Auto benzina, pro e contro nel 2019-2020
La scelta di un'auto a benzina è quella più tradizionale e il principale vantaggio va cercato nel poter guidare una vettura dalle prestazioni migliori.
Quali auto convengono da comprare attualmente nel 2020 (considerando anche le nuove auto uscite a fine 2019)? Non è certo un momento facile per scegliere viste le nuove leggi, bonus e incentivi, ma anche ecotassa. Cerchiamo di capire e dare alcuni consigli su cosa sia meglio comorare tra auto diesel, benzina e ibride.
La scelta di un'auto da comprare è adesso meno scontata rispetto al passato, se non altro perché sono il ventaglio delle soluzioni, tra auto benzina, diesel e ibride è sempre più ampio. Non solo, ma i confini sono diventati sempre più sfumati. La storica convenienza delle auto diesel rispetto a quelle a benzina è diventata meno evidente mentre le nuove norme impongono di fare scelte drastiche. E il tutto mentre avanzano soluzioni alternative come le auto ibride, di cui esistono diverse versioni. Resta quindi da capire quali sono, a oggi, i pro e i contro nella scelta delle auto benzina, diesel o ibride per poi indirizzarsi verso i modelli migliori da comprare.
La scelta di un'auto a benzina è quella più tradizionale e il principale vantaggio va cercato nel poter guidare una vettura dalle prestazioni mediamente migliori in termini di accelerazione per una guida più scattante. Insomma, c'è chi parla di un maggiore piacere di guida, meno passiva e più attiva. E poi, altro particolare di primaria importanza, il prezzo di un'auto a benzina è più basso rispetto alle auto a diesel o ibride. Altro punto a favore è costo minore della manutenzione, anche straordinaria. L'impegno di spesa per la sostituzione dei componenti è più basso in confronto a quelli delle altre vetture. Dal punto di vista ambientale, il livello di emissioni è più basso, soprattutto in relazione ai particolati.
Facile individuare gli aspetti su cui si rivela più deficitaria: il maggior consumo di carburante rispetto alle vetture alimentate a gasolio. Il tutto senza dimenticare che un litro di benzina costa di più di un litro di diesel. Ma attenzione perché in alcuni contesti, come le cosiddette partenze a freddo, il consumo di un'auto a benzina è più basso. E durando di meno rispetto ai motori diesel, la svalutazione dell'auto è maggiore e più rapida nel caso delle auto a benzina.
Iniziando proprio dal valore dell'auto, i motori diesel durano più a lungo (anche il doppio rispetto ai circa 250.000 chilometri di vita media consigliata dei propulsori a benzina) e quindi subiscono una svalutazione minore. Ma questa evidenza aveva un peso maggiore fino a pochi anni fa. Adesso il contesto generale è cambiato perché le auto alimentate a gasolio sono considerate nemiche dell'ambiente e in maniera progressiva la loro circolazione viene bandita nelle zone centrali delle grandi città italiane. Il mirino è adesso puntato soprattutto sulle auto diesel tra Euro 0 a Euro 4, ma la volontà è di proibire il passaggio di tutti i veicoli - inclusi i più ecologici Euro 5 ed Euro 6 - nell'arco di pochi anni. Le restrizioni alla circolazione rappresentano a oggi il principale problema per le vetture a gasolio.
A fronte di un prezzo d'acquisto maggiore rispetto alle auto a benzina, occorre considerare il minor consumo di carburante e il prezzo più basso per il rifornimento. Di conseguenza le auto diesel sono consigliabili soprattutto a chi percorre molti chilometri nel corso di un anno così da ammortizzare la maggiore spesa iniziale e risparmiare sui costi del carburante. Non però per i costi di manutenzione che, come accennato, sono maggiori per le auto a gasolio.
Le auto ibride rappresentano di fatto una soluzione intermedia tra le auto con propulsore termiche e le auto elettriche perché dispongono sia del tradizionale motore e sia si una unità elettrica. Il principale vantaggio è il mantenimento della medesima esperienza di guida nel caso dei modelli mild hybrid (ibrido leggero) in cui la batteria si ricarica nella fase di frenata nel mezzo. Ben diverso è il caso delle ibride plug-in perché necessitano di una fonte di alimentazione esterna, quasi come se fossero uno smartphone. E non sempre è facile individuare punti di ricarica lontani dalle principali grandi città.