Golf ibrida e Id, Volkswagen il futuro è adesso. E tanti modelli nuovi innovativi, forti risparmi. Video

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Golf ibrida e Id, Volkswagen il futuro è

Volkswagen sempre più indirizzata ad un futuro green sotto diversi aspetti, non solo elettrico, e con tanti modelli diversi

Volkswagen, lancia nuovi modelli e si muove sotto vari aspetti sia fortemente green che non solo per arirvare a cambiare il mercato mondiale delle auto entro 13 anni

Volkswagen sempre più lanciato nel suo ambizioso progetto da ooco annunciato di cambiare il mondo dell'auto a livello mondiale nei prossimi 20 anni. E o farà sia con auto elettriche con auto ibride e non solo.

Golf mild hybrid

Pronti per la nuova variante di Volkswagen Golf? Basta aspettare il prossimo anno, quando vedrà la luce la Golf mild hybrid. Il gruppo di Wolfsburg ha presentato al Vienna Motor Symposium il sistema con batteria a 48 volt e motorino d'avviamento-alternatore a cinghia. Si tratta di una svolta, anche perché leggendo la scheda tecnica comunicata dal produttore, i consumi sono ridotti di 0,3 litri ogni 100 chilometri, inaugurando così una nuova svolta per un'auto presente sul mercato da più decenni. Il processo di elettrificazione comincerà con allora con il modello più venduto, la Golf e il nuovo mild hybrid a 48 volto è destinato a rappresentare il precedente per la diffusione di questa tecnologia nella produzione di massa. Ma, assicura Volkswagen, migliorando allo stesso tempo dinamica e comfort.

Volkswagen I.D. R Pikes Peak, la super elettrica (e anche di più)

Dal punto di vista del design, Volkswagen I.D. R Pikes Peak non è poi tanto diversa dai prototipi che sfrecciano nel Mondiale Endurance e a Le Mans. In realtà è qualcosa in più perché siamo davanti a super elettrica più veloce di una Formula 1, a tal punto che è pronta alla cronoscalata del Colorado con l'obiettivo di battere il record di categoria. I numeri sono dalla sua parte: 500 kW ovvero 680 cavalli di potenza erogata e una coppia di 650 Nm, in grado di raggiungere 100 chilometri orari da fermo in 2,25 secondi. Già, ma qual è il record di categoria, 8:57.118. E per farlo si affiderà al pilota Romain Dumas, già vincitore (due volte) della 24 Ore di Le Mans e (tre volte) nel Colorado.

e-Golf è già un successo

Sotto diversi aspetti e ambiti continua a procedere a gonfie vele l'ampliamento della gamma di Volkswagen sia con le auto più innovative come la e-Golf o la Golf 1.5 dove il diesel batte la benzina e nell'ampliamento dei modelli auto

Sì, la e-Golf di Volkswagen piace e sono i numeri a dimostrarlo. Stando infatti a quanto rivelato dal produttore tedesco, il riscontro è stato positivo al punto che le unità prodotte sono quasi esaurite.

Di conseguenza si prospetta la realizzazione di una seconda generazione di auto elettrica o un supplemento di produzione. Di certo c'è che Volkswagen vuole procedere su questa strada con rinnovata vigoria, confortata dai numeri.

Nel mese di gennaio di quest'anno la e-Golf è stata la vettura alimentata elettricamente più venduta sul territorio europeo. Il tetto dei 2.000 esemplari è stato solo sfiorato, attestandosi infatti a un soddisfacente 1.985 unità vendute. La novità è adesso rappresentata dal rilancio di Volkswagen sul tavolo dell'elettrico, dalla nuova berlina della famiglia I.D. al suv I.D. Crozz. Catalogo alla mano, entro il 2022 saranno 16 i modelli elettrici di Volkswagen tra cui i consumatori potranno scegliere.

Insomma, ce n'è abbastanza per Herbert Diess, presidente di Volkswagen, per gongolare e spiegare come le vendite dei veicoli elettrici siano triplicate nel 2017 rispetto al 2016. In occasione dell'annuale conferenza di bilancio ha confermato come la e-Golf è quasi esaurita e ha fornito una interessante indicazione di mercato.

Al prezzo giusto - sono state le sue parole - i clienti sono molto interessati a passare all'elettrico. Resta appunto da scoprire cosa accadrà da qui alla fine dell'anno, anche se la stessa casa produttrice di Wolfsburg lascia trapelare come i dati del mercato di inizio 2018 siano ancora più incoraggianti. Vedremo. A proposito, e-Golf a parte, le vetture elettriche più vendute in Europa nel mese di gennaio sono state la Renault Zoe con 1.871 esemplari e la Bmw i3 con 1.867 unità.

E la Volkswagen Golf 1.5 benzina batte diesel

Un’automobile che in Italia si potrà acquistare in diverse versioni a seconda degli allestimenti, ma sempre con il cambio automatico. Business, Highline ed Executive con carrozzeria a 5 porte e Variant. Il prezzo parte da 26.150 e può arrivare anche a 29.700 euro per quest’ultima versione. Certamente la novità che incuriosisce maggiormente è proprio il sistema “Eco-coasting”. Ma in cosa consiste? In pratica quando l’autovettura perde velocità oppure viaggia a velocità costante quando il tragitto è in leggera discesa, il motore si spegne del tutto e interrompe il proprio collegamento con la trasmissione.

Questo determina la non attivazione del freno motore ed il conseguente sfruttamento dell’energia cinetica. Il tutto si inquadra in una questione di risparmio sui consumi di circa 0,4 l/100 km. Questa caratteristica che rende l'autovettura ibrida funziona grazie allo sfruttamento dell’impianto elettrico di bordo a 12 volt e una compatta batteria agli ioni di litio che fornisce energia nelle fasi di inattività del motore. La velocità massima è pari a 216 km/h e il tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h è di 9,1 secondi.

Un po’ come succede per le vetture di Formula 1 con l’introduzione del kers che consente di accumulare l’energia cinetica e sfruttarla in termini di potenza. Il veleggiamento della nuova Volkswagen Golf 1.5 Tsi Act 130 cavalli rappresenta una evoluzione, l’ennesima della gestione dei cilindri.

Questo passo in avanti ulteriore consente di disattivare i due cilindri interni in un regime di funzionamento compreso fra i 1.400 e i 4.000 giri al minuto e fino a 130 km/h, in maniera del tutto automatica senza alcun intervento del guidatore che non si il tutto senza che il guidatore si accorga di nulla. Infine, questo modello che rappresenta di certo l’orgoglio per la casa tedesca è dotato anche di ciclo di combustione Miller che, grazie alla chiusura anticipata delle valvole di aspirazione e all’utilizzo di un rapporto più elevato di compressione consente un miglioramento del dieci per cento per quel che riguarda l’efficienza stessa del propulsore.

E il bioemetano

E' complicato dire quale sarà il futuro delle auto. Ad intuzione molti risponderanno auto elettriche o ad idrogeno, ma gli sperti sono piuttosto divisi, e per le auto elettriche rimane il problema sempre dell'inquinamento, seppur minore. E allora, ecco chi ha pensato ad una ulteriore via di sviluppo ed ecco il biometano. E non lo ha fatto una marca qualasiasi ma la Volkswagen.

Occorre precisare da subito che gli unici che al momento possono utilizzare le Volkswagen a biometano sono i dipendenti della S.e.s.a, una impresa di Este, in provincia di Padova, dove abbiamo potuto fare questa prova sui modelli Polo e Golf Tgi che al momento vanno a metano e che in equesta realtà che produce biometano, funzionano anche con questo combustibile che deriva dal riciclod ei rifiuti umidi provenienti della cucina.

Dunque, il biometano non si può trovare ancora al distributore, in quanto non è permesso dalla legge, ma ci sta muovendo per poterlo fare arrivare anche perchè i vantaggi sono davvero tanti.
In primo luogo queste auto diventerebbe i veicoli meno inquinanti in assoluto, più ancora delle auto elettriche e non ci sarabbe nessun problema degli scarti.

Il costo dei rifornimento sarebbe assolutamente basso con un costo dimezzato all'incirca come rapporto benzina o diesel e chilometri percorsi. E ancora, da sottolineare, per il funzionamento delle auto a metano con il biometano non si dovrebbe fare nessuno cambiamento tecnico.
Il biometano viene relizzto grazie alla rccolta differenziata, con 70 Kg di scarti di cucina si possono produrre 4 Kg di metano con i quali si fanno circa 100 Km.
Il costo, se ci fosse una rete di distribuzone capillare dovrebbe essere di menod i 1 euro.

Volkswagen a metano, Polo e Golf TGI e in arrivo anche la Up!

E nella giornata dove abbiamo visitato l'azienda S.E.S.A, abbiamo provato e fatto un test su strada della Volkswagen Golf 1.4 TGI e Polo 1.0 TGI. La Polo è il vero nuovo modello d 90 cavalli e treclindri e che permette di dimezare i costi chilometri rispetto al benzina. Ed è già un successo visto che i tempi di attesa per averla sono di circa 6-8 mesi.

Da sottolineare che a Marzo ariverà la Volkswagen Golf 1.4 TGI 110 che avrà lo stesso rpezzo del benzina a 17.900 euro. C'è da dire che alla prova su strada le auto vanno benissimo, non si nota assolutmente differenze e che l'unica vera differenza è l'autonomia di 400 Km, quindi minore. Ma c'è anche una spesa minore e i tanti vantaggi visti per l'ambiente.

Ottant’anni rappresentano uno spazio temporale sufficiente ad esprimere un giudizio equilibrato. E certamente quello sul Maggiolino non può che essere positivo. Una storia lunga e gloriosa che affonda le radici nel lontano 1938 quando la Volkswagen mette in produzione l’antesignana del modello che ha imperversato per le strade del mondo a partire dal 2003

Ed è boom anche dell'usato Vw

Non tutte le auto usate Volkswagen si vendono alla stessa velocità. Per qualcuna, come il suv medio Golf Plus, possono bastare poco più di due mesi mentre per altri, come Volkswagen Tourag, occorre quasi il doppio del tempo. Naturalmente sono tante le variabili da prendere in considerazione, ma sorprendere che a 43 anni dal lancio sul mercato della primissima generazione, la Golf sia ancora lì tra le più cercate anche nel mercato dell'usato. Con i suoi 33 milioni di esemplari, occupa il terzo posto in classifica. Tra le due vetture c'è Volkswagen Golf Tiguan, suv medio riprogettato dopo più di 10 anni di carriera.

A stilare la graduatoria ci ha pensato AutoUncle, valutatore indipendente di auto usate, che ha preso in considerazione il periodo tra febbraio e aprile di quest'anno. Come si può vedere, nella classifica finisce anche la Touran, uno degli mpv di maggiore successo in Europa con 2,3 milioni di unità acquistate.

  1. Volkswagen Golf Plus (2008): 1.777 venduti, 4.200 euro, 64 giorni medi di attesa
  2. Volkswagen Golf Tiguan (2003): 5.056 venduti, 21.100 euro, 88 giorni medi di attesa
  3. Volkswagen Golf (2010): 31.549 venduti, 12.100 euro, 90 giorni medi di attesa
  4. Volkswagen Golf Passat (2008): 7.649 venduti, 10.200 euro, 99 giorni medi di attesa
  5. Volkswagen Golf Polo (2009): 16.028 venduti, 7.300 euro, 101 giorni medi di attesa
  6. Volkswagen Beetle (2004): 1.759 venduti, 4.500 euro, 105 giorni medi di attesa
  7. Volkswagen Caddy (2008): 1.442 venduti, 15.700 euro, 106 giorni medi di attesa
  8. Volkswagen Touran (2010): 3.513 venduti, 11.600 euro, 108 giorni medi di attesa
  9. Volkswagen up! (2015): 2.258 venduti, 9.500 euro, 114 giorni medi di attesa
  10. Volkswagen Tourag (2004): 1.604 venduti, 14.600 euro, 118 giorni medi di attesa

E gli obiettivi sono sempre più ambiziosi, entro 13 anni cambiare mondo dell'auto

Le strategie di Volkswagen per rimanere sempre ai massimi livelli spiegate dalla stessa società. Un grande programma sulle auto elettriche, ma da subito diesel e benzina ripuliti con un aumento dei modelli  e della produzione per superare il dieselgate

La risposta di Volkswagen alla crisi del dieselgate che ha scosso credibilità e vendite è aumentare il numero delle auto prodotte. L'obiettivo è guadagnare posizioni nelle preferenze degli utenti e non ripetere gli errori del passato. L'abbattimento della soglia di 6 milioni di veicoli fabbricati lascia facilmente immaginare quali siano le intenzioni del produttore di Wolfsburg, pronto a recitare una parte da protagonista in questo 2018. Se le ambizioni sono molto elevate, resta da scoprire quale sarà la risposta del mercato ovvero quanto parte di queste vetture sarà acquistata. In ogni caso, la parte del leone dovrebbe continua a essere recitata dalla Golf, l'auto con marchio Volkswagen più venduta. La partita in questo 2018 si giocherà comunque su due tavoli, tenendo conto come la questione dieselgate sia ancora aperta. Solo poche settimane fa ha raggiunto un'intesa sulla class action in Canada sui motori TDI da 3.0 litri che alimentano su Cayenne, Touareg e Q7.

Per il dopo scandalo del DieselGate Volkswagen spiega la sua strategia che passa certamente dall'elettrico che avrà un ruolo fondamentale come spiegato sotto, ma passerà prima del diesel ripulito con gli stretti parametri rivisti dall'Ue e dagli Usa per arrivare all'ibrido e al metano anche per le auto più piccole senza dimenticare i combustibi8li alternativi, come anche l'idrogeno.

Tutti i canali sono lasciati aperti per capire che direzione prenderà il mercato ed esserne subito protagonisti. E le iniziative degli ingegneri avranno come obiettivo di riuscire a creare piattafrome tecniche diffenti convergenti per diminuire i costi.

Tredici anni. Questo è il tempo necessario per assistere alla rivoluzione. Almeno stando a quello che si sta muovendo in casa Volkswagen. Archiviato non senza difficoltà il cosiddetto ‘dieselgate’ la casa automobilistica tedesca infatti sta seriamente investendo in un mercato destinato a diventare il nuovo eldorado del prossimo futuro. Le auto elettriche, infatti, sembrano ormai pronte a fare il loro prepotente ingresso nei mercati globali e non più vestendo i panni di un oggetto misterioso da trattare con curiosità e quel pizzico di sfiducia che si riserva sempre alle novità prima che sappiano dimostrare il loro valore. Il loro sviluppo procede da decenni, tanto che il primo veicolo elettrico di Volkswagen arrivato sul mercato risale addirittura al 1972. Il T2 Elektro-Tranporter è stato la base di partenza da cui il gruppo tedesco ha iniziato a sviluppare le proprie tecnologie di propulsione elettrica.

Tanto per capire quali sono stati i passi in avanti compiuti fino ad oggi basti pensare che il nuovo modello e-Golf offre trecento chilometri di autonomia e una velocità massima di centocinquanta chilometri all’ora. La rivoluzione green ormai è pronta a far sentire i propri effetti in tutto il mondo e l’obiettivo è quello di realizzarla entro 13 anni. Cioè domani per l’appunto. Una rivoluzione che non potrà che cambiare il mondo, riuscendo magari a contribuire anche a un miglioramento delle condizioni ambientali e di conseguenza anche delle condizioni di vita dell’uomo e delle altre specie viventi

Alla base del concetto che lega la Volkswagen allo sviluppo delle auto elettriche c’ la voglia di stupire. La nuova gamma verrà immessa sul mercato a partire dal 2020, secondo la road map della casa automobilistica, sarà composta da tre modelli. I.D. avrà una potenza di 170 cv e un'autonomia dai 400 ai 600 Km. Poi sarà il momento di I.D. Buzz con un'autonomia fino a seicento chilometri e una potenza di ben 374 cv. Infine I.D. Crozz, primo SUV elettrico della casa tedesca, questo con un'autonomia fino a 500 km e e 306 cv. Insomma, all'appello manca solo un'utilitaria, ma solo perché è già disponibile oggi, visto che la UP a propulsione elettrica è già sul mercato.

Entro 13 anni, dunque, potrebbe cambiare il mondo e sono molti ad auspicare che la rivoluzione green delle auto elettriche possa finalmente cambiare il mondo. In meglio, ovviamente. Il 2025 sarà un anno fondamentale per il gruppo tedesco, perché proprio quell'anno vedrà l'arrivo dei primi modelli con guida totalmente autonoma, mentre le stime di vendita dovrebbero assestarsi sul milione di unità elettriche all'anno. Investimenti importanti che si aggirano intorno ai venti miliardi di euro testimoniano la reale volontà del colosso dell’auto tedesco di fare sul serio. Il programma di investimenti ha un orizzonte che arriva al 2030 quando la rivoluzione dovrebbe essere compiuta.

In tutto questo, ruolo fondamentale lo avranno anche le stazioni di ricarica, ecco perché il gruppo tedesco sta puntando forte anche in questo settore parallelo, stringendo partnership strategiche con i fornitori di energia elettrica e anche con i concorrenti, tra cui Nissan, Ford, Renault e BMW, per creare una rete sempre più capillare in Europa. In Italia arriveranno circa duecento venti nuovi posti dove fare la ricarica. Tra gli altri traguardi che rientrano in questo processo che ormai è irreversibile, c’è anche quello di abbattere i tempi di ricarica fino ridurli al tempo necessario per fare un normale rifornimento alla classica pompa di benzina come avviene oggi.