Lavorare in una farmacia privata comporta non solo responsabilità professionali, ma anche una serie di diritti e doveri ben definiti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL). Tra questi, particolare importanza rivestono i turni notturni, che rappresentano un servizio essenziale per la comunità e richiedono una specifica regolamentazione sia dal punto di vista organizzativo che retributivo.
Il contratto farmacia privata CCNL 2025 prevede un orario di lavoro ordinario di 40 ore settimanali per i dipendenti, distribuite generalmente su 5 giorni e mezzo. In nessun caso, l'orario settimanale può superare le 46 ore, indipendentemente dall'organizzazione su turni diurni o notturni.
Secondo la normativa vigente, il titolare della farmacia ha la facoltà di organizzare turni notturni per garantire la continuità del servizio, un elemento fondamentale per il sistema sanitario nazionale. Il servizio notturno viene definito dal CCNL come quello prestato nell'intervallo temporale tra l'ora di chiusura serale e l'ora di apertura mattutina della farmacia, stabilite generalmente dalle autorità locali.
È importante distinguere tra due tipologie di servizio notturno:
Per i lavoratori notturni, l'orario di lavoro è fissato in otto ore medie giornaliere, distribuite in un periodo di riferimento di 12 mesi, in conformità con quanto previsto dall'art. 13, primo comma, del D.lgs. n. 66/2003.
Nel 2025, un farmacista che svolge turni di notte ha diritto a una retribuzione specifica per questo servizio. Mediamente, il compenso per una notte di lavoro si attesta intorno ai 120 euro netti, corrispondenti a circa 150-160 euro lordi. Questo importo può variare in base al livello di inquadramento del professionista e all'anzianità di servizio.
La retribuzione durante i turni notturni si compone della normale retribuzione oraria più una maggiorazione percentuale che varia in base alla tipologia di servizio notturno prestato. Questo sistema di maggiorazioni è stato pensato per compensare adeguatamente il disagio derivante dal lavoro in orari non convenzionali.
Per calcolare l'importo effettivo, bisogna considerare che la quota oraria di retribuzione si ottiene dividendo l'importo mensile per il divisore convenzionale 173, come stabilito dal CCNL. A questo valore base si applica poi la percentuale di maggiorazione prevista.
Il CCNL 2025 per le farmacie private stabilisce con precisione le maggiorazioni da applicare alla retribuzione base durante i turni notturni. Queste variano in base alla tipologia di servizio notturno effettuato:
Queste maggiorazioni rappresentano un importante riconoscimento economico per il disagio e l'impegno richiesto ai farmacisti durante i turni notturni, garantendo una compensazione adeguata rispetto al normale orario di lavoro.
Il CCNL 2025 prevede un trattamento specifico per i turni notturni che coincidono con le domeniche o con le festività infrasettimanali:
È importante sottolineare che è espressamente escluso dal CCNL ogni cumulo tra le diverse maggiorazioni. Questo significa che si applica sempre la maggiorazione più favorevole al lavoratore, senza possibilità di sommare diverse percentuali di aumento.
Un caso particolare è rappresentato dal servizio notturno con reperibilità fuori farmacia. In questa situazione, il farmacista, dopo aver prestato il normale servizio diurno, deve rimanere reperibile nelle ore di chiusura della farmacia, pronto a intervenire in caso di chiamata.
Secondo il CCNL 2025, il lavoratore in questa condizione ha diritto a:
Per periodi di reperibilità inferiori al mese, la percentuale del 10% della retribuzione di fatto mensile calcolata sulla quota oraria è elevata al 12% se il servizio notturno con reperibilità fuori farmacia viene svolto nella giornata della domenica o in quella del riposo settimanale.
Questa regolamentazione garantisce un equo compenso anche nei casi in cui il farmacista non deve necessariamente rimanere all'interno della farmacia durante tutto il turno notturno, ma deve comunque essere disponibile in caso di necessità.
Il CCNL farmacie private 2025 stabilisce che al lavoratore spetta un riposo settimanale di 24 ore consecutive, normalmente in coincidenza con la domenica. Quando la farmacia deve rimanere aperta al pubblico di domenica per turno stabilito dalle Autorità, il lavoratore è tenuto a prestare servizio se richiesto, ma ha diritto a godere del turni di riposo in un'altra giornata della settimana.
Questa disposizione è particolarmente importante per garantire il recupero psicofisico dei farmacisti dopo i turni notturni, prevenendo l'affaticamento eccessivo e preservando la qualità del servizio offerto. Il diritto al riposo compensativo è un elemento fondamentale per mantenere un equilibrio tra vita professionale e personale, anche in un settore che richiede disponibilità in orari non convenzionali.
Non tutti i lavoratori possono essere obbligati a svolgere turni notturni. La normativa vigente (art. 11, comma 2, del D.lgs n. 66 del 2003) stabilisce alcune categorie di lavoratori che hanno diritto di rifiutare il lavoro notturno:
Queste esenzioni rappresentano importanti tutele per categorie specifiche di lavoratori e devono essere rispettate dai datori di lavoro nella pianificazione dei turni notturni.
Per comprendere meglio il meccanismo di calcolo della retribuzione per i turni notturni, consideriamo un esempio pratico di un farmacista inquadrato al primo livello con contratto farmacia privata 2025.
Supponiamo che la retribuzione mensile lorda sia di 1.969,97 euro (come da tabelle retributive CCNL farmacie private urbane 2025). Per calcolare la quota oraria, dividiamo questo importo per il divisore convenzionale 173, ottenendo circa 11,39 euro lordi all'ora.
Nel caso di un turno notturno di 10 ore a battenti aperti, il calcolo sarà:
Se lo stesso turno fosse svolto a battenti chiusi, il calcolo sarebbe:
Questi calcoli dimostrano l'importanza delle maggiorazioni previste dal CCNL nel determinare la retribuzione effettiva durante i turni notturni.