Cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni. Vantaggi e svantaggi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni. Vantag

Cambiare auto 2, 3 o 4 anni

L'acquisto di una nuova auto è uno dei maggiori investimenti e occorre prestare attenzione. Anche e soprattutto nel caso in cui cui si decida di cambiare spesso modello.

La tentazione è sempre viva perché cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni per un appassionato significa rimanere costantemente al passo con i tempi. Di contro c'è però la perdita del senso di conservazione dei beni in proprio possesso.

Ma al di là della differente impostazione mentale, esistono vantaggi e svantaggi oggetti che derivano dal cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni. I tempi possono sembrare molto stretti, ma in fin dei conti, chi stabilisce quando è conveniente comprare un nuovo veicolo e mettere da parte quello in proprio possesso? Cerchiamo di capire alcuni aspetti:

  • Perché conviene cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni
  • Quali sono i vantaggi dal cambio auto frequente
  • Perché non conviene cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni
  • Quali sono gli svantaggi dal cambio auto frequente

Sono tanti i parametri da prendere in considerazione, a iniziare dal numero di chilometri percorsi mediamente nel corso di un anno. Insomma, non è affatto detto che tenere con sé la stessa auto per anni e anni ovvero fino allo sfinimento del veicolo sia sempre la soluzione economicamente migliore.

Vantaggi cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni

L'acquisto di una nuova auto è uno dei maggiori investimenti e occorre prestare sempre la massima attenzione. Anche e soprattutto nel caso in cui cui si decida di cambiare veicolo ogni 2, 3 o 4 anni ovvero con una buona frequenza.

Ci sono sempre vantaggi e svantaggi da considerare che vanno al di là dell'aspetto puramente economico, inevitabilmente il primo che viene in mente.

Due aspetti di base vanno subito chiariti: innanzitutto tenere l'auto più a lungo comporta un risparmio e in seconda battuta il valore del veicolo scende rapidamente non appena dal concessionario arriva su strada.

Ecco dunque che cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni e quindi piuttosto frequentemente significa mettersi al riparo dalle difficoltà a rivendere l'auto a un costo maggiore, anche se le condizioni generali sono buone. Gli anni di immatricolazione e il chilometraggio accumulato rappresentano due variabili che incidono in maniera consistente.

Un altro vantaggio di cui tenere conto è la rinegoziazione dei tassi di interesse poiché i concessionari sono sempre ben predisposti quando si tratta di vendere una nuova auto.

Pollice in su anche sul versante garanzie poiché con la nuova auto si azzera tutto e il rivenditore può anche offrire una garanzia estesa oltre la data di scadenza del produttore.

Cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni significa essere al passo con le nuove tecnologie e nuovi sistemi di aiuto alla guida, come avvisi di partenza corsia, sistemi di prevenzione delle collisioni e auto-parcheggio.

Mai come in questo periodo le novità nel settore dell'automotive viaggiano alla velocità della luce e da una generazione all'altra di un modello cambiano numerosi aspetti. Insomma, auto sempre auto nuove, sempre fresche e capitale sempre rinnovato. Il caso limite è poi quello del cambio auto super frequente, praticamente ogni anno.

Svantaggi cambiare auto ogni 2, 3 o 4 anni

Come abbiamo accennato, tenere l'auto più a lungo comporta in linea di massima un risparmio e l'ipotesi di vendere un'auto dopo quattro anni a un prezzo davvero conveniente (la metà dell'impegno di spesa iniziale, ad esempio) appare decisamente ottimistica.

La perdita di valore economico di un'auto è superiore alla perdita di valore d'uso. Senza dimenticare che anche le auto più nuove devono essere sottoposte a controlli ordinari e straordinari (ma il primo tagliando è solo dopo 4 anni) e sono ugualmente presenti le spese per bollo auto, cambio gomme e assicurazione.

C'è poi un altro aspetto psicologico da considerare ovvero le continue rate da pagare, senza soluzione di continuità. Diverso è naturalmente il caso di chi lavora come libero professionista e può ammortizzare le spese, ma per via del minore recupero fiscale e della maggiore svalutazione, la convenienza è minore rispetto al passato.