Come scoprire ed evitare nuova truffa ai distributori carburanti (e incredibili risultati indagini GDF in estate)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come scoprire ed evitare nuova truffa ai

La frode più diffusa che coinvolge gli automobilisti, perpetrata da un numero limitato di operatori di stazioni di servizio, è il mescolamento di acqua alla benzina o al gasolio.

Soprattutto in questo periodo è inevitabile che nelle operazioni di rifornimento di carburante si va alla ricerca dei modi per ottimizzare i costi, puntando alla selezione del distributore che offre tariffe più convenienti. Questa pratica richiede un'attenzione continua sia nei confronti delle stazioni di servizio indipendenti non affiliate ai noti circuiti delle principali compagnie di distribuzione di carburante e sia dei gestori di stazioni di servizio che possono perpetrare delle condotte ingannevoli.

Anche di recente, una serie di operazioni di controllo effettuate dalla Guardia di finanza ha rivelato diverse irregolarità in alcuni distributori di carburante:

  • Quali truffe sulle benzina ha scoperto la Guardia di finanza
  • Truffa ai distributori benzina e diesel, come difendersi

Quali truffe sulle benzina ha scoperto la Guardia di finanza

Nel mese di agosto, soprattutto durante il periodo di ferragosto e il periodo noto come "controesodo" estivo, le attività di controllo effettuate dalla Guardia di finanza agli impianti di distribuzione di carburante hanno conosciuto un notevole incremento, culminando nella denuncia di un migliaio di persone coinvolti in comportamenti scorretti relativi all'acquisto di carburante. Di un totale di 2.424 ispezioni eseguite, sono emerse irregolarità in 659 casi distinti. In particolare, è stata condotta un'analisi su 171 distributori operanti lungo le autostrade.

Tra i risultati, emerge che su oltre 2.000 impianti sottoposti a verifica, 570 non avevano esposto in modo adeguato i prezzi del carburante o, ancor peggio, i prezzi effettivi non corrispondevano a quelli pubblicamente esposti. Oltre 800 distributori non avevano rispettato gli obblighi di comunicazione previsti dal sistema "Osservaprezzi Carburanti," istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Queste attività di controllo non rappresentano un evento isolato ma sono parte integrante di un piano d'azione più ampio che continuerà fino alla fine dell'anno in corso. Questo piano mira a verificare la conformità degli operatori del settore alle disposizioni sulla comunicazione dei prezzi praticati, mediante l'uso del portale "Osservaprezzi Carburanti," e quindi all'adeguata esposizione dei prezzi nei distributori attraverso idonea segnaletica, compreso l'indicatore del prezzo medio.

Il calcolo del prezzo medio è determinato su base regionale per gli impianti di distribuzione operanti sulla rete stradale, mentre è effettuato su base nazionale per i punti di rifornimento situati nelle aree autostradali. Le attività di ispezione hanno altresì focalizzato l'attenzione sul regolare adempimento degli obblighi fiscali, il corretto funzionamento dei sistemi di erogazione e la qualità del carburante venduto, oltre a raccogliere informazioni rilevanti per valutare eventuali comportamenti anticoncorrenziali nel settore.

Truffa ai distributori benzina e diesel, come difendersi

Dai risultati delle indagini emerge che alcuni operatori di stazioni di servizio stavano acquistando carburante diesel da gestori condominiali, mentre altri si rifornivano con il gasolio proveniente dalle aziende agricole, caratterizzato da accise più basse. Questi due approcci comportano un potenziale rischio per i veicoli, poiché questi carburanti, essendo più viscosi e meno raffinati, possono causare danni ai motori delle automobili.

Ma la frode più diffusa che coinvolge gli automobilisti, perpetrata da un numero limitato di operatori di stazioni di servizio, è il mescolamento di acqua alla benzina o al gasolio. Questa pratica, oltre a essere illegale, può anch'essa causare danni ai motori dei veicoli.

Durante il rifornimento di carburante possano verificarsi piccole quantità residue di acqua. Questo fenomeno può verificarsi quando i serbatoi vengono puliti, lasciando tracce di acqua. Esistono comunque dei segnali di allarme che possono indicare un superamento del limite consentito per la presenza di acqua nel serbatoio.

Sintomi come difficoltà nell'accensione del motore e un funzionamento "tosse" del sistema di alimentazione carburante possono segnalare un problema. In questo caso, è consigliabile effettuare una verifica pratica: si preleva una piccola quantità di carburante dalla stazione di servizio sospetta, non dal proprio serbatoio, preferibilmente quando il veicolo è quasi vuoto, e si versa in un contenitore trasparente. Poiché il carburante ha una densità inferiore rispetto all'acqua, il primo galleggia mentre l'acqua si accumula sul fondo del contenitore.