Non tutti i pagamenti elettronici partecipano al cashback di Stato. Sono infatti esclusi gli addebiti diretti su conto corrente, come i bonifici così come le operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente. No concorrono gli acquisti effettuati via web siano essi attraverso una piattaforma di intermediazione o direttamente dal venditore come un portale di ecommerce.
Ufficialmente operativo il cashback di Stato che, a dirla tutta, è partito in via sperimentale prima di entrare a regime. Le regole in vigore prevedono l'assegnazione di un rimborso del 10% sulle cosiddette spese di Natale ovvero gli acquisto effettuati in questo periodo.
Si tratta di un extra-cashback fino a 150 euro, a patto di avere fatto almeno 10 acquisti con carte di credito, carte di debito, bancomat o app per i pagamenti elettronici. C'è però ancora molta incertezza sulle spese che rientrano nel cashback poiché non tutti gl acquisti rientrano in questa operazione.
Terminata la fase sperimentale sono previsti rimborsi standard ogni 6 mesi con un minimo di 50 acquisti tracciabili, sempre pari al 10% e con tetto di 150 euro. L'accredito ai partecipanti è previsto entro 60 giorni dalla scadenza del semestre. A completamento del quadro normativo, ricordiamo anche i due supercashback l'anno da 1.500 euro, ai primi 100.000 cittadini che faranno più transazioni. Approfondiamo quindi:
Non tutti i pagamenti elettronici partecipano al cashback di Stato. Sono infatti espressamente esclusi dal programma gli addebiti diretti su conto corrente, come i bonifici così come le operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente.
Non partecipano tutte le operazioni effettuate presso uno sportello Atm e soprattutto non concorrono gli acquisti effettuati via web siano essi attraverso una piattaforma di intermediazione come eBay e Amazon e o direttamente dal venditore come un portale di ecommerce.
Condizione fondamentale per accedere a questa possibilità è l'acquisto con uno strumento tracciabile ovvero carte di credito, carte di debito. bancomat o app. Allo stesso tempo sono ammessi gli acquisti personali, compreso il pagamento di professionisti per l'esecuzione di un lavoro di riparazione all'interno della propria abitazione.
Si può scegliere anche l'Iban di una carta ricaricabile per l'accredito del rimborso. Viene, però, consigliato di tenere conto di possibili plafond in quanto alcune carte prepagate ricaricabili hanno limiti di ricarica e di saldo, per cui non si possono sorpassare determinati massimi riferiti al giorno, al mese o all'anno.
Più in generale, con la modifica nel Ddl di Bilancio 2021, tutti i rimborsi con il cashback di Stato non formano reddito per il beneficiario e non sono tassati.
A proposito di transazioni elettroniche, dal primo gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023, le transazioni sul circuito PagoBancomat fino a 5 euro saranno a zero commissioni pagate dalle banche. Lo ha annunciato la stessa Bancomat spa.
Complessivamente sono quattro le operazioni che la nuova app Io consente di fare. Di conseguenza la sua utilità va al di là dell'impiego legato alla partecipazione al cashback di Stato.
Il software consente infatti di ricevere messaggi e comunicazioni rilevanti dagli enti pubblici, locali o nazionali anche in riferimento ad altri servizi offerti o che lo saranno in futuro.
In seconda battuta, l'app Io permette di ricordare e gestire le proprio scadenze verso la pubblica amministrazione, anche con l'aggiunta di promemoria direttamente nel proprio calendario personale.
Dopodiché, altro aspetto di fondamentale importanza, l'app consente di ricevere avvisi di pagamento, con la possibilità di pagare servizi e tributi dall'app direttamente dal messaggio o tramite scansione del codice Qr dell'avviso cartaceo.
A tal proposito, ricordiamo che lo sviluppo dell'applicazione mobile e di tutte le componenti software a supporto avviene in conformità delle linee guida sulla sicurezza definite nel Piano Triennale per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Infine, il software sviluppato dal team per la trasformazione digitale formato da una quarantina di esperti che ha affiancato la presidenza del Consiglio ma che adesso è passato sotto il controllo del Ministero per l'Innovazione tecnologica, aiuta a tenere traccia dei pagamenti verso la pubblica amministrazione grazie allo storico delle operazioni svolte.