Tutti i casi in cui azienda può pagare ancora in contanti lavoratore per leggi 2023

Ci sono dei casi in cui le leggi 2023 oggi in vigore consentono a una azienda i pagare ancora in contanti un dipendente o un collaboratore? La risposta è affermativa.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Tutti i casi in cui azienda può pagare a

Quando un'azienda può pagare un lavoratore in contanti?

L'azienda può pagare in contanti nei casi di rimborsi spese di viaggio, trasferta, vitto e alloggio.

La norma di base prevede l'obbligo per il datore di lavoro di pagare lo stipendio con uno strumento tracciabile. Pensiamo ad esempio al bonifico o all'assegno. Nessuna possibilità insomma di versare il denaro in contanti.

Ma è sempre così oppure ci sono dei casi in cui le leggi 2023 oggi in vigore consentono a una azienda i pagare ancora in contanti un dipendente o un collaboratore? Esaminiamo i dettagli in questo articolo tra:

  • Quando un'azienda può pagare un lavoratore in contanti

  • Leggi 2023 sul pagamento dello stipendio al lavoratore

Quando un'azienda può pagare un lavoratore in contanti

L'azienda può pagare in contanti nei casi di rimborsi spese di viaggio, trasferta, vitto e alloggio.

Provando a fare qualche esempio concreto, nel Ccnl Piccola e Media Industria Metalmeccanica, al lavoratore in missione per esigenze di servizio spetta il rimborso delle spese effettive di viaggio corrispondenti ai mezzi normali di trasporto e delle altre spese vive necessarie per l'espletamento della missione.

Spetta poi il rimborso delle spese di vitto e di alloggio, quando la durata del servizio obblighi il lavoratore a incontrare tali spese, o una diaria giornaliera. Gli importi del rimborso spese o diarie sono riferiti ai trattamenti aziendali in atto.

Al lavoratore che durante la trasferta usufruisca delle ferie collettive e continuative sono rimborsate le spese di viaggio se rientri nella sede normale di lavoro oppure nella propria abitazione.

Nel Ccnl Commercio l'azienda ha facoltà di inviare il personale in missione temporanea fuori della propria residenza.

Al personale spettano il rimborso delle spese effettive di viaggio; il rimborso delle spese effettive per il trasporto del bagaglio; il rimborso delle spese postali, telegrafiche ed altre, sostenute in esecuzione del mandato nell'interesse dell'azienda; una diaria non inferiore al doppio della quota giornaliera della retribuzione di fatto.

Se non c'è pernottamento fuori sede la diaria viene ridotta di un terzo. Per le missioni di durata superiore al mese viene corrisposta una diaria ridotta del 10%. Stessa cosa se le attribuzioni del lavoratore comportino viaggi abituali.

Al posto delle diarie, il datore di lavoro ha facoltà di corrispondere il rimborso a piè di lista delle spese di vitto e alloggio, con trattamento uniforme per tutto il personale. Per brevi trasferte in località vicine verrà rimborsata la spesa effettiva del viaggio e quella di soggiorno.

Il datore di lavoro o committente che viola tali obblighi va incontro a una sanzione amministrativa pecuniaria tra 1.000 e 5.000 euro.

Leggi 2023 sul pagamento dello stipendio al lavoratore

Disposizioni aggiornate alla mano, i datori di lavoro o committenti corrispondono ai lavoratori la retribuzione, nonché ogni anticipo, attraverso una banca o un ufficio postale con bonifico sul conto identificato dal codice Iban indicato dal lavoratore, strumenti di pagamento elettronico, pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento, emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato.

L'impedimento s'intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purché di età non inferiore a 16 anni. Dopodiché i datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato.

Le normative vigenti precisano anche che per rapporto di lavoro si intende ogni rapporto di di tipo subordinato, indipendentemente dalle modalità di svolgimento della prestazione e dalla durata del rapporto, nonché ogni rapporto di lavoro originato da contratti di collaborazione coordinata e continuativa e dai contratti di lavoro instaurati in qualsiasi forma dalle cooperative con i propri soci.