Italia centrale: auto e stabilimenti
L'attenzione per il mercato italiano è dimostrato anche dai continui rilanci che coinvolgono Fiat Panda e Fiat 500, per cui sono in programma nuove motorizzazioni.
Per definizione Fiat Chrysler non rinuncia alla sua vocazione internazionale, tuttavia il mercato italiano continua a rimanere strategico non solo in termini di vendita, ma anche e soprattutto in relazione alle nuove auto da produrre e agli stabilimenti incaricati della loro produzione. Si tratta di una precisazione indispensabile fatta filtrare dalla stessa casa madre perché in parallelo non si arrestano le indiscrezioni sulle strategie del Gruppo e sull'attivismo registrato in altri stabilimenti. Come quello di Kragujevac, in Serbia, dove potrebbe essere realizzato un piccolo suv Fiat Chrysler con una produzione di 50.000 unità all'anno. Non solo, la globalizzazione dei mercati spinge la casa madre a guardare in ogni direzione ed ecco che sono da mettere in conto nuovi investimenti da parte di Fiat Chrysler Automobiles South Africa in relazione ai brand Abarth, Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional e Jeep.
L'attenzione per il mercato italiano è dimostrato anche dai continui rilanci che coinvolgono Fiat Panda e Fiat 500, per cui sono in programma nuove motorizzazioni. Il Lingotto ha deciso di accelerare sul piano industriale 2018-2021 partendo dall'Italia su cui ha puntato 5 degli 8 miliardi di euro stanziati per Europa-Medio Oriente-Africa. A Melfi ritorna la 500 completamente elettrica che sarà in strada dal 2020. Mirafiori rappresenterà poi la prima installazione della piattaforma full Battery Electric Vehicle (Bev) che sarà applicata sulla nuova Fiat 500 e che potrà essere utilizzata per altri modelli a livello globale. Nel dettaglio i programmi prevedono:
Balza subito all'occhio come a Modena sono confermati Maserati GranTurismo e Cabrio e arriveranno le nuove generazioni di specialty cars di Maserati e Alfa Romeo. E già dalla prossima settimana, assicurano dai piani alti, il gruppo incrementerà la capacità produttiva di Sevel ad Atessa dove costruiscono il Ducato, al punto che prevedono nuove assunzioni. Per dirla con le parole di Pietro Gorlier, nuovo responsabile area Emea del gruppo, l'obiettivo è lavorare a qualche
attività di produzione negli stabilimenti di meccanica di parti di tecnologia ibrida o elettrica per vedere se così avremo maggiore efficienza. In definitiva, i processi per la costruzione dei nuovi impianti sono già partiti e l'obiettivo della piena occupazione nel 2021 sembra essere a portata di mano. Come reagirà il mercato?