Gli aumenti dei costi del carburante sono a macchia di leopardo: ci sono alcune città in cui i rialzi sono stati più pronunciati mentre in altre più contenuti.
I prezzi dei carburanti aumento al rientro delle ferie. Dove vi sono imaggiori rincari e i sistemi per prisparmiare davvero e pagare meno.
Chi pensava che i ritocchi verso l'alto del costo di benzina e diesel subito prima della partenza per le vacanze estive fosse un caso isolato è destinato a rimanere deluso. Al rientro nelle proprie città l'amara constatazione: il carburante continua a costare di più, andando nella scia dei rincari che hanno fatalmente segnato tutto l'anno. Ma è pur vero che gli aumenti sono a macchia di leopardo: ci sono alcune città in cui i rialzi sono stati più pronunciati mentre in altre più contenuti. Ad accomunarle c'è comunque la chiara tendenza dei prezzi di benzina e diesel in salita, rispetto ai quali c'è evidentemente poco da fare.
Inutile andare comunque a cercare le ragioni dietro a questi continui ritocchi verso l'alto del prezzo di benzina e diesel perché le giustificazioni delle compagnie sono sempre le stesse: i rialzi delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati. A ogni modo, le città e le regioni in cui il gasolio costa di più sono adesso Bolzano e Trento, dove un litro di diesel costa in media 1,589 euro. E non va tanto meglio in Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta. All'opposto, i rincari sono stati meno pronunciati nelle Marche, nel Molise e nel Veneto. Dal diesel alla benzina si registrano alcune novità perché il maggiore salasso è per gli automobilisti di Bolzano, Calabria, Liguria e Trento. Respirano di più quelli di Abruzzo, Sicilia e Veneto.
Capitolo prezzi benzina e diesel rilevati dall'Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico, così come pubblicato da Staffetta Quotidiana in riferimento ai rialzi di Eni, IP, Italiana Petroli e Tamoil: il costo medio della benzina al self service si è attestato su 1,634 euro al litro, 1,613 euro al litro alle pompe bianche, per il diesel 1,506 euro al litro, 1,488 euro al litro alle pompe bianche. Al servito: 1,748 euro al litro per la benzina, 1,626 euro al litro per il diesel, 0,658 euro al litro per il Gpl e 0,963 euro al chilogrammo per il metano.
Ecco allora una serie di consigli per risparmiare nel consumo di diesel e benzina, ricordando come si tratti di indicazioni di massima e che a fare la differenza sia sempre il buonsenso.
La tassa è stata introdotta dal decreto legislativo 398 del 1990 che stabiliva che le regioni a statuto ordinario hanno facoltà di istituire con proprie leggi un’imposta regionale sulla benzina per autotrazione. Le particolar modo per quanto riguarda il federalismo fiscale. Dopo la richiesta vediamo cosa cambia
Il provvedimento legislativo del 1990 è stato poi modificato in senso ancora più federalista dopo la riforma del titolo V della Costituzione avvenuto nel 2001 e in seguito ancora dalla legge Calderoli del 2009. Adesso l’Europa chiede all’Italia di porre rimedio ad alcune storture seguite a questi provvedimenti. A partire proprio da un tema tanto caro agli italiani come quello della benzina. Via la tassa regionale, con un risparmio evidente per le tasche degli automobilisti. Un provvedimento analogo è stato preso dalla Commissione anche riguarda l’Iva. Bruxelles contesta infatti all’Italia attraverso una procedura ufficiale di richiamo, alcune irregolarità anche sotto questo punto di vista. Le condizioni aggiuntive che l’Italia applica così da rendere esenti da Iva i servizi riguardanti l’importazione dei beni.
Per la legge italiana il loro valore deve essere incluso nella base imponibile e soprattutto devono essere assoggettati a Iva in dogana, azione però contraria alla direttiva Iva del 2006. Ma tutto questo non basta ancora. Sono tre infatti, le ulteriori procedure avviate contro l’Italia: una riguarda i ritardi nella realizzazione delle reti di smaltimento delle acque di scarico, un’altra invece è stata avviata per “non aver garantito” serbatoi idonei per lo stoccaggio di gas Gpl portati sul mercato o in servizio. L’Italia, stando a quanto ricostruito, avrebbe consentito a vecchi serbatoi di stoccaggio destinati ad essere usati in superficie di essere modificati per essere usati come serbatoi ad uso sotterraneo. Alle precedenti, si aggiunge l’ultima procedura, richiesta per non soddisfatto la necessità di dare agli utenti informazioni minime affidabili e valide per tutti sulla viabilità connesse alla sicurezza stradale.
Il risparmio reale dovrebbe, variare in base alle regione, ma dovrebbe essere circa di minimo due centesimi di euro da cui aggiungere l'iva su questi. E' un primo inizio se andasse in porto e non è così malvagio.