Bollo auto da versare a rate
Tutti i possessori di un mezzo a quattro o a due ruote sono chiamati a passare alla cassa per il pagamento del bollo auto sulla base di tre condizioni.
La materia del bollo auto non è semplice e vi sono alcune cose che non si conoscono e che sono, comunque, interessanti da sapere. Senza dimenticare che, molto dipende da regione a regione.
La materia del bollo auto non è poi così semplice come potrebbe sembrare perché ci sono tanti casi particolari ovvero diverse cose che non tutti conoscono in riferimento al suo pagamento. Ad esempio, in quanto sanno che in alcune ben precise circostanze l'importo può essere versato anche a rate. Alla base del versamento di questa imposta c'è il possesso del mezzo e non il suo utilizzo. Vuole dire che la cifra richiesta di anno in anno dalla propria Regione va pagata sempre e comunque, anche se il mezzo rimane fermo in un garage. Tuttavia le norme in vigore, a fronte di ben precise condizioni, consentono di versare la somma del bollo auto in più tranche e non tutta in una sola soluzione.
Tutti i possessori di un mezzo a quattro o a due ruote sono chiamati a passare alla cassa per il pagamento del bollo auto sulla base della potenza del mezzo, della sua classe d'inquinamento e di quanto stabilito dalla Regione di residenza. La chiave se è possibile ottenere la dilazione del pagamento del bollo auto va cercata proprio nelle norme stabilite dalla propria amministrazione regionale. Ciascuna di loro può infatti applicare disposizioni differenti, ma basta rivolgersi a un'agenzia dell'Aci oppure all'Ufficio tributi regionale per ottenere le risposte che servono. Tuttavia esiste un tratto comune a quasi tutte le regioni in riferito alla possibilità di pagare il bollo auto a rate.
In buona sostanza, chi deve immatricolare il mezzo nel corso dell'anno può pagare solo le mensilità residue fino al termine dello scorso anno. Non è insomma chiamato a versare l'intero importo annuale, qualunque sia il mese di immatricolazione. Giugno o novembre, ad esempio, non fa differenza. In ogni caso è sempre indispensabile informarsi nella regione di residenza per avere conferma. Ma c'è un altro caso di cui tenere conto nell'ampio capitolo del bollo auto ovvero la possibilità di pagare a rate i debiti tributati. Valga su tutti l'esempio della Regione Piemonte che ha precisato con chiarezza le circostanze che possono portare al concretizzarsi di questa possibilità.
Stando allora a quanto previsto dalla Regione Piemonte, il pagamento a rate dei debiti tributati del bollo auto è possibile se è stato emesso un avviso di accertamento, se il totale da pagare riportato nell'avviso di accertamento è di almeno 120 euro, se il contribuente è in regola con il pagamento degli importi compresi in piani di rateizzazione precedentemente accordati.
Occorre fare sempre riferimento alle norme fissate nella regione di appartenenza perché il bollo auto è la tassa sul possesso dei veicoli che viene riscossa a livello locale. Tuttavia ci sono alcuni tratti comuni che, al netto delle eccezioni, sono valide per tutti. Il classico esempio è quello della radiazione del mezzo perché si tratta del tipico caso in cui è prevista l'esenzione dal pagamento del bollo auto. In estrema sintesi si tratta della cancellazione del veicolo dal Pubblico registro automobilistico e dunque dagli archivi della Motorizzazione. Di conseguenza viene meno l'obbligo del pagamento del bollo auto. L'automatismo è dunque chiaro, ma resta però da scoprire in che modo si arriva a questo punto ovvero quali sono le circostanze che portano alla radiazione del proprio mezzo.
Sono due le circostanze che possono portare alla radiazione del veicolo passaggio preliminare dell'esenzione dal bollo auto. La prima circostanza è la demolizione dell'auto, la seconda è l'esportazione del mezzo all'estero. Nel primo caso l'usato viene portato al concessionario o a un centro specializzato e la procedura di eliminazione del mezzo dai registri spetta a chi riceve il veicolo da demolire. Chi sceglie la strada dell'esportazione definitiva del mezzo all'estero deve sapere che la procedura è opposta ovvero spetta a lui stesso chiedere la radiazione al Pubblico registro automobilistico e alla Motorizzazione. L'istanza va presentata con tutta la documentazione relativa all'auto, di persona o tramite terzi ovvero un'agenzia specializzata in questo tipo di pratiche relative al mondo automobilistico.
E per documentazione si intende la consegna delle due targhe, anteriore e posteriore, del libretto di circolazione e del certificato di proprietà, sia esso digitale o meno. Va da sé che occorre dimostrare come il veicolo sia già stato esportato o consegnato a chi prende in carico la procedura. Possono naturalmente esserci tanti casi particolari: ad esempio se il veicolo è stato acquistato all'estero, è indispensabile la firma congiunta del nuovo acquirente estero. Se l'acquirente ha già immatricolato l'auto all’estero, occorre presentare la nuova targa, il certificato di proprietà e il libretto di circolazione estero. Qualunque sia il caso, una ricevuta attesta la cancellazione dal Pubblico registro automobilistico e dunque la radiazione del veicolo. Da quel momento in poi si viene esonerati dal pagamento del bollo auto
E attenzione a non pagare perché per i contribuenti che non si mettono in regola dopo i tentativi di accordo, scatterebbero con maggiore facilità le ganasce fiscali ovvero il fermo amministrativo dell'auto. Si tratta di una misura cautelare che non consentente la circolazione del veicolo. E se in seguito al fermo, il contribuente moroso insiste nel non voler mettersi in regola, le Entrate possono pignorare il mezzo venderlo all'asta. Per cancellare il fermo amministrativo è sufficiente mostrare al Pubblico registro automobilistico il provvedimento di revoca che l'agente della riscossione rilascia al momento del pagamento della multa, maggiorata di sanzioni e interessi, non riscossa dall'Agenzia delle entrate.