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Un contratto a progetto blocca la Naspi o si può continuare a prenderla nel 2025

Un contratto a progetto blocca la NASpI o è possibile continuare a percepirla secondo le norme aggiornate e i requisiti INPS. Spiegazioni e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Un contratto a progetto blocca la Naspi

La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) è un sostegno economico per chi perde involontariamente il lavoro. Tuttavia, molti beneficiari si chiedono se sia possibile intraprendere nuove attività lavorative durante il periodo di percezione dell'indennità, in particolare attraverso contratti a progetto. Questa è una domanda legittima, considerando che molti disoccupati potrebbero avere l'opportunità di svolgere lavori temporanei o a progetto mentre cercano un'occupazione stabile.

Compatibilità tra contratto a progetto e NASpI, regole generali

Il requisito principale per richiedere e mantenere l'indennità di disoccupazione NASpI è lo stato di disoccupazione involontaria. Quando si stipula un contratto a progetto, si instaura un rapporto di lavoro vero e proprio che, secondo la normativa, può influire sull'erogazione dell'indennità.

A differenza delle prestazioni di lavoro occasionale, i contratti a progetto rappresentano una forma di lavoro parasubordinato che generalmente determina l'interruzione dell'indennità di disoccupazione. La ragione è semplice: un contratto a progetto configura un nuovo rapporto di lavoro strutturato, con caratteristiche più simili a un lavoro subordinato rispetto a una prestazione occasionale.

È importante sottolineare che l'erogazione della NASpI non si interrompe automaticamente nel momento in cui si firma un contratto a progetto. Per l'interruzione dell'erogazione è necessario che il beneficiario presenti all'INPS una specifica comunicazione di inizio della nuova attività lavorativa.

Procedura di comunicazione all'INPS per contratti a progetto

Quando un percettore di NASpI inizia un'attività con contratto a progetto, ha l'obbligo di comunicarlo all'INPS entro 30 giorni dall'inizio dell'attività. Questa comunicazione deve essere effettuata utilizzando il modello NASpI-COM, accessibile attraverso il portale dell'Istituto previdenziale.

La comunicazione può essere presentata in diversi modi:

  • Tramite il servizio online "NASpI-COM: invio comunicazione" sul sito INPS, accessibile con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS
  • Attraverso i patronati o intermediari autorizzati
  • Presso una sede INPS

Una volta presentata la comunicazione, l'INPS valuterà la situazione specifica e determinerà se l'indennità NASpI debba essere:

  • Interrotta completamente (in caso di superamento dei limiti di reddito)
  • Ridotta proporzionalmente (se il reddito rientra nei limiti stabiliti)
  • Sospesa temporaneamente (per la durata del contratto, se inferiore a 6 mesi)

Casi in cui il contratto a progetto non blocca la NASpI ma la riduce

Esistono situazioni in cui un contratto a progetto non comporta la perdita totale dell'indennità NASpI ma solo una sua riduzione. Il fattore determinante è il limite di reddito derivante dall'attività parasubordinata.

Per il 2025, il contratto a progetto è compatibile con la NASpI se il reddito annuo previsto non supera i 4.800 euro. Quando si rispetta questo limite, l'indennità non viene bloccata ma subisce una riduzione pari all'80% del reddito previsto, calcolato in proporzione al periodo compreso tra la data di inizio dell'attività e la data di fine dell'indennità NASpI.

Ad esempio, se un beneficiario di NASpI che percepisce 1.000 euro mensili avvia un'attività con contratto a progetto che gli garantisce un reddito di 300 euro mensili per tre mesi:

  • La riduzione sarà pari all'80% di 300 euro = 240 euro
  • L'importo della NASpI sarà ridotto a 760 euro mensili per la durata del contratto

È importante sottolineare che la riduzione dell'indennità NASpI viene ricalcolata d'ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi dell'anno successivo, per verificare che l'importo effettivamente percepito corrisponda a quanto dichiarato in fase di comunicazione.

Obblighi di comunicazione e autocertificazione dei redditi

Se il beneficiario di NASpI è esente dall'obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, è comunque tenuto a presentare all'INPS un'autodichiarazione relativa al reddito derivante dall'attività lavorativa con contratto a progetto. Questa autodichiarazione deve essere presentata entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui è stata svolta l'attività.

La mancata presentazione dell'autodichiarazione comporta una conseguenza significativa: il lavoratore dovrà restituire tutti gli importi di NASpI percepiti dal momento di inizio dell'attività lavorativa. Questo aspetto è particolarmente importante e spesso sottovalutato dai beneficiari.

Nel caso in cui il reddito effettivamente percepito risulti superiore a quello dichiarato in fase di comunicazione iniziale, l'INPS procederà al recupero delle somme indebitamente percepite, con possibili maggiorazioni per interessi e sanzioni.

Differenze tra contratto a progetto e prestazione occasionale

È fondamentale comprendere le differenze tra un contratto a progetto e una prestazione occasionale, poiché le regole di compatibilità con la NASpI sono diverse.

Le prestazioni occasionali (ex voucher) sono disciplinate dall'art. 54-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 54 (convertito in legge 21 giugno 2017, n. 96) e prevedono:

  • Un limite di compensi non superiore a 5.000 euro nel corso di un anno civile per ciascun prestatore
  • Un limite di 2.500 euro per le prestazioni rese da ogni prestatore in favore dello stesso utilizzatore

I compensi derivanti da prestazioni occasionali sono totalmente cumulabili con la NASpI e non richiedono alcuna comunicazione all'INPS, purché rispettino i limiti sopra indicati. Inoltre, non incidono sullo stato di disoccupazione.

Al contrario, i contratti a progetto configurano un rapporto di lavoro parasubordinato e, come abbiamo visto, sono compatibili con la NASpI solo entro il limite di 4.800 euro annui e previa comunicazione all'INPS, con conseguente riduzione dell'indennità.

NASpI e altri tipi di lavoro, quadro completo delle compatibilità

Per offrire un quadro più completo, è utile confrontare la compatibilità della NASpI con varie tipologie di lavoro:

  • Lavoro subordinato part-time: compatibile se il reddito annuo non supera 8.145 euro e se si lavora presso un datore diverso da quello che ha portato alla NASpI
  • Lavoro subordinato a tempo determinato: se inferiore a 6 mesi, comporta solo la sospensione della NASpI per la durata del contratto; se superiore a 6 mesi, causa la decadenza dell'indennità
  • Lavoro autonomo occasionale: compatibile se il reddito annuo non supera 4.800 euro, con riduzione dell'80% dell'indennità
  • Prestazioni occasionali (ex voucher): totalmente cumulabili fino a 5.000 euro annui
  • Attività sportive dilettantistiche: totalmente cumulabili con la NASpI senza limiti di importo
  • Borse di studio, tirocini formativi: generalmente compatibili con la NASpI

Cosa succede in caso di superamento dei limiti di reddito

Nel caso in cui il reddito derivante da un contratto a progetto superi il limite di 4.800 euro annui, il beneficiario perde il diritto all'indennità NASpI. Questo comporta la decadenza immediata dal beneficio, con obbligo di comunicazione all'INPS.

È importante sottolineare che la decadenza non comporta necessariamente la restituzione delle somme già percepite fino a quel momento, a meno che non sia stato superato il limite reddituale sin dall'inizio dell'attività e questo non sia stato correttamente dichiarato.

In caso di cessazione anticipata del contratto a progetto che ha causato la decadenza della NASpI, il lavoratore dovrà presentare una nuova domanda per accedere nuovamente all'indennità, non essendo possibile ripristinare l'erogazione precedente.

Conseguenze della mancata comunicazione

Omettere la comunicazione dell'inizio di un'attività con contratto a progetto all'INPS può avere conseguenze rilevanti:

  • Perdita del diritto all'indennità NASpI
  • Obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite
  • Possibili sanzioni amministrative

È quindi fondamentale rispettare gli obblighi di comunicazione previsti dalla normativa, anche per evitare possibili controversie future con l'Istituto previdenziale.

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