Secondo la legge, il silenzio assenso non vale per cancellare un abuso edilizio a meno che non si verifichino casi specifici e sussistano specifici requisiti, che sono avvenuto pagamento dell’oblazione dovuta e degli oneri di concessione e avvenuto deposito di tutta la documentazione richiesta per la sanatoria.
Il silenzio assenso vale per cancellare un abuso edilizio? Quando si presentano richieste ad una Pubblica amministrazione, la stessa è tenuta a dare risposta dopo un determinato periodo di tempo stabilito dalla legge. Quando tale risposta non arriva, si dice che valga allora la regola del silenzio assenso, vale a dire la richiesta presentata alla pubblica amministrazione per cui non si è avuta alcuna risposta si considera accettata un automatico e con esito positivo.
Non sempre, però, il silenzio da parte della pubblica amministrazione ad una richiesta deve essere interpretato come assenso, perché in alcuni casi non è automatico che dalla mancata risposta da parte della P.A. valga il silenzio assenso. Vediamo cosa prevedono le leggi in vigore per silenzio assenso in relazioe agli abusi edilizi.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2023, il silenzio assenso non vale per cancellare abusi edilizi a meno che non sussistano specifiche condizioni.
Secondo la legge, infatti, perchè valga il silenzio assenso per cancellare un abuso edilizio sull’istanza di condono edilizio devono sussistere specifici requisiti, che sono:
Tuttavia, spetta ad ogni singola amministrazione decidere se sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria. Quando viene accertato, infatti, un abuso edilizio, che rappresenta un illecito nella realizzazione di un intervento edilizio effettuato senza avere alcun permesso di costruzione, o senza dichiarazione di inizio attività, o nel caso di un edificio costruito abusivamente, si procede alla demolizione della stessa opera realizzata illegalmente.
La regola del silenzio assenso vale per cancellare un abuso edilizio solo ed esclusivamente al sussistere delle condizioni citate, altrimenti non vale, e per tutti i procedimenti che iniziano con una richiesta del cittadino, che al silenzio da parte della P.A. si considera accolta, ma diversa è la situazione in cui i procedimenti amministrativi iniziano d’ufficio, cioè su iniziativa della stessa pubblica amministrazione, come proprio l’accertamento di un abuso edilizio.
In questi casi, infatti, il silenzio da parte della P.A. è da interpretare come silenzio-rigetto, per cui la richiesta si considera stata respinta. In particolare, secondo quanto previsto dalle leggi attuali, il silenzio-rigetto per richieste alla P.A. senza risposta vale per procedimenti relativi a:
Quali sono i casi in cui il silenzio-assenso è efficace nell'abolire l'abuso di un edificio: cos'è la legge, cos'è e cosa spiega?
Quali sono i casi in cui il silenzio assenso vale per cancellare un abuso edilizio: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti
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