Regole per gestione conto corrente defunto per eredità e successione nel 2023

Comunicazione alla banca, presentazione della dichiarazione di successione, presentazione documentazione in banca: cosa fare con il conto corrente di un defunto

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Regole per gestione conto corrente defun

Quali sono le regole per la corretta gestione di un conto corrente di un defunto per eredità e successione nel 2023?

Le regole per una corretta gestione di un conto corrente di un defunto prevedono innanzitutto comunicazione del decesso del titolare del conto corrente alla banca o presso la Posta, a seconda di dove il conto corrente sia stato aperto, quindi fare la dichiarazione di successione e poi presentare alla banca apposita documentazione in modo che la stessa banca possa sbloccare i soldi del conto corrente subito congelato non appena saputa la morte del titolare e permettere agli eredi di accedervi.
 

Quali sono le regole per una corretta gestione di un conto corrente di un defunto per eredità e successione nel 2023? Le leggi sulla trasmissione dell’eredità in Italia prevede regole molto specifiche da rispettare per la successione tra i membri della famiglia del defunto, stabilendo sia modalità di successione di una eredità e sia quote spettanti ad ogni erede, sia in presenza che in assenza di testamento. Vediamo di seguito nello specifico quali sono le regole da rispettare alla morte di un parente per la gestione del suo conto corrente.

  • Conto corrente di un defunto, eredità e successione cosa fare
  • Gestire conto corrente defunto per eredità senza successione cosa fare
  • Regole corretta gestione conto corrente di un defunto e divisione eredità per quote

Conto corrente di un defunto, eredità e successione cosa fare

Per la corretta gestione del conto corrente di un defunto la prima cosa da fare è quella di avviare le pratiche per la dichiarazione di successione e comunicare alla banca o alla Posta il decesso del titolare del conto corrente e in automatico, non appena ricevuto tale comunicazione, la banca blocca il conto corrente in modo tale da tutelare tutti gli eredi senza che nessuno avanzi prima degli altri pretese sui soldi.

Si tratta del cosiddetto blocco cautelativo, che diventa definitivo quando riceve il certificato di morte originale, che si può richiedere e ottenere in Comune. Nel momento in cui la banca blocca il conto corrente del defunto, gli eredi non possono accedere ai soldi del conto del defunto. 

Per sbloccare i soldi sul conto corrente bancario di un defunto nella successione bisogna seguire apposita procedura e presentare una serie di documenti che comprendono:

  • certificato di morte rilasciato dal Comune dove è avvenuto il decesso;
  • atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
  • copia conforme del verbale di pubblicazione o di attivazione del testamento, in presenza di testamento;
  • dichiarazione di successione o certificato di eseguita dichiarazione e relativo pagamento dell’imposta, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate territorialmente competente e che riporta il dettaglio dei beni e dei valori dichiarati, compreso il conto corrente del defunto. 

Chiusa la pratica con la banca dopo aver eseguito tutta la procedura e aver presentato i dovuti documenti, allora gli eredi possono accedere ai soldi del conto corrente di un defunto.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha, però, illegittimo il blocco del conto corrente alla morte dell’intestatario nel caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta. Questo, però, è l’unico caso in cui il blocco del conto corrente per la successione dell’eredità di un defunto può rimanere sbloccato, mentre in tutti gli altri casi il conto corrente di una persona defunta viene bloccato dalla banca.

Gestire conto corrente defunto per eredità senza successione cosa fare

Se per la gestione e la possibilità di uso e successione dell'eredità dei soldi presenti su un conto corrente di un defunto bisogna generalmente attendere lo sblocco del conto stesso dopo la presentazione della dichiarazione di successione, è bene sapere che ci sono anche casi in cui, per legge, non è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione. 


Non è, infatti, obbligatorio presentare la dichiarazione di successione:

  • quando gli eredi sono solo coniuge e/o familiari in linea retta del defunto;
  • se l’eredità ha un valore entro i 100.000 euro;
  • se l'eredità non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

In questi casi gli eredi possono chiedere la chiusura del conto corrente presentando un’autocertificazione, compilando l’apposito modulo che viene fornito dalla banca accompagnato da certificato di morte in originale del familiare e copia del documento di identità in corso di validità dell’erede o di tutti gli eredi.

Regole corretta gestione conto corrente di un defunto e divisione eredità per quote

Le regole prevista per una corretta gestione del conto corrente di un defunto per la successione dell’eredità dipendono proprio dalla necessità di tutelare il patrimonio del defunto in modo da dividerlo come previsto dalla legge tra tutti gli eredi senza che nessuno di questi, in maniera ‘furbetta’, possa appropriarsi di parte dell’eredità.

La successione dell’eredità è regolata dalle cosiddette quote legittime, vale a dire percentuali spettanti dell’eredità ai familiari in base al legame di parentela con il defunto. In particolare, secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore, nel caso di successione dell’eredità senza figli, se alla morte di un genitore non vi siano fratelli ma anche ascendenti del defunto, al coniuge superstite spetta il 100% dell’eredità. 

In presenza di coniuge superstite e di un figlio unico, anche se sono presenti fratelli e ascendenti del defunto, l’eredità spetta al 50% al coniuge superstite e l’altro 50% all’unico figlio; in presenza di coniuge superstite, di due o più figli, il 50% dell’eredità va al coniuge superstite mentre la restante parte deve essere divisa in parti uguali tra i figli.

In presenza del coniuge superstite e di uno o più fratelli del defunto (in assenza di figli), 2/3 dell’eredità e il diritto di abitazione vanno al coniuge superstite, mentre 1/3 di eredità va diviso tra fratelli in parti uguali; mentre in presenza del coniuge superstite, di ascendenti o uno o più fratelli del defunto (in assenza di figli), 2/3 dell’eredità e il diritto di abitazione vanno al coniuge superstite, mentre 1/3 di eredità deve essere suddivisa tra gli ascendenti e i fratelli in base alle percentuali stabilite dal Codice Civile.

Se il defunto non si è mai sposato o il coniuge sia morto precedentemente, in assenza di testamento l’eredità si divide per intero tra i figli in parti uguali e se non vi sono figli l’eredità va divisa tra gli ascendenti in parti uguali.

Se invece sono presenti ascendenti e uno o più fratelli del defunto, in assenza di figli, l’eredità viene divisa per 1/2 agli ascendenti e 1/2 ai fratelli in parti uguali. Infine, in assenza di figli, ascendenti e fratelli del defunto, l’eredità intera viene divisa in parti uguali ai parenti di grado più prossimo.
 

Comunicazione alla banca, presentazione della dichiarazione di successione, presentazione documentazione in banca: cosa fare con il conto corrente di un defunto

Concetti chiave

  • Avviare le pratiche per la dichiarazione di successione e comunicare alla banca o alla Posta il decesso del titolare del conto corrente
  • Presentare i documenti necessari per lo sblocco del conto corrente bancario del defunto
  • Presentare un'auto-certificazione per la chiusura del conto corrente in caso di eredi limitati
  • Rispettare le regole di divisione dell'eredità per quote tra i vari eredi