Punti della patente, cosa cambia
Se c'è un cambiamento nel sistema delle regole del Codice della strada che potrebbe provocare un vero e proprio scossone è la messa in discussione del sistema dei punti patente.
Ufficialmente al via la revisione del Codice della strada. L'obiettivo dichiarato del Ministero dei Trasporti è ridurre il numero dei morti sulle strade ovvero degli incidenti. Non a caso, la maggior parte delle misure al tavolo dei dicasteri interessati - sono coinvolti anche quelli dell'Interno e dell'Istruzione - prevedono un vero e proprio giro di vite. Facciamo il punto della situazione sulle misure attualmente allo studio:
Con le sanzioni attuali si sarebbe perso l'effetto deterrenza ovvero il timore di perdere i punti della patente. Il ministro spinge per la revisione del sistema della patente a punti, ma c'è anche chi punta alla sua cancellazione, e non resta che capire quale sarà l'esatta direzione che vuole intraprendere. Da comprendere, ad esempio, se sarà legato all'età anagrafica, all'anzianità della patente oppure allo storico dell'automobilista tra incidenti provocati e sanzioni ricevute.
Strettamente legato al punto precedente, ecco che il sistema delle sanzioni potrebbe essere rivisto nel segno della severità. In pratica, meno sospensioni della patente a tempo determinato e più revoche a vita nelle circostanze più gravi.
Oggi questo provvedimento viene applicato nel caso di guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze. Stessa misura per il superamento nell'arco di due anni del limite di velocità di oltre 60 chilometri orari e nel caso in cui il conducente sia considerato un individuo socialmente pericoloso o abbia perso i requisiti psicofisici richiesti.
A proposito di sanzioni pecuniarie, sul tavolo dei ragionamenti c'è anche la proposta del viceministro di prevedere un meccanismo di proporzionalità delle sanzioni rispetto al reddito. Le parole dell'esponente del governo sono state chiare: occorre valutare se corrisponda a logiche di congruità ed equità sociale. Va da sé che una ipotesi di questo tipo non poteva che scatenare un polverone di polemiche, come effettivamente sta succedendo. Lo stesso ministro non ha ancora assunto una posizione definitiva.
Anche i monopattini elettrici sono al centro dell'attenzione del legislatore. L'intenzione è renderli identificabili con una targa. Una misura che si affiancherebbe alla obbligatorietà del casco e del giubbotto o delle bretelle retroriflettenti ad alta visibilità.
Senza dimenticare che i monopattini possono essere guidati su strada solo da chi ha compiuto 18 anni. I monopattini elettrici possono circolare solo su strade urbane con un limite di velocità di 30 chilometri orari nelle aree pedonali, su percorsi pedonali e ciclabili, su piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, e a non più di 6 chilometri orari nelle aree pedonali.