’indicizzazione e nella modalità con la quale vengono remunerati gli interessi maturati.

Ecco un elenco dei principali Titoli di Stato:

  1. Buoni Ordinari del Tesoro (BoT);
  2. Buoni del Tesoro Poliennali (BTp);
  3. Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTz);
  4. Certificati di Credito del Tesoro (CcT);
  5. Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea (BTp€i);
  6. BTP Italia.

Titoli di Stato per chi

I Titoli di Stato sono un’ottima opportunità per chi vuole investire in maniera sicura pur sapendo di non guadagnare interessi molto alti sul capitale iniziale. Una legge del mercato finanziario, infatti, dice che più basso è il rischio dell’investimento, più bassa sarà anche la percentuale di guadagno. Il rischio infatti è davvero basso visto che è altamente improbabile che uno Stato fallisca, ma il risvolto della medaglia è che non si guadagna molto.

Se si vuole ottenere un interesse più elevato sul capitale investito bisogna scegliere strumenti diversi dai titoli di stato, come le azioni o anche le obbligazioni emesse dalle aziende o strumenti derivati. Strumenti che sono però più rischiosi, nel senso che possono far guadagnare di più, ma anche di meno dei Titoli di Stato. Il rendimento dei titoli più rischiosi è potenzialmente più alto, ma anche molto più variabile rispetto a quello dei Titoli di Stato.

Come si acquistano i Titoli di Stato

Come si acquistano i Titoli di Stato? Ci sono due strade da percorrere. La prima è quella di partecipare alle aste di emissione, oppure rivolgersi al mercato secondario. In tutti i casi, vanno acquistati tramite banca o un intermediario finanziario. Se si vuole acquistare in sede di asta di emissione, come prima cosa bisogna prenotare la quantità desiderata di titoli con almeno un giorno di anticipo rispetto alla data dell’asta. L’importo minimo di titoli di stato che si può acquistare in sede di asta è di 1000 euro.

Esistono due tipi di asta: l’asta competitiva e l’asta marginale. I titoli già in circolazione, e cioè già collocati tramite asta, possono venire acquistati e venduti sul mercato secondario. Quando si acquista e si vende sul mercato secondario si devono pagare le commissioni all’intermediario finanziario che realizza l’operazione, commissioni più alte di quelle pagate in sede d’asta, ma si ha il vantaggio di poter operare in qualsiasi momento.

Titoli di Stato, il rendimento

La variabile più importante per decidere se e quanto investire in titoli di stato è il loro rendimento. Il rendimento di un qualsiasi titolo finanziario dipende da tre fattori:

  1. il reddito generato;
  2. il capitale investito;
  3. il tempo impiegato, e cioè la durata dell’operazione.

Di solito il rendimento viene espresso in termini percentuali e su base annua. Nel caso dei Titoli di Stato, sono due le componenti principali del rendimento: gli interessi e il guadagno in conto capitale. Gli interessi possono essere pagati in forma di cedole o di scarto di emissione. Il guadagno in conto capitale è la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto, quando il titolo viene acquistato e venduto sul mercato secondario. Un altro fattore importante per la valutazione di un Titolo di Stato è la certezza delle componenti del rendimento. Ad esempio, gli elementi certi del rendimento di un investimento in Titoli di Stato sono:

  1. la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di rimborso.
  2. le cedole, quando a tasso fisso.

Gli incerti invece sono:

  1. i guadagni e le perdite derivanti dalla differenza del prezzo di acquisto o di sottoscrizione e quello di vendita sul mercato secondario se il titolo non viene portato a scadenza;
  2. andamento del tasso di cambio se il titolo è denominato in valuta straniera.
  3. le cedole, quando a tasso variabile.