Le previsioni di vendita di auto elettriche sono tutte di segno positivi, e se il vero successo sarà nei prossimi anni già ora si muove qualcosa. Da tenere in considerazione, però, alcune elementi.
Una grandissima crescita delle auto elettriche con un vero e proprio boom di vendite nel terze trimestre trainato dalla Cina. In totale un 63% in più delle vendite
La rotta è stata ormai tracciata: le auto elettriche acquisiranno anno dopo anno quote sempre maggiori di mercato come dimostra il boom globale di vendite di auto elettriche del terzo dì trimestre di quest'anno con la Cina che fa da traino per +63% con 287mila auto vendute certificato da Bloomberg
Tanti veicoli, ma relativamente pochi, ma è oil lento progredire (poi non così lento) al punto in cui si consumerà il sorpasso rispetto ai veicoli a diesel e benzina.
La tappa intermedia passa dal 2014, l'anno in cui secondo Avvenia si assisterà a un vero e proprio boom di veicoli elettrici: 150 milioni rispetto all'attuale 1,3 milioni. Si tratta di numeri che vanno di pari passo con quelli di AlixPartners, secondo cui già nel 2013 il 40 per cento delle auto elettriche circolerà sulle strade sarà alimentato in maniera elettrica.
E tra le ragioni che favoriranno la maggiore vivacità del mercato ci sarà un calo dei prezzi medi. Il divario con i veicoli tradizionali è dunque destinato a ridursi. Di più: secondo la società di consulenza aziendale i produttori di auto risponderanno alla richiesta di abbassare le emissioni. Ma c'è una differenza tra il nostro Paese e il resto del mondo, Cina e Stati Uniti su tutti: il nostro mercato dell'auto è ancora troppo legato al fossile.
Numeri come detto assolutamente interessanti quetsi del III trimestre del 2017 presntati da Bloomberg con la Cina che è arrivata a 150mila veicoli, grazie ad una forte stratege di incentivi, con l'idea di chiudere le vendite delle auto benzina e gasolio quanto prima, se possibile nel 2030 come farebbero anche la Francia e l'Inghilterra con una tappa intemedia già nel 2020, forse.
L'Europa è ils econdo mercato con 68mila auto vedute, soprattutto nelle nazioni del Nord europea dove grazie agli sgravi c'è un vero e proprio boom, in Norvegia e in tutta la SCandinavia, mentre 60mila auto in Usa.
Gianni Lisini è un ingenere elettronico con specializzazione in astofisica che lavora presso lo Iuss di Pavia, quarantenne, vive a Voghera.
Come racconta lui stesso ha lavorato da solo al progetto e tutto a suo carica ha brevettata questa pila prima in Italia e poi in tutto il mondo con dei costi non da poco e una procedura non così immediata. L'ha fatta nel 2014 e dopo un anno l'idea era esclusivamente sua, di sua proprietà.
E ora la batteria, che non dura per sempre, ma ben 20 anni è stata, finalmente, resa pubblica e fatta conoscere al mondo a Pisa, durante, il Jotto Fair. E al momento i test stanno avvendo sia sua uto elettriche su veicoli più grandi come autobus, ovviamente elettrici.
Occorre prestare attenzione e non cadere nella facile trappola che le auto elettriche non hanno alcun impatto sul fronte inquinamento. Succedere perché se dal punto di vista atmosferico l'azzeramento delle emissioni non può che essere benefico, occorre comprendere come l'intero ciclo di produzione, gestione e smaltimento delle componenti del mezzo elettrico incide e non poco sull'ambiente. Il nodo critico è rappresentato dalle batterie al litio, capaci sì di migliorare la durata, ma anche di rendere difficoltoso il processo di riciclo. Qui entra di nuovo in gioco il report di Avvenia, attore riconosciuto nel contesto dell'efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, che cita proprio il cobalto e il litio. Si tratta di elementi già presenti negli smartphone e nei computer, essenziali per migliorare la durata delle batterie.
C'è allora chi ipotizza uno scenario del tutto inedito: cosa accadrebbe tra gli ambientalisti se dovesse scattare l'allarme dello sfruttamento delle miniere? Non ci sono di mezzo solamente il cobalto e il litio, ma anche il nichel, non a caso ai massimi per via di una sempre maggiore domanda da parte dei produttori di batterie ricaricabili di nuova generazione, e il palladio, utilizzato come catalizzatore nelle marmitte dei veicoli a benzina. Solo per citare uno dei tanti report elaborati nel corso degli ultimi anni, per l'Unicef sono più di 40.000 i bambini sfruttati nelle miniere a sud del Congo, quasi tutto impiegati nelle operazioni di estrazione di cobalto. Ai costi ambientali si aggiungono quelli umani. Il rischio allora che possa scoppiare una grana è realmente molto alto, anche se, è bene precisarlo, non coinvolge in maniera preventiva l'intera industria dell'auto elettrica.
C'è un'altra previsione interessante a firma Avvenia: l'80 per cento delle auto elettriche farà riferimento in maniera quasi esclusiva al cobalto per migliorare l'autonomia delle batterie. Di conseguenza sono destinati a perdere valore petrolio, platino e palladio. E così, se il petrolio è da sempre l'oro nero, il litio viene già considerato il petrolio bianco. I risultati in termini di benefici per l'ambiente, sottolinea il direttore dello sviluppo business di Avvenia in riferimento alla situazione italiana, sono indiscutibili, grazie alla comprovata efficienza energetica ed all’affidabilità del motore elettrico rispetto a quello tradizionale.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, tra le migliori invenzioni di quest'anno, ancora non disponibile sul mercato, ma attesa a breve, l'Adidas Futurecraft 4D, nuova scarpa che permetterebbe di correre e saltare più in alto del solito, migliorando, dunque, le stesse prestazioni degli sportivi in movimento. Probabilmente questa scarpa aprirà una nuova era in fatto di calzature ginniche e l’atteso debutto sul mercato sarebbe al momento previsto per il prossimo mese di dicembre ma ancora non si sa quanto potrà costare. Rientrano tra le migliori invenzioni del 2017 anche la Nintendo Switch, console per videogiochi, e l'ultimo smartphone iPhone X di Apple.
Insieme a nuova Adidas Futurecraft 4D, Nintendo Switch e nuovo iPhone X, il lungo elenco delle migliori invenzioni del 2017 comprende, tra le altre, anche:
Ma in questo 2017 sono state realizzate invenzioni anche destinate a lasciare il segno a livello planetario, come il NASA Mars Insight, un lander che la Nasa manderà su Marte il prossimo maggio 2018, concepito e realizzato con l’obiettivo di scavare sul posto e cercare di trovare indizi sulla storia del Pianeta Rosso.