Multe auto gonfiate dai Comuni sempre più diffuse, cosa si può fare per non pagarle

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Multe auto gonfiate dai Comuni sempre pi

Comuni gonfiano le multe, il caso italiano

In cosa consistono le multe auto gonfiate dai Comuni? Nella mancanza di criteri oggettivi per la definizione delle spese di accertamento delle multe stradali. Spieghiamo tutto.

La denuncia del presidente dell'Antitrust, Roberto Rustichelli, è di quelle che lascia il segno. Da una parte punta l'indice contro le multe auto gonfiate dai Comuni. Dall'altra lo fa nel contesto ufficiale di una recente alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei diritti di utenti e consumatori. Approfondiamo più specificatamente:

  • Comuni gonfiano le multe, il caso italiano

  • Cosa si può fare per non pagare le multe

Comuni gonfiano le multe, il caso italiano

In cosa consistono allora le multe auto gonfiate dai Comuni? Nella mancanza di criteri oggettivi per la definizione delle spese di accertamento delle multe stradali a carico del cittadino. In pratica le amministrazioni comunali godrebbero di troppa discrezionalità in questa situazione. Se la tariffa per le spese di notifica degli atti giudiziari via posta è fissata in modo forfettario in 9,50 euro, in alcuni casi possono raggiungere anche i 15 euro a sanzione

Dal punto di vista procedurale, gli enti locali non rendicontano le multe al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità e né quelle dell'attività di accertamento si riscontrano. Per dirla con le parole dell'Antitrust, sulle spese di accertamento delle multe stradali non esistono attualmente criteri oggettivi di quantificazione fissati dal legislatore e ogni ente locale agisce secondo la sua piena discrezionalità, “spesso perpetrando evidenti abusi”.

Insomma, in un'epoca di multe anche quando si usa il condizionatore in auto, la discrezionale definizione di tali spese, a livelli talvolta elevati, si traduce in uno sfruttamento della posizione di debolezza del cittadino, che è costretto a pagarle per espressa previsione di legge senza poterne contestare il quantum in alcuna sede.

Senza dimenticare che per il Codice della Strada le spese di accertamento e di notificazione sono poste a carico di chi è tenuto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria.

Cosa si può fare per non pagare le multe

In attesa di capire come si muoveranno le associazioni dei consumatori, anche in ottica di class action, e ben comprendendo i rischi economici che derivano dal mancato pagamento di quanto richiesto, la strada per non pagare le multe gonfiate dai Comuni non può che essere quella del ricorso. L'automobilista sanzionato ha una doppia possibilità: al giudice di pace o al prefetto.

Il ricorso al prefetto è una alternativa al ricorso al giudice di pace. Nel primo caso, è possibile rivolgersi tramite raccomandata con avviso di ricevimento o via posta elettronica certificata personale e con firma digitale. Non sono previsti costi da sostenere.

Nel ricorso bisogna indicare tutti i dati personali tra nome, data, luogo di nascita e di residenza, e quindi seguire gli estremi relativi alla verbale da contestare con l'indicazione della violazione contestata. Indispensabile anche specificare il luogo, la data e la firma, senza dimenticare di allegare il verbale di accertamento ed altri documenti che possono essere utili per sostenere le proprie ragioni.

Il ricorso al giudice di pace va presentato entro 30 giorni dalla notifica del verbale mentre nel caso del prefetto i tempi sono raddoppiati ovvero 60 giorni dalla notifica. Superati i limiti temporali indicati, la contestazione è giudicata inammissibile.

Vale la pena segnalare che la sentenza è appellabile al Tribunale del luogo della violazione in composizione monocratica e successivamente ricorribile per Cassazione.