Fiat Chrysler, fusione per il futuro o addio Fiat? Nuovi segnali

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Fiat Chrysler, fusione per il futuro o a

Sappiamo che Fiat chrysler automobiles è il settimo costruttore automobilistico al mondo e che la sua attività è multiforme. Ma forse anche questo è un problema.

Desta sicuramente stupore la sovrapposizione delle voci perché proprio quando i vertici aziendali illustano le nuove strategie per l'Italia della casa madre, tornano a farsi sentire le voci sulla possibile vendita di Fiat Chrysler. Non sono nuove e già da tempo circola questa ipotesi senza perlatro trovare conferma nella dirigenza.

Eppure sotto la superficie la tranquillità non è poi così tanta e più di un osservatore paventa John Elkann uno scenario clamoroso: quello della vendita di Fca. Ma si tratta di una reale tentazione o di una voce priva di fondamento? Alcuni segnali sembrano andare in una sola direzione. In questo contesto si inserisce il clamoroso suggerimento dell'azionista Adam Wyden di una fusione con Ford o General Motors, non a caso entrambe in una situazione di difficoltà aziendale.

Fca in vendita, tentazione o meno?

Sappiamo che Fiat chrysler automobiles è il settimo costruttore automobilistico al mondo e che la sua attività è multiforme: progetta, sviluppa, produce e commercializza in tutto il mondo vetture, veicoli commerciali, componenti e sistemi di produzione. Opera nel mercato automotive con i marchi Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Ram, Ferrari e Maserati, a cui si aggiungono SRT, divisione sportiva dedicata ai veicoli ad alte prestazioni, e Mopar, il brand che offre servizi postvendita e ricambi. Ma le attività comprendono anche Comau per i sistemi di produzione, Magneti Marelli per le componenti e Teksid per le fonderie.

In aggiunta, il Gruppo fornisce servizi di finanziamento, di leasing e di noleggio a suppor to del business automobilistico attraverso società controllate, joint venture e accordi con operatori finanziari specializzati. Insomma presidia tantissimi comparti, ma appare chiara la difficoltà a riuscire a fare tutto al meglio. E la dimostrazione arriva proprio dal comparto principale, quello del settore auto. Perché se da una parte il gruppo Fca va al meglio nel mercato nordamericano, lo stesso non si può dire in Europa e in Italia. Il ridimensionamento di Fiat è davanti agli occhi di tutti e a oggi sono pochi, pochissimi i modelli trainanti. Ecco, l'assenza di nuove auto in grado di accendere il mercato è un bel problema da risolvere, magari con la clamorosa vendita del gruppo.

In fin dei conti non si tratta di una difficoltà limitata a Fca perché, rimanendo sempre nel mercato del nord America, General Motors ha già detto sì alla chiusura di alcuni stabilimenti. Che detto con altre parole significa un taglio di 14.700 posti di lavoro. A oggi le attività operative di Fca nell'ambito di vetture, veicoli commerciali, ricambi e servizi, sono organizzate in quattro region che rappresentano quattro aree geografiche, ma non tutte viaggiano di pari passo e rispondono allo stesso modo. E poi, la morte di Sergio Marchionne ha assestato un duro colpo, non ancora pienamente assorbito a livello aziendale.

L'appello a Fca: azienda unica con Ford o General Motors

Piaccia o no, la dipartita di Marchionne ha lasciato il segno, non solo dal punto di vista emotivo, più di quanto un'azienda ben organizzata come Fca possa aver tamponato. Anche e soprattutto nella minor capacità (o volontà) di far passare il messaggio della creazione di valore con le nuove auto. La soluzione, con accenti provocatori del giovane investitore Adam Wyden, principale gestore del fondo ADW Capital, è di una fusione con una delle case automobilistiche rivali: Ford innanzitutto e General Motors in seconda battuta. Ma di interessante c'è anche il trattamento che riserverebbe ai singoli marchi: per la piccola Fiat fusione con una casa europea, per Alfa Romeo e Maserati e Alfa Romeo un percorso in totale autonomia, nello stile di quanto si sta già facendo con Ferrari. Il tutto è stato messo nero su bianco con una missiva inviata ai vertici Fca.