La nuova sentenza 2023 della Corte di Cassazione ha dunque illegittimo il blocco del conto corrente alla morte dell’intestatario nel caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta ma in tutti gli altri casi il conto corrente di una persona defunta può essere bloccato alla banca, soprattutto nei casi in cui l’intestatario di un conto corrente sia una singola persona.
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Quando muore una persona la banca generalmente congela in maniera momentanea il suo conto corrente, procedura che scatta automaticamente e che blocca i poteri di firma anche di chi lo aveva quando il defunto era in vita. Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, non esiste un modo per evitare che la banca blocchi un conto corrente di un defunto, anche nel caso di conti correnti cointestati. O meglio, non esisteva un modo per evitare che la banca bloccasse un conto corrente in caso di morte dell’intestatario.
Ma la situazione sembra stia per cambiare per effetto di una nuova sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito novità in tema di blocco dei conti correnti delle persone defunte. Vediamo cosa stabilisce la nuova sentenza della Corte di Cassazione 2023 sul blocco dei conti correnti in caso di morte dell’intestatario?
Una nuova recente sentenza della Corte di Cassazione sembra cambiare le regole sul blocco dei conti correnti che banche ma anche Posta fanno automaticamente scattare alla morte dell’intestatario del conto corrente.
La Corte di Cassazione ha vietato il blocco del conto corrente di un intestatario alla sua morte quando il conto corrente è cointestato a firma disgiunta, dando così al cointestatario la possibilità di operare sul conto anche in caso di morte dell’altro titolare secondo il principio che ogni cointestatario può avere dalla l’intera prestazione, vale a dire che può anche prelevare tutti i soldi presenti sul conto corrente.
Precisiamo che il conto corrente cointestato a firma disgiunta permette ad ogni persona intestataria del conto di effettuare movimenti, pagamenti, prelievi, bonifici, ecc, senza autorizzazione obbligatoria da parte degli altri intestatari del conto.
Se è vero che bloccare il conto corrente alla morte del suo intestatario evita eventuali vizi e problemi con gli eredi dello stesso, motivo per cui la banca per non avere alcun problema con gli eredi congela tutto fino alla presentazione della dichiarazione di successione, è anche vero che, secondo la Cassazione, seguire tale procedura nei confronti del cointestatario di un conto corrente significa privarlo della possibilità di usufruire anche dei propri soldi, motivo per cui ha vietato il blocco del conto corrente in caso di morte dell’intestatario per il cointestatario.
Secondo la Cassazione, dunque, i cointestatari di un conto corrente a firma disgiunta che hanno possibilità di compiere movimenti e operare sul conto corrente in maniera libera, devono poter avere accesso al conto sempre e hanno anche diritto di chiedere alla morte del cointestatario il prelievo di tutti i soldi presenti senza che per questo la banca ne risulti responsabile eventualmente davanti agli altri eredi.
La Corte di Cassazione ha dichiarato dunque illegittimo il blocco del conto corrente alla morte dell’intestatario nel caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta ma in tutti gli altri casi il conto corrente di una persona defunta può essere bloccato alla banca, soprattutto nei casi in cui l’intestatario di un conto corrente sia una singola persona.
In questi casi resta la procedura già in vigore da seguire per sbloccare i soldi sul conto corrente di un defunto: secondo quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, per sbloccare i soldi del conto corrente di una persona defunta bisogna presentare alla banca una copia registrata presso l’Agenzia delle Entrate della dichiarazione di successione e presentare apposita documentazione che comprende:
Solo una volta presentata la dichiarazione di successione e relativa documentazione richiesta, è possibile accedere ai soldi del conto corrente di una persona defunta.
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