Bollo auto, controlli più stretti al via per pagamento mancato e tante regole riviste

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Bollo auto, controlli più stretti al via

Bollo auto non pagato: quando va in prescrizione

Questa nuova fase operativa avrà la durata di un anno, tacitamente rinnovabile dalle parti interessate alla scadenza e in attesa di quanto accadrà con le multe e la pace fiscale.

Una panoramica del bollo auto 2018 a 360 gradi, con le regole per le auto a Km 0, quando si può pagare con sconti tramite bonifico e nonnsolo, o a rate e diversi e tanti utili consigli su diversi aspetti come l'esenzione e non solo. E poi controlli più rigidi e severi per il mancato pagamento e la radiazione del veicolo quando avviene.
 

Tempo di grandi novità sul fronte bollo auto e multe pace fiscale perché entro la fine dell'anno potrebbe arrivare la norma che, a ben precise condizioni, porta al condono di quanto non versato. Nel frattempo occorre fare i conti con la stretta attualità ovvero i controlli attivati dall'Agenzia delle entrate per la verifica del bollo auto non pagato. Sono iniziati in Lombardia, ma destinati ad allargarsi a macchia d'olio in tutte le altre regioni. E i risultati sono sorprendenti perché il tasso di irregolarità - in attesa di conoscere i numeri ufficiali - sembra essere piuttosto elevato. Anche se è pur vero che l'attenzione del fisco è rivolta alle auto con targa estera, i cui proprietari sono dal punto di vista statistico più propensi a evadere l'imposta.

Bollo auto mancato pagamento

Non c'è dubbio che la novità più attesa è appunto quella dell'inserimento delle multe e del bollo auto non pagato nella pace fiscale che l'esecutivo sarebbe intenzionato a varare. Non resta che attendere facendo presente come questa sia una vera e propria tassa sul possesso del veicoli, da versare in base alla potenza del veicolo, espressa in kW oppure in cavalli, e del suo impatto sull'ambiente. Ed è su questo mese che la Guardia di finanza, la Regione Lombardia e l'Agenzia delle entrate hanno stretto un accordo per individuare gli evasori. L'intesa prevede che le Fiamme gialle, anche sulle base di quanto in possesso dalle forze dell'ordine, comunicheranno alla Regione i dati dei possessori di auto non in regola con le scadenze.

Controlli per almeno un anno

Questa nuova fase operativa avrà la durata di un anno, tacitamente rinnovabile dalle parti interessate alla scadenza. Come spiegato allora dal comandante regionale Lombardia della Guardia di finanza, Pietro Burla, la sottoscrizione di questo protocollo operativo costituisce una nuova declinazione della trasversalità dell'operato delle Fiamme gialle. La tendenza è infatti quella di valorizzare i risultati conseguiti nelle quotidiane attività di controllo economico del territorio, in particolare nel contrasto del contrabbando di veicoli, agevolando l'azione di riscossione della tassa automobilistica portata avanti da Regione Lombardia.

A fargli eco è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana., per cui con questo accordo saranno migliorati i risultati raggiunti in tema di contrasto alla circolazione di veicoli con targa estera non in regola con il pagamento della tassa automobilistica, così da investire nuove risorse per i servizi ai cittadini. Si tratta di una intesa che consente di alzare l'attenzione verso alcuni fenomeni al limite del rispetto delle norme vigenti.

Bollo auto, prescrizione in 3 anni

Partendo, però, da un fatto che per molti sarà positivo, il bollo dell'auto non deve essere pagato quando passano tre anni. Dopo tre anni un bollo d'auto se non pagato va in prescrizione e on può essere più richiesta la cifra che doveva essere pagata. La decisione e la sentenza definitiva che chiarisce il dubbio una volta per tutte arriva dalla Corte di Cassazione, dopo che per parecchio tempo si è continuato a discutere sul termine che secondo le regioni doveva essere come per altri tibutdi di dieci anni.

Il motivo era chiaramente quello di aver più tempo sia per scoprire chi non avesse pagato il bollo, sia per recuperare i soldi.

Ora, invece, la Cassazione non solo precisa con la sentenza del 25 Agosto 2017 che la prescrizione è di tre anni, ma anche se la cartella è stata impugnata dal possesore del veicolo, rimangono sempre i tre anni di prescrizione. Inoltre se arrivasse anche una cartella dopo 3 anni, può non essere pagata se entro 60 giorni si farà ricorso alla Autorità Tributaria Provinciale

Il calcolo dei tre anni deve essere conteggiato dall'anno dopo in cui il bollo dell'auto si riferiva. Quindi, per fare un esempio concreto, quest'annno 2017 vanno a prescrizione tutti i bollo auto relativi al 2014. Questo significa che per il bollo dell'auto negli anni indietro al 2014 non può più essere richiesto il pagamento anche se verificato il suo non pagamento.

Bollo auto si può pagare a rate

La materia del bollo auto non è poi così semplice come potrebbe sembrare perché ci sono tanti casi particolari ovvero diverse cose che non tutti conoscono in riferimento al suo pagamento. Ad esempio, in quanto sanno che in alcune ben precise circostanze l'importo può essere versato anche a rate. Alla base del versamento di questa imposta c'è il possesso del mezzo e non il suo utilizzo. Vuole dire che la cifra richiesta di anno in anno dalla propria Regione va pagata sempre e comunque, anche se il mezzo rimane fermo in un garage. Tuttavia le norme in vigore, a fronte di ben precise condizioni, consentono di versare la somma del bollo auto in più tranche e non tutta in una sola soluzione.

Tutti i possessori di un mezzo a quattro o a due ruote sono chiamati a passare alla cassa per il pagamento del bollo auto sulla base della potenza del mezzo, della sua classe d'inquinamento e di quanto stabilito dalla Regione di residenza. La chiave se è possibile ottenere la dilazione del pagamento del bollo auto va cercata proprio nelle norme stabilite dalla propria amministrazione regionale. Ciascuna di loro può infatti applicare disposizioni differenti, ma basta rivolgersi a un'agenzia dell'Aci oppure all'Ufficio tributi regionale per ottenere le risposte che servono. Tuttavia esiste un tratto comune a quasi tutte le regioni in riferito alla possibilità di pagare il bollo auto a rate.

In buona sostanza, chi deve immatricolare il mezzo nel corso dell'anno può pagare solo le mensilità residue fino al termine dello scorso anno. Non è insomma chiamato a versare l'intero importo annuale, qualunque sia il mese di immatricolazione. Giugno o novembre, ad esempio, non fa differenza. In ogni caso è sempre indispensabile informarsi nella regione di residenza per avere conferma. Ma c'è un altro caso di cui tenere conto nell'ampio capitolo del bollo auto ovvero la possibilità di pagare a rate i debiti tributati. Valga su tutti l'esempio della Regione Piemonte che ha precisato con chiarezza le circostanze che possono portare al concretizzarsi di questa possibilità.

Stando allora a quanto previsto dalla Regione Piemonte, il pagamento a rate dei debiti tributati del bollo auto è possibile se è stato emesso un avviso di accertamento, se il totale da pagare riportato nell'avviso di accertamento è di almeno 120 euro, se il contribuente è in regola con il pagamento degli importi compresi in piani di rateizzazione precedentemente accordati.

Radiazione dell'auto e del veicolo per mancato pagamento

Occorre fare sempre riferimento alle norme fissate nella regione di appartenenza perché il bollo auto è la tassa sul possesso dei veicoli che viene riscossa a livello locale. Tuttavia ci sono alcuni tratti comuni che, al netto delle eccezioni, sono valide per tutti. Il classico esempio è quello della radiazione del mezzo perché si tratta del tipico caso in cui è prevista l'esenzione dal pagamento del bollo auto. In estrema sintesi si tratta della cancellazione del veicolo dal Pubblico registro automobilistico e dunque dagli archivi della Motorizzazione. Di conseguenza viene meno l'obbligo del pagamento del bollo auto. L'automatismo è dunque chiaro, ma resta però da scoprire in che modo si arriva a questo punto ovvero quali sono le circostanze che portano alla radiazione del proprio mezzo.

Sono due le circostanze che possono portare alla radiazione del veicolo passaggio preliminare dell'esenzione dal bollo auto. La prima circostanza è la demolizione dell'auto, la seconda è l'esportazione del mezzo all'estero. Nel primo caso l'usato viene portato al concessionario o a un centro specializzato e la procedura di eliminazione del mezzo dai registri spetta a chi riceve il veicolo da demolire. Chi sceglie la strada dell'esportazione definitiva del mezzo all'estero deve sapere che la procedura è opposta ovvero spetta a lui stesso chiedere la radiazione al Pubblico registro automobilistico e alla Motorizzazione. L'istanza va presentata con tutta la documentazione relativa all'auto, di persona o tramite terzi ovvero un'agenzia specializzata in questo tipo di pratiche relative al mondo automobilistico.

E per documentazione si intende la consegna delle due targhe, anteriore e posteriore, del libretto di circolazione e del certificato di proprietà, sia esso digitale o meno. Va da sé che occorre dimostrare come il veicolo sia già stato esportato o consegnato a chi prende in carico la procedura. Possono naturalmente esserci tanti casi particolari: ad esempio se il veicolo è stato acquistato all'estero, è indispensabile la firma congiunta del nuovo acquirente estero. Se l'acquirente ha già immatricolato l'auto all’estero, occorre presentare la nuova targa, il certificato di proprietà e il libretto di circolazione estero. Qualunque sia il caso, una ricevuta attesta la cancellazione dal Pubblico registro automobilistico e dunque la radiazione del veicolo. Da quel momento in poi si viene esonerati dal pagamento del bollo auto

E attenzione a non pagare perché per i contribuenti che non si mettono in regola dopo i tentativi di accordo, scatterebbero con maggiore facilità le ganasce fiscali ovvero il fermo amministrativo dell'auto. Si tratta di una misura cautelare che non consentente la circolazione del veicolo. E se in seguito al fermo, il contribuente moroso insiste nel non voler mettersi in regola, le Entrate possono pignorare il mezzo venderlo all'asta. Per cancellare il fermo amministrativo è sufficiente mostrare al Pubblico registro automobilistico il provvedimento di revoca che l'agente della riscossione rilascia al momento del pagamento della multa, maggiorata di sanzioni e interessi, non riscossa dall'Agenzia delle entrate.

Nuova esenzione

Non è affatto detto che il bollo auto va pagato sempre e comunque. O meglio, l'imposta è obbligatoria perché si basa sul presupposto del possesso del veicolo e non dell'utilizzo. Tuttavia ci sono alcuni casi in cui è prevista l'esenzione del pagamento. E trattandosi di una imposta basata a carattere regionale, sono le stesse Regioni a fissare eventuali agevolazioni. La più recente riguarda la Regione Lombardia che ha sancito l'esenzione dal pagamento del bollo auto per tre anni. Destinatari di questa misura sono coloro che rottamano un'auto nemica dell'ambiente ovvero un veicolo inquinante e che in parallelo acquistano una vettura spinta a benzina, ma con emissioni pulite.

Più nel dettaglio, l'amministrazione regionale della Lombardia ha previsto un contributo per imprese e privati cittadini che demoliscono veicoli inquinanti e l'esenzione triennale dal pagamento della tassa auto per le persone fisiche che acquistano autovetture, nuove o usate, euro 5 o 6, non alimentate a gasolio e, nel corso del 2018, demoliscono un veicolo inquinante. A chiudere il cerchio delle facilitazioni si segnala il dimezzamento per un triennio della tassa auto per chi acquista veicoli ibridi con ricarica elettrica esterna. L'iniziativa, da inquadrare nel contesto delle politiche regionali per la difesa della qualità dell'aria e la lotta all'inquinamento atmosferico, si articola allora in tre passaggi.

Innanzitutto il contributo di 90 euro per la demolizione di veicoli inquinanti purché la data del certificato di presa in carico rilasciato dal centro di raccolta autorizzato alla demolizione sia compresa tra il 2 gennaio 2018 e il 31 dicembre 2019. Quindi l'esenzione dal pagamento della tassa auto per il triennio 2018-2020 per chi nel 2018 acquista un'auto nuova o usata (Euro 0 benzina o diesel, Euro 1 a benzina o diesel, Euro 2 diesel, Euro 3 diesel, autoveicoli a doppia alimentazione benzina e metano o benzina e GPL, omologati all’origine nella classe emissiva Euro 0 oppure Euro 1 a benzina).

Infine, la riduzione del 50% della tassa auto per tre anni, a decorrere da quello di immatricolazione, per i veicoli nuovi di fabbrica con alimentazione ibrida elettrica e benzina e gasolio dotati di strumentazione di ricarica esterna, acquistati tra il primo gennaio 2018 e il 31 dicembre 2020. Occorre poi segnalare che l'esenzione triennale dal pagamento della tassa auto è cumulabile con il contributo per la demolizione e comprende anche il beneficio previsto per l'acquisto di veicoli dotati di strumentazione di ricarica esterna.

Non si tratta dell'unica regione che propone esenzioni parziali per chi acquista un'auto o la converte in una vettura alimentate a Gpl o a metano. Sconti di varia entità sono infatti in vigore in Puglia, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna, così come a Trento. Di recente si segnala l'iniziativa della Regione Campania: cinque anni di esenzione totale al bollo auto per le auto elettriche. Sono invece tre gli anni di esenzione totale nel Lazio in caso di passaggio alle auto ibride benzina-elettrica o elettrica-idrogeno.